Un impegno a “creare una vera cultura di pace che miri concretamente al disarmo e alla non proliferazione delle armi” e un invito alle istituzioni perché riprendano “con ogni urgenza e serietà il cammino di conversione generale degli arsenali nucleari in energia di pace”.
È l’obiettivo del messaggio pubblicato dal Consiglio nazionale dell’Ordine francescano secolare d’Italia (Ofs Italia), unitamente al Tavolo di lavoro per la pace e il disarmo nucleare dell’Ofs Lazio, in occasione del 79° anniversario del lancio della bomba nucleare che colpì la città di Hiroshima, in Giappone, il 6 agosto 1945.
Nel documento, i francescani secolari ricordano che “il 90% dell’arsenale nucleare mondiale è detenuto e continuamente implementato da popoli di antica tradizione cristiana”. “Non si può credere, amare e difendere la vita – scrivono – costruendo armi di distruzione e devastazione di massa”. Per questo, affermano i laici francescani, “come cristiani e come cittadini responsabili vogliamo che i governanti si adoperino concretamente ascoltando le nostre richieste e costruendo ponti di pace e dialogo continuo fra i popoli e non solo con le parole, che spesso nascondono interessi di parte, ma operando una costante e progressiva conversione di tutte le armi nucleari”. La costruzione di un mondo veramente fraterno, si legge nella nota, trova un esempio privilegiato nella figura di S. Francesco d’Assisi che “in pieno tempo di crociate dialogò con il sultano ottenendo i Luoghi della Terra Santa come pegno di pace”. Agire oggi come Francesco, “vuol dire porsi in controcorrente a quella politica del riarmo che calpesta il diritto alla vita di ogni persona umana, devasta il creato, dissipa ingenti risorse che diversamente utilizzate potrebbero eliminare la povertà nel mondo intero”. “Vogliamo – concludono – che riprendano i trattati di disarmo e di conversione nucleare, vogliamo che ogni minaccia di altre e nuove Hiroshima e Nagasaki sia per sempre cancellata dalla storia umana”.
L’Ordine francescano secolare nasce nel XIII secolo e si riconosce erede e continuatore della dimensione laicale di San Francesco d’Assisi: i suoi membri si impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di Francesco nel loro stato secolare, osservando la Regola approvata da Papa Paolo VI il 24 giugno 1978. Oggi sono oltre 1.200 le fraternità locali su tutto il territorio nazionale, per un totale di circa 16mila francescani secolari.