DIOCESI – Si sono conclusi Venerdì 30 Agosto 2024, con un momento di convivialità e fraternità, gli Esercizi Spirituali vissuti dal Clero delle due Diocesi del Piceno. Gli incontri, che si sono tenuti nella suggestiva cornice di Assisi, presso la Casa di Spiritualità “Oasi del Sacro Cuore”, sono stati guidati da don Gabriele Quinzi, salesiano di origini sambenedettesi, ed hanno registrato la partecipazione anche di mons. Gianpiero Palmieri, vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno e della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.

Durante gli Esercizi, iniziati Lunedì 26 Agosto, i preti partecipanti hanno vissuto per una settimana una routine diversa dal solito, con ritmi rallentati, scadenzati dal silenzio, dalla preghiera e dalla condivisione: ogni mattina alle ore 8:00 hanno pregato le lodi, poi alle ore 9:30 hanno vissuto la prima meditazione guidata da Quinzi e alle ore 11:30 hanno celebrato l’Eucaristia; nel pomeriggio, invece, alle ore 15:30 si è svolta la seconda meditazione del giorno, alle ore 18:00 l’adorazione eucaristica e alle 19:00 quella dei vespri.

Padre Gabriele Lupi, parroco delle comunità di Montedinove, racconta: “È stata un’esperienza molto positiva. E non lo dico a caldo, trasportato dall’entusiasmo del momento, bensì già a distanza di un paio di giorni, quindi dopo averci riflettuto sopra. La piacevolezza degli Esercizi Spirituali vissuti ad Assisi è legata prima di tutto ai contenuti offerti da don Gabriele Quinzi, il quale ci ha dato una lettura molto personalizzata delle parabole del Regno. In particolare mi hanno toccato personalmente le parole dette in merito alla parabola della zizzania, che purtroppo è presente nella vita di ogni giorno e ci si deve imparare un po’ a convivere. Poi anche la parabola sulla perla preziosa mi ha lasciato molto: è necessario trovare il tesoro prima di decidere di vendere tutto! La sottolineatura di don Lele, la sua nota sulla gioia è stata per me motivo di riflessione e fonte di ispirazione.
Oltre a questo, ricorderò questa esperienza anche per il clima che si è creato. Da un lato le giornate sono state scandite dal silenzio, un silenzio non solo per le orecchie, anche per il cuore; un silenzio che ci ha permesso di avvicinarci di più al Signore e metterci in Suo ascolto. Dall’altro lato abbiamo vissuto momenti belli di fraternità, soprattutto in serata, quando ci siamo ritrovati a parlare, raccontandoci gli alti e i bassi della nostra vita”.

Don Andrea Tanchi, parroco delle comunità di Monsampolo del Tronto, dichiara: “Durante gli Esercizi, abbiamo meditato il Capitolo 13 del Vangelo di Matteo, riflettendo in particolare sulle parabole del Regno. L’esegesi che ci ha proposto don Gabriele Quinzi è stata molto interessante, perché presentava un taglio particolare: non era rivolta a noi per poi essere trasmessa ai fedeli, cosa a cui spesso siamo abituati; bensì era rivolta noi per essere poi messa in pratica nella nostra vita di preti. Gli incontri sono stati un cammino esperienziale proprio per noi, per metterci in discussione, per mettere in discussione anche il nostro modo di vivere la vita, in visione del Regno. Don Gabriele, attraverso le parabole evangeliche, ci ha ricordato che non dobbiamo distaccarci dal mondo, nel senso di separarci da esso, bensì di staccarci dalla mentalità corrente, avvicinandoci al mondo, aiutando il mondo ad essere mondo, facendoci noi per primi testimoni del Regno, innamorati capaci di far innamorare. Il cammino vissuto insieme ci ha fatto ripensare alla nostra missione stessa, che va intesa come servizio, come un amore che passa anche attraverso le nostre fragilità, la nostra umanità, senza alcuna paura: è il Signore, infatti, che ricompone; noi dobbiamo solo fare posto a Lui. Se togliamo il nostro io e lo mettiamo a disposizione di Dio – e quindi di tutti – viviamo già qui questo Regno”.

Dello stesso avviso anche don Gabriele Paoloni, parroco emerito della comunità di San Filippo Neri in San Benedetto del Tronto: “Don Gabriele Quinzi ci ha fatto approfondire i discorsi di Gesù fatti in parabole e noi abbiamo recepito un messaggio di grande semplicità. Non solo per il contenuto di quanto meditato, che richiama immagini comuni ed usuali, come faceva ai suoi tempi Gesù, che parlava in parabole per farsi capire da tutti. Ma anche per lo stile familiare, l’approccio spontaneo, il suo personale coinvolgimento. Il resto lo ha fatto il luogo: le passeggiate nel bosco, che attorniava la casa di spiritualità in cui alloggiavamo, ci hanno rigenerato; il confronto con i Santi di Assisi, Chiara e Francesco, ci ha stimolato ed il loro esempio contagiato; infine il contesto di fraternità vissuto soprattutto soprattutto durante i pasti ha permesso a noi sacerdoti di conoscerci meglio e di rafforzare i legami. Spesso capita che, troppo indaffarati nelle rispettive parrocchie, non si trovi il tempo per stare insieme. Ad Assisi, invece, la vita comune, il condividere momenti di preghiera e di vita, ci ha fatto fare esperienza del contatto con il Signore e ci ha fatto sentire un po’ più famiglia”.

Anche don Duilio Pili, vicario parrocchiale presso le comunità di Castel di Lama, afferma: “È stato un ritiro bellissimo, un po’ per il luogo di spiritualità che ci ha ospitati e anche ispirati, un po’ per la comunione che si è creata con il Signore e tra noi. Spesso, con i ritmi serrati che abbiamo nelle nostre parrocchie, corriamo il rischio di essere attivisti del culto, organizzando iniziative, progettando attività, correndo da una riunione all’altra. Ma ci domandiamo mai se in queste cose ci sia Dio o ci sia solo del nostro? Dio ci affida una missione grande, che è quella di portare il Vangelo agli uomini. Lo facciamo? A volte attraversiamo anche momenti di scoraggiamento, in cui viviamo come professionisti del culto, ma ci dimentichiamo dello zelo apostolico, di quel fervore verso il regno di Dio. Questi Esercizi ci hanno consentito di trovare del tempo per riprendere la nostra comunione con il Signore e questo è molto importante per la nostra missione: è necessario infatti ritrovare il kèrygma prima di tutto per noi, prima di poterlo restituire alle persone che si metteranno al nostro fianco. Come ha ben detto don Gabriele Quinzi, evocando un’immagine che mi è piaciuta molto, per evitare di portare agli altri noi stessi e non Cristo, noi preti siamo i primi a dover essere ‘seminati’, per poi poter seminare nei fratelli“.

I prossimi Esercizi Spirituali per il Clero delle due Diocesi del Piceno sono previsti a Valledacqua in Acquasanta Terme, dal 4 all’8 Novembre, con don Leonardo Lepore.

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