“Coltivare l’unità nella diversità, in terre complesse e caratterizzate da una ricchezza di fede, culture, religioni e lingue”: sarà questo, probabilmente, un “tema trasversale” del prossimo viaggio del Papa in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Lest e Singapore, il 45° e più lungo del pontificato, in programma da oggi 2 settembre, al 13 settembre e grazie al quale Bergoglio toccherà la quota di 65 Paesi visitati. Quelle che verranno raggiunte nel viaggio – ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel briefing odierno in sala stampa vaticana – sono “società complesse” e verosimilmente il Santo Padre farà “uno sforzo per comprendere i loro valori e le loro ferite, e portare una parola di conforto e di incoraggiamento”. Anche nel prossimo viaggio, come in tutti quelli del pontificato, il Papa presterà una particolare attenzione alle comunità cattoliche locali, “che hanno dato e offrono un contributo importante ai propri rispettivi Paesi”. “Difficile che manchi un riferimento all’ambiente e al creato, in paesi a metà tra oceano e cielo”, ha detto il portavoce vaticano, ipotizzando tra i temi anche quello della “necessità di continuare a coltivare pace dove è acquisita o di prestare aiuto dove non è stata ancora raggiunta, visti i tempi difficili in cui viviamo. Lo sviluppo economico e tecnologico, inoltre, hanno portato grandi sfide: il Papa ne ha parlato molto, sottolineando come occorre trovare un equilibrio tra lo sviluppo della tecnologia lo sviluppo sociale dei popoli”. Nel 45° viaggio apostolico di Francesco sono in programma 16 discorsi, 4 in Indonesia, 5 in Papua Nuova Guinea, 4 a Timor Lest e 3 in Singapore, che verranno pronunciati tutti in italiano, tranne quelli a Timor Est che saranno in spagnolo.