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FOTO Offida ha onorato il beato Bernardo, Vescovo Coccia: “Trovava la forza nella sua grande fede nel Signore”

OFFIDA Ad Offida, nel santuario dei frati cappuccini, ogni anno il 23 agosto si svolge la festa del beato Bernardo. Il programma religioso della giornata è ricco di Celebrazioni Eucaristiche, mentre la sera prima, il 22 agosto, si snoda la solenne processione, per le vie della città, in onore del frate offidano, morto nel 1694.

La santa Messa delle ore 11:00 del 23 agosto, è stata celebrata dall’Arcivescovo emerito di Pesaro, Mons. Piero Coccia, che ha iniziato l’omelia dicendo: “Ho accolto molto volentieri l’invito del vescovo Gianpiero di sostituirlo, perché impegnato a Roma con la Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Ad Offida io ho vissuto quasi due anni di sacerdozio, venni nel 1973 per occuparmi del mondo dei giovani e la ricordo come una bellissima esperienza, ne conservo ancora tanti ricordi”.

L’Arcivescovo Coccia ha poi raccontato alcuni aneddoti riguardo il suo servizio ad Offida negli anni settanta: “All’epoca ero sotto la guida di don Vincenzo Rozzi, che considero un grande sacerdote. Ricordo molti cappuccini che sono qui e che ho incontrato anche a Pesaro. L’8 dicembre del 1973 erano appena pochi giorni che arrivai e mi fu affidato il tesseramento dell’Azione Cattolica, mano a mano che leggevo i nomi, ne ricorreva uno più di altri, questo nome era “Bernardo” e allora chiesi come mai ad Offida molti si chiamassero così, mi fu spiegato che tanti erano i fedeli che si affidavano alla protezione del beato chiamando i propri figli con il suo nome. Ricordo che tra le due parrocchie, il Santuario dei Cappuccini e la Collegiata, c’era un bel rapporto, a volte anche di sana competizione”.

Mons. Piero Coccia ha proseguito soffermandosi sulla figura del beato Bernardo: “Frate Bernardo è stato un uomo che ha sfamato e ha consolato. Ha sfamato perché era un uomo di carità, andava nelle campagne per cercare qualcosa da portare al convento e da distribuire alle persone più bisognose. Ha sfamato quindi, non solo spiritualmente, ma anche materialmente quando ce ne era bisogno. Le cronache ci raccontano, poi, che molte persone accorrevano al convento dei Cappuccini per parlare con il beato Bernardo, per confidarsi, per ricevere consigli. Il frate offidano trovava la forza per sfamare, consolare e per andare avanti con fiducia e speranza, nella sua grande fede nel Signore. Il beato Bernardo ancora oggi ci insegna quanto sia importante e fondamentale la fede in Cristo. Gesù ha insegnato al beato Bernardo, ed anche a noi, la Sapienza che viene da Dio, l’Amore che viene da Dio, quello stesso Amore che dobbiamo rivolgere verso la vita, verso il prossimo”.

L’Arcivescovo Coccia ha poi parlato dei mali che hanno avvolto la società nonostante sia una società del benessere: “Ci stiamo accorgendo tutti che viviamo in una società dove l’esperienza dell’amore è molto debole. Assistiamo al crescente uso della droga, dell’alcol, al ricorso al suicidio, all’omicidio, alle guerre, la lista potrebbe continuare all’infinito, tutto ciò dimostra lo scarso amore per la vita. Viviamo in una società dove c’è bisogno di recuperare la cultura dell’amore, quell’amore che viene da Dio, quello che il beato Bernardo ci insegna con la sua vita di dedizione”.

Concludendo l’omelia Mons. Piero ha detto, riprendendo le parole di san Pietro: “Gesù, tu ci hai chiesto di lasciare tutto e seguirti, ma cosa ci dai in cambio?”. Cristo risponde: “Voi parteciperete al giudizio finale, in cambio di quello che avete lasciato, riceverete cento volte tanto”. Chi plasma la vita secondo Cristo, riceverà cento volte tanto”.

Il beato Berardo, al secolo Domenico Peroni, nasce il 7 novembre 1604 in una casetta di campagna, in Contrada Lava di Offida da due contadini, Domenico ed Elisabetta. Da bambino fece il pastore, in seguito alla vocazione entrò nel convento di Corinaldo. Dopo aver emesso i voti solenni assunse il nome di Bernardo; venne assegnato prima al convento di Fermo e poi in Ascoli Piceno. Si dedicò sempre alle attività verso i più bisognosi. In occasione della sua beatificazione, Haydn compose una Messa che fu eseguita per la prima volta a Vienna.

La festa è stata allietata dal Corpo bandistico Città di Offida.

I festeggiamenti sono proseguiti nel pomeriggio e si sono conclusi in serata con uno spettacolo ricreativo e con l’apertura degli stand gastronomici.

Patrizia Neroni: