Un’operatrice di Caritas-Spes è rimasta ferita a seguito dell’attacco missilistico russo sulla città di Pavlohrad, nella regione di Dnipropetrovsk, il 6 settembre scorso. Lo fa sapere dalla sede centrale di Kyiv, la Caritas-Spes specificando che si tratta di Iryna Borysenko. Il 6 settembre, verso le dieci del mattino, la Russia ha lanciato un attacco missilistico.
Uno dei missili – spiega l’organizzazione – ha colpito il cortile di un edificio residenziale di cinque piani dove vive Iryna Borysenko, dipendente di Caritas-Spes Ucraina. Le è stata diagnosticata una frattura alle costole, contusioni ed è in stato di shock. “Siamo profondamente addolorati per la notizia del ferimento della nostra collega durante il bombardamento nemico e siamo in contatto con lei, offrendole la riabilitazione presso uno dei nostri centri. Iryna, preghiamo per te e ti auguriamo una pronta guarigione”, scrive la Caritas. Ai media locali, don Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas-Spes Ucraina, ha spiegato che “dall’inizio dell’invasione su vasta scala, la missione di “Caritas-Spes” è stata molto attiva nella risposta umanitaria, fornendo assistenza alle persone bisognose. Le nostre équipe si trovano anche abbastanza vicine al fronte. Queste squadre sono composte principalmente da residenti locali e parrocchiani che hanno aderito alla Caritas e sono uniti nell’aiutare le persone in circostanze difficilissime. Una di queste squadre si trova appunto a Pavlograd, città della regione di Dnipropetrovsk, che si trova “al limite” della prima linea. Questa squadra fa anche parte del progetto “Appello d’Emergenza” che fornisce in modo rapido e urgente in caso di necessità assistenza per l’evacuazione e aiuti umanitari. Nella squadra di Pavlohrad, lavorano 11 dipendenti e tra loro c’è la signora Iryna”. Don Grynevych si è messo subito in contatto con lei anche se la donna non ricorda esattamente cosa le sia successo. “Forse è stata un’onda d’urto che l’ha scaraventata contro un tavolo o un muro”, racconta il direttore. “Quando ha ripreso conoscenza, ha solo sentito molto dolore. È stata portata in ospedale, dove le hanno fatto un rapido esame, diagnosticandole la rottura di tre costole e altre contusioni ma l’hanno dovuta dimettere perché l’ospedale era sovraffollato. La donna – prosegue don Grynevych – ha molta difficoltà anche a muoversi. Nonostante tutto, è grata a Dio perché si rende conto di quante vittime ci sono state”. Nell’attacco almeno una persona è morta e oltre 50 sono state ferite, tra cui almeno tre bambini. Due persone sono state ricoverate in ospedale in gravi condizioni.
Caritas-Spes ha immediatamente informato Caritas Internationalis, Caritas Europa e gli altri partner che hanno espresso sostegno e profonda riconoscenza per “il nostro coraggio”, dice ancora don Grynevych. “Nonostante lo stato di emergenza, la nostra gente rimane in zone pericolose per portare aiuto a chi ne ha più bisogno. Sono il volto dell’Amore Misericordioso, che la Caritas porta nel mondo”.
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