Sono state consegnate ieri, presso il ministero degli Esteri a Roma, le firme raccolte in Italia da Oxfam, con cui oltre 100mila cittadini chiedono al governo e alla comunità internazionale di impegnarsi per raggiungere un immediato cessate il fuoco a Gaza e porre fine all’invio a Israele di armi, spesso usate per colpire civili e infrastrutture essenziali. A ricevere la delegazione dell’organizzazione umanitaria – impegnata nell’ultimo anno per soccorrere la popolazione colpita dalla catastrofe umanitaria in corso – è stato l’Ambasciatore Pasquale Ferrara, direttore generale per gli Affari politici e di sicurezza. “La consegna di queste firme rappresenta molto più di un semplice gesto simbolico.
Ogni firma raccolta è un atto di solidarietà verso la popolazione di Gaza e della Cisgiordania, una chiara ed esplicita richiesta affinché il governo italiano intensifichi la sua pressione sulle parti coinvolte per un immediato cessate il fuoco. Quello che abbiamo di fronte è un conflitto, che sta generando la più grave crisi umanitaria del XXI secolo – ha commentato Emilia Romano, presidente di Oxfam Italia –. Nella Striscia di Gaza sono in corso da mesi sfollamenti forzati, bombardamenti indiscriminati e l’uso della fame e della sete come armi di guerra. L’Italia può e deve fare di più per porre fine alle morti e alla distruzione, garantire un accesso adeguato degli aiuti umanitari e assicurare il rilascio sicuro degli ostaggi in mano ai gruppi armati palestinesi e dei palestinesi detenuti illegalmente da Israele”.
“L’incontro, durato circa un’ora, si è svolto in un clima di ascolto reciproco dove si è potuto discutere dello stato di avanzamento di tutte le richieste politiche contenute nelle petizioni – ha aggiunto Romano –. In particolare ci è stato assicurato che delle prime risposte verranno date oggi dal Ministro Tajani durante il question time al Senato e che si stanno preparando delle azioni diplomatiche rilevanti in vista della ministeriale esteri del G7 a novembre”.
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Meno male che si menziona anche il rilascio degli ostaggi pur se nelle dichiarazioni.
Andava preferibilmente inserito nella petizione.