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FOTO Montedinove, Festa di San Lorenzo. Mons. Palmieri: “Tutti siamo chiamati a diventare discepoli di Gesù”

MONTEDINOVE“Carissima comunità di Montedinove, oggi siamo riuniti in questa chiesa per festeggiare il santo Patrono, Lorenzo”. Con queste parole S.E. mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto,  ha introdotto la Celebrazione Eucaristica, da lui presieduta e concelebrata dal parroco padre Gabriele Lupi, Sabato 10 Agosto 2024, alle ore 11:00, presso la chiesa San Lorenzo Martire in Montedinove, in occasione della festa del Santo spagnolo, Patrono dell’omonima Parrocchia e della Città marchigiana.

Alla Messa hanno partecipato, oltre a molti fedeli, anche il sindaco di Montedinove Antonio del Duca ed il vicesindaco Alberto Antognozzi.

Il vescovo Gianpiero, durante la Messa, ha amministrato il Sacramento del Battesimo al piccolo Filippo Maria.

Dall’omelia di Mons. Palmieri: “Siamo qui insieme per onorare San Lorenzo e per assistere al Battesimo di Filippo Maria. Tutti siamo chiamati a diventare discepoli di Gesù nella vita. Anche questo bambino è chiamato a diventare discepolo di Gesù. Il Battesimo ci accompagnerà tutta la vita: l’immersione nel fonte battesimale rappresenta l’entrare nel sepolcro di Gesù e il rinascere come uomini e donne nuove, tanto che i vecchi battisteri erano fatti come una vasca, dentro la quale si scendeva e poi si risaliva”.

Il vescovo Giampiero ha poi sottolineato l’impegno che il cristiano è chiamato a vivere nella quotidianità: “Attraverso la vita di tutti, ascoltando la Parola di Dio e con l’aiuto della comunità cristiana e prima ancora di suoi genitori, Filippo Maria è chiamato a morire a sé stesso per rinascere, come Gesù ci dice nel Vangelo: ‘Chi ama la propria vita la perde, chi odia la propria vita in questo mondo la conserva per l’eternità’”.

Mons. Palmieri ha continuato, spiegando quanto l’egoismo possa essere da intralcio alla via del bene: “Spesso nella vita il nostro ‘io’ è accecante, dilaniato dalla superbia, è un ‘io’ ingombrante che non vuole mai crescere, che rimane bambino. Sono così quelle persone che cercano solo e sempre il proprio piacere. Anche l’ira e la tristezza sono dei vizi che ci impediscono di andare dietro a Gesù. Cristo ci invita, quindi, ad abbandonare il nostro ‘io’ vecchio e fare spazio all’uomo nuovo che è capace di fede, speranza e carità, per seguire la sua strada. Gesù ci dice che, se amiamo troppo noi stessi, rimaniamo avvolti nella tristezza”.

L’omelia è proseguita ricordando il sacrificio di San Lorenzo: “San Lorenzo prese sul serio il Rito del Battesimo, secondo ciò che ci viene tramandato dalle storie. In Aragona, in Spagna, Lorenzo conosce Sisto, un presbitero che poi diventerà papa Sisto II, e con lui raggiunge Roma. Entrambi saranno vittime della persecuzione di Valeriano. Per Lorenzo succede quello che Gesù ha detto nel Vangelo: ‘Se il chicco di grano non muore, non porta frutto’. Il martirio di Lorenzo ha portato molto frutto ed ecco che ancora oggi siamo qui a ricordarlo. Dedicandogli una chiesa è come se dicessimo a Dio: “Noi sappiamo, Signore, che Tu vuoi che anche noi diventiamo semi che porteranno frutto”.

La santa Messa è stata allietata dalla voce soave della solista Valeria Onori e dalle note sublimi  dell’organista Sergio Acciarri.  

Al termine della Celebrazione, accompagnata dal Corpo Bandistico della Città di Montottone, si è snodata la processione per le vie del paese in onore di San Lorenzo. Giunti sulla piazza principale, è stata impartita la benedizione solenne con la reliquia del Santo Martire.

Patrizia Neroni: