ASCOLI PICENO  – Questa mattina, alle ore 5.45, si è tenuta davanti al sagrato della Cattedrale di Sant’Emidio, la tradizionale benedizione del basilico da parte del Vescovo Gianpiero Palmieri.

Ma perché il basilico? A spiegarne il significato è stato lo stesso Vescovo Gianpiero: “L’origine e il motivo della presenza del basilico in questa festa, che significa “la pianta del re”, è dovuto al fatto che, secondo la tradizione leggendaria, la tomba di Sant’Emidio alle Grotte, nell’XI secolo, anni in cui fu traslato il corpo del Santo in Cattedrale, la tomba di Sant’Emidio era circondata da questa pianta.

Una pianta che nell’XI secolo non era utilizzata per motivi gastronomici, come facciamo oggi, ma era utilizzata al contrario per indicare luoghi di sepoltura e soprattutto la sepoltura di persone che erano vissute in maniera regale, che avevano preso sul serio la propria dignità battesimale di figli liberi di Dio: di Re, sacerdoti e profeti.

Ognuno di noi battezzati, nel giorno del proprio Battesimo, è stato unto con olio misto a profumo, “L’unzione regale”  dice la liturgia e ci è stato detto: Tu sei figlio di Dio, sei sacerdote e profeta, come Gesù, in Gesù.

Sei Re, perché sei libero e sei tu che decidi della tua vita e delle sorti della tua parte di mondo in cui sei chiamato a vivere da protagonista, come Gesù che non ha subito, ma ha cambiato la storia.

Sei sacerdote, perché Gesù è sacerdote, non perché offre gli animali a Dio, come i sacerdoti del tempio, ma perché offre il sacrificio della propria vita. Quindi sei chiamato a realizzare la tua regalità nell’amore.

Sei profeta, perché ascolti la parola di Dio e la dici agli altri.

Allora questa pianta è un simbolo potente, è il simbolo della nostra dignità di battezzati, di figli di Dio: Re, sacerdoti e profeti.

Quando questo annuncio si rivolge ai cresimati, sono sempre molto colpiti: non sapevano che fin dall’inizio della loro vita, Dio con questo rito, con questo sacramento del Battesimo, gli aveva detto la loro grande dignità.

Chiediamo al Signore, portando a casa la pianta di basilico, che non sia soltanto per farci il pesto o il sugo di Sant’Emidio, ma che, guardando questo simbolo, ricordiamo la nostra dignità.

Ricordiamo la missione unica che Dio ci ha affidato: essere liberi per amare! Ci ricordiamo che la vita Dio ce la mette nelle mani: la vita del nostro paese, la vita della nostra famiglia, perché siamo con Lui, collaboriamo, regnando insieme a lui per il Regno di Dio”.

Il Vescovo Gianpiero, augurando una buona festa di Sant’Emidio a tutti, ha benedetto il popolo di Dio presente sul sagrato e le piante di Basilico.

Al termine della benedizione è poi seguita la Santa Messa presieduta da Don Daniele De Angelis, in una Cattedrale gremita di persone.

Abbiamo intervistato uno dei venditori di basilico, Fabio Zazzetta, che afferma: “Partecipo fin da piccolo, insieme alla mia famiglia, a questa festa. Da tradizione portiamo diverse piante di basilico di tutti tipi, tra cui anche il greco e il napoletano.
Oltre 20 anni fa, durante questa giornata, venivano venduti i mazzetti di basilico e poi, grazie a mio padre, abbiamo iniziato a vendere proprio le piantine. Il basilico viene principalmente dall’indotto florovivaistico di Grottammare e da anni le nostre due Diocesi avevano questo collegamento, forse poco conosciuto. Colgo l’occasione anche io per augurare una buona festa di Sant’Emidio a tutti!”.

In piazza Arringo, per tutta la giornata di oggi, sono allestite inoltre delle postazioni dove i sacerdoti saranno disponibili per le confessioni.

Presente alla benedizione anche il Sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, il quale,  dopo aver portato dei rametti di basilico in onore di Sant’Emidio e aver partecipato alla benedizione, ha colto l’occasione per una mattinata di allenamento con gli amici.

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