Un vero e proprio “venerdì di terrore”, quello subito dalla Chiesa del Nicaragua, perseguitata dal regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo. Come già il Sir aveva riferito sabato scorso, a essere presa di mira è stata soprattutto la diocesi di Matagalpa, della quale è vescovo mons. Rolando Álvarez, oggi esiliato a Roma. Durante il fine settimana si è potuto accertare il bilancio complessivo delle azioni concretizzate dagli agenti del regime, che, secondo il sito indipendente Despacho 505, hanno tratto in arresto undici sacerdoti e un diacono. Si tratta di un vero e proprio sequestro, dato che di loro non si hanno notizie.
La mega-operazione era iniziata giovedì, con l’arresto del vicario giudiziale della diocesi di Matagalpa e parroco di San Ramón, mons. Ulises René Vega Matamoros, e del parroco della chiesa di San Isidro Labrador, mons. Edgar Sacasa.
Questi, invece, i nomi dei sacerdoti arrestati venerdì quasi tutti di Matagalpa, con l’eccezione di un sacerdote della diocesi di Juigalpa: padre Jairo Pravia, parroco della chiesa dell’Immacolata Concezione; padre Victor Godoy, vicario della chiesa dell’Immacolata Concezione; padre Marlon Velásquez, amministratore della chiesa di Santa Lucía; padre Antonio López, parroco della chiesa Nuestro Señor de Veracruz di Ciudad Darío; il diacono Erwin Aguirre, parroco di Nuestro Señor de Veracruz di Ciudad Darío; padre Raúl Villegas, parroco della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe di Matiguás; padre Francisco Tercero, parroco della chiesa di Santa Faustina Kowalska, a Solingalpa; padre Silvio Romero, parroco della chiesa di San Francisco di Assisi, nella diocesi di Juigalpa. Conferma il Collettivo per i diritti umani Nicaragua Nunca Más: “Diverse parrocchie sono state assediate e almeno dodici sacerdoti sono stati detenuti arbitrariamente, alcuni dei quali non sanno dove si trovino e sono in una situazione di sparizione forzata”.
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