DIOCESI – Venerdì 27 settembre alle ore 21.00 si terrà presso la sala Giovanni Paolo II della parrocchia Sacro Cuore in Centobuchi, l’incontro «Un rombo, un vento, un fuoco… per evangelizzare oggi» per l’inizio del nuovo anno pastorale della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.
Sono invitati tutti i presbiteri, i diaconi, i religiosi/e, gli operatori pastorali (lettori, cantori, catechisti, Caritas, ecc.) e le diverse realtà ecclesiali per presentare il cammino del nuovo anno insieme al vescovo Gianpiero Palmieri.
Per prepararci al meglio a questo appuntamento, abbiamo intervistato don Gianni Croci, vicario della pastorale diocesana.

Don Gianni come nasce la proposta di questo incontro diocesano?
Il vescovo Gianpiero, dopo l’ingresso in diocesi lo scorso mese di giugno, durante l’estate ha cercato di conoscere il più possibile persone e comunità della diocesi. Ha incontrato anche gli uffici pastorali, la consulta laicale e l’equipe sinodale. Ora, all’inizio di una nuova tappa del cammino di Chiesa, venerdì 27 settembre 2024, ha convocato tutti i presbiteri, i diaconi, i religiosi/e, i diversi operatori pastorali (lettori, cori, catechisti/educatori, volontari Caritas…) e le diverse realtà ecclesiali per dare alcune indicazioni riguardanti il cammino sinodale e il Giubileo del 2025.

A che punto è il cammino sinodale nella nostra Chiesa?
Nella diocesi, il cammino sinodale, nella prima parte, ha analizzato quelli che potremmo definire i bisogni (le cose che non vanno: le ferite delle persone e delle comunità come l’eccessivo formalismo, il devozionalismo, la fatica del camminare insieme…) per passare poi al sogno di Chiesa in missione, cercando di superare il chiacchiericcio, le lamentele, il «si è fatto sempre così». La fase narrativa e quella sapienziale ci hanno fatto riscoprire la necessità di tornare al Vangelo e, di conseguenza, l’impegno a edificare una Chiesa che vede la partecipazione/corresponsabilità di tutti, che desidera evangelizzare con la prossimità, che vuole abbandonare vecchi sistemi e linguaggi e “andare oltre” per quanto riguarda la formazione alla vita e alla fede. Certamente non si è riusciti a coinvolgere tutti, per cui l’intento del vescovo è quello di rimotivare la dimensione sinodale, costitutiva della Chiesa, a partire dal confronto con l’agire della Chiesa degli Atti degli Apostoli e rilanciando il metodo della conversazione spirituale in vista del discernimento. Di conseguenza, l’obiettivo è quello di coinvolgere tutta la comunità cristiana, o quante più persone possibile, con la restituzione di ciò che è emerso dal cammino fatto finora, in vista di scelte concrete da fare nella fase profetica.

Quale sarà il programma della serata del 27 settembre che si terrà a Centobuchi nella sala Giovanni Paolo II presso la parrocchia Sacro Cuore?
Alle 21 ci sarà un momento di accoglienza e preghiera. Alle 21.15 l’intervento del vescovo sulla sinodalità a partire dall’icona biblica della Pentecoste («Un rombo, un vento, un fuoco… per una Chiesa in missione») e su alcune proposte per vivere il Giubileo 2025. Seguirà, alle 22.15, un breve momento di confronto a piccoli gruppi per concludere tutto verso le 22.30.

Come mai il titolo «Un rombo, un vento, un fuoco… per una Chiesa in missione»?
Sono immagini che evocano la Pentecoste come è narrata nel libro degli Atti e che ricordano che la missione è opera dello Spirito, che anche oggi parla, spingendo la Chiesa a uscire, e comunica l’amore per essere credibili. A noi spetta il compito di essere docili ai suggerimenti dello Spirito, mettendoci tutti insieme in ascolto della Parola, dei compagni di viaggio e dei segni dei tempi. Il cambiamento d’epoca che stiamo vivendo chiede infatti di avviare nuovi processi e si presenta come un’opportunità per la comunità cristiana di tornare ad annunciare Cristo morto e risorto per noi.

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