MARTINSICURO – Mercoledì 14 Agosto, alle ore 19.00, nel parco “Tempo libero” in Martinsicuro, il Vescovo delle Diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, mons. Gianpiero Palmieri, ha presieduto una Santa Messa in onore dei Caduti del mare.
Presenti numerose autorità civili e militari, tra le quali il sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni e Gabriele Martiniani, presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, sezione di Martinsicuro.
Insieme all’arcivescovo hanno concelebrato il parroco don Anselmo Fulgenzi, il vicario parrocchiale Silvio Giampieri, padre Saverio e tutto il popolo di Dio. Ha prestato il proprio servizio all’altare il seminarista Simone Gasperi.
Il Vescovo Palmieri è noto oramai per la sua abitudine di stare in mezzo ai suoi fedeli, quindi, alla vigilia della festa dell’Assunzione di Maria in cielo, si è detto felice di aver celebrato con i fedeli, come i predecessori vescovi, una ricorrenza così importante per la comunità di Martinsicuro e per il mondo della Marineria, una commemorazione iniziata nel 1981 per un disegno dell’allora sindaco di Martinsicuro Gianni Vallese e del primo presidente del gruppo Abramo Micozzi e rinnovata negli anni proprio in questo giorno.
All’inizio della celebrazione il parroco Fulgenzi, prendendo la parola, ha ringraziato il Vescovo per la sua presenza, riservandogli parole di apprezzamento: “Sei bravo e sei umile, Gianpiero”. Tuttavia, come ad un padre, don Fulgenzi ha posto un quesito: “Viviamo tempi in cui la modestia, l’umiltà, vengono tralasciate. Molti di noi vogliono essere, o almeno apparire, migliori, primi della classe, perfetti, bravi. Giudichiamo e cacciamo gli altri. Come possiamo allora, veicolare il Vangelo, se siamo così pieni di superbia? C’è posto per la Parola di Dio tra persone di questo tipo?”. “Per fortuna – ha aggiunto – la stragrande parte della comunità di Martinsicuro è ‘colorata’ (n.d.r. multiculturale -16.335 stranieri residenti), bella, generosa, imperfetta, ma – proprio per questo requisito – cara a Gesù”.
Le Letture e il Vangelo hanno poi ribadito il concetto di autenticità del vissuto cristiano. Nel brano dell’evangelista Luca, Gesù chiama beati “coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!”
“Bisogna trasformare il Vangelo” – ha aggiunto il Vescovo durante l’omelia – “in un atto vissuto”. Il Vangelo deve essere “accolto nel cuore, nella pancia, per poi permettergli di gettare luce”. Non possiamo più pensare di vivere da cristiani e praticare l’individualismo, essere l’uno contro l’altro. Il Vescovo ha poi creato un’analogia tra la comunità cristiana e il concetto di Madre. “La comunità cristiana è Madre – ha detto -, perché accoglie Dio nel proprio cuore. Che madre può essere una comunità che giudica, che caccia?” Ma non dobbiamo avere paura di non trovare la giusta via. Impariamo da Maria, che ci mostra la strada verso un vissuto cristiano autentico. “Un vivere con leggerezza, con allegria, perché Dio è con noi – ha aggiunto -: ci avvolge tutti, bravi e meno bravi, i primi e gli ultimi della classe, con tutte le nostre imperfezioni”, rispondendo al quesito del parroco. “Ci avvolge tutti nel Suo abbraccio amorevole. Basta ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica”.
Al momento dell’offertorio il Vescovo ha ricevuto alcuni doni dai marinai, dagli agricoltori e dai viticoltori del territorio, nonché una ceramica con il simbolo di Martinsicuro da parte del sindaco, a testimonianza della generosità dei locali e del loro desiderio di dare la giusta accoglienza al nuovo Vescovo.
La Messa si è conclusa con un sentito ringraziamento del Vescovo alle autorità presenti, per l’invito a vivere insieme alle persone di Martinsicuro la memoria dei loro cari scomparsi in mare, e alla comunità intera per i doni ricevuti, dispensando una benedizione speciale a tutti i presenti.
Infine, alla celebrazione della 43° esima Festa del mare, riproposta, come spiega Gabriele Martiniani, presidente del gruppo di Martinsicuro dell’Associazione, “per ricordare alle nuove generazioni il rispetto per il mare, per chi opera in mare e per la Nazione”, non poteva mancare la preghiera del marinaio, che recita:
Al termine della commemorazione, come da tradizione, è stata lasciata sulle onde una corona di fiori, in onore del sacrificio dei tanti marinai scomparsi in mare.
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