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Acquasanta, funerale del piccolo Davide. Il parroco don Amedeo: “Oggi anche noi, con Gesù, siamo trafitti su quella Croce”

ACQUASANTA  TERME – “Carissimi fratelli e sorelle, siamo qui riuniti non solo per affidare nelle braccia del Signore il piccolo Davide, ma anche per chiedergli di darci la forza di accogliere ed accettare questo dolore che mette a dura prova la fede non solo dei familiari, ma di tutta la nostra comunità”.  – Sono queste le parole, cariche di commozione, che il parroco don Amedeo Matalucci ha rivolto ai numerosi fedeli accorsi stamattina, Mercoledì 28 Agosto 2024, alle ore 10:00, presso la chiesa San Giovanni Battista in Acquasanta Terme, per il funerale del piccolo Davide Marcozzi, il bambino di quattro anni che ha perso la vita lo scorso Sabato in un tragico incidente domestico.

Alla Santa Messa, presieduta dal parroco don Amedeo Matalucci e concelebrata da don Piero Camacci, don Armeno Antonini e don Paolo Marcone Lopes, ha partecipato un’intera comunità. L’unica navata dell’antica chiesa risalente al 1039, un gioiello incastonato tra i monti e dedicato ad uno dei patroni della Città, non è riuscita a contenere i tantissimi fedeli accorsi. Risultando infatti l’edificio sacro, già gremito un’ora prima dell’inizio della celebrazione, in molti non sono riusciti ad accedere all’interno e sono quindi rimasti all’aperto, increduli, smarriti, raccolti in un silenzio composto, interrotto solo dal rintocco lento e mesto delle campane. Presente anche il primo cittadino di Acquasanta Terme, Sante Stangoni, che già ieri aveva proclamato per la giornata odierna il lutto cittadino e aveva predisposto la chiusura al pubblico dei vari uffici comunali, oltre che la sospensione delle attività commerciali ed edili dalle ore 9:00 alle ore 12:00, in concomitanza con lo svolgimento delle esequie.

Dopo la proclamazione del Vangelo riguardante la morte e resurrezione di Lazzaro, don Amedeo, visibilmente partecipe del dolore dei familiari, ha commentato così la Parola appena letta: “Credo che anche noi stiamo vivendo quello che abbiamo ascoltato nel Vangelo: il dolore, il lutto e tante domande a cui nessuno riesce a dare risposta. Né io né il vescovo e neanche il papa. Le lasciamo dunque a Chi sa agire nel cuore”.

Abbiamo però la certezza che anche Gesù ha provato questi sentimenti. “Quando a Pasqua leggiamo il Vangelo – ha proseguito il parroco -, ascoltiamo che Gesù sulla croce ha detto: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’. E Lui era Dio! Dio, che si è sentito abbandonato da Dio stesso. Un dolore che noi ora stiamo provando. Qualche riga dopo, nel Vangelo, troviamo che Gesù risorge. Arriveremo anche noi a questa consapevolezza. Ci arriveremo sicuramente. Ma non oggi. Oggi siamo anche noi, con Gesù, trafitti su quella Croce”.

Terminata la Messa, la salma è stata trasportata a spalla fuori dalla Chiesa, dove il silenzio, che si avvertiva dentro fino a pochi minuti prima, è stato interrotto solo dal suono delle campane. La folla si è poi stretta in un ultimo abbraccio intorno alla bara in legno bianco, colma di fiori, che è partita verso il cimitero cittadino accompagnata dal Corpo Bandistico della Città di Acquasanta Terme, oggi in silenzio in segno di lutto e rispetto per il dolore dei familiari.

Il piccolo Davide, salutato da lunghi e ripetuti applausi, lascia non solo il papà Alessandro Marcozzi e la mamma Giuliana Caucci, ma anche un’intera comunità che lo ricorda con grande tenerezza e affetto e che saprà stringersi attorno al dolore dei genitori.

Un dolore che non trova consolazione, se non probabilmente nelle parole con cui don Amedeo ha concluso la sua omelia: “Ascoltiamo, con il nostro silenzio, il dolore che proviamo e condividiamolo,  chiedendo al Signore che non venga meno la nostra speranza”.

Carletta Di Blasio:

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  • le mie più sentite condoglianze alla famiglia sono davvero addolorata vi sono vicina vi abbraccio Rip piccolo angelo proteggi dal paradiso la tua famiglia

  • Condivido totalmente e faccio mie le riflessioni dettate con sapienza da don Amedeo. Non possiamo che rimanere attoniti dinanzi a tanta tragedia senza che la ragione possa soccorrerci. A noi i spetta il dovere della condivisione dell'immenso dolore dei genitori e dei famigliari accompagnato dalla testimonianza cristiana della speranza nel Cristo Risorto . Ci consola la certezza che ora lassù in Cielo la schiera degli Angeli è accresciuta di due unità con i piccoli Davide e Toby.