ASCOLI PICENO – Tutto è pronto nel capoluogo marchigiano per la festa della Madonna delle Grazie, co-patrona della Città e della Diocesi di Ascoli Piceno insieme a Sant’Emidio, vescovo e martire.
Il culmine dei festeggiamenti ci sarà Domenica 29 Settembre 2024, alle ore 18:00, con la solenne Messa pontificale presieduta dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, a cui seguirà la processione per le vie del centro cittadino.
Il tema della festa e il programma delle celebrazioni
Già lo scorso Sabato, 21 Settembre 2024, è iniziata la settimana mariana di preparazione alla festa che proseguirà fino a Sabato 28 Settembre.
Come ricorda il parroco don Luigi Nardi, “ogni giorno, alle ore 17:30 i fedeli si riuniscono nella Basilica Cattedrale per la preghiera del Rosario meditato, per poi celebrare alle ore 18:00 la Santa Messa con il canto dell’Inno dedicato alla Madonna delle Grazie”.
“La preghiera e le Celebrazioni Eucaristiche della settimana hanno il compito di aprire i cuori dei fedeli e prepararli a vivere al meglio questa festa mariana a cui il popolo ascolano è molto affezionato – prosegue il parroco del Duomo –. Se da un lato, infatti, la festa di Sant’Emidio è molto più antica, raduna una folla maggiore e ha tante sfaccettature popolari, come la tombola, gli spari e altre tradizioni simili, dall’altro lato la festa della Madonna delle Grazie riguarda solo l’aspetto spirituale delle nostra fede ed è quindi testimone di una fede pura, senza contorni, senza orpelli, che negli anni è rimasta sempre forte”.
Il tema di quest’anno è “Maria, donna di Speranza“. Spiega il parroco don Nardi: “È proprio all’insegna della Speranza che vogliamo proseguire il nostro cammino come Chiesa Diocesana, in perfetta sintonia con il tema del cammino che la Comunità Cristiana Universale si appresta a compiere in vista del prossimo Giubileo. Siamo inoltre alle soglie della Fase Profetica del Sinodo, quella in cui saremo chiamati a prendere decisioni per il futuro della nostra Chiesa e sarà quindi importantissimo essere assistiti, nelle nostre scelte, proprio dalla Speranza, quella virtù teologale per la quale riponiamo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e ci appoggiamo non sulle nostre forze, bensì sull’aiuto della Grazia dello Spirito Santo, proprio come ha fatto la Madonna. Maria, infatti, anche nella liturgia, viene definita ‘segno di consolazione e di sicura speranza’. È giusto e bello, quindi, che sia proprio Lei ad accompagnarci. Non è un caso che il nostro vescovo Gianpiero abbia deciso di spostare questa festa, che tradizionalmente veniva celebrata la seconda Domenica di Ottobre, all’ultima Domenica di Settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno pastorale della Diocesi. Il vescovo ha voluto che le due ricorrenze coincidessero, affinché il cammino del nuovo anno iniziasse sotto il manto di protezione della Vergine Maria”.
Questi gli appuntamenti del fine settimana.
Prima di tutto l’assemblea diocesana, che si dividerà in due momenti, all’interno dei quali troveranno posto anche i tavoli sinodali: uno si svolgerà Sabato 28 Settembre, alle ore 16:00, presso l’oratorio della parrocchia di Santa Felicita a Colli del Tronto; l’altro Domenica 29 Settembre, alle ore 15:00, presso la Cattedrale e nei luoghi circostanti al centro storico di Ascoli Piceno (leggi qui l’articolo: Ascoli Piceno, tutti invitati al convegno diocesano di avvio del Nuovo Anno Pastorale)
Quattro, invece, saranno le Messe celebrate in Cattedrale per onorare la solennità della Madonna delle Grazie:
Sabato 28 Settembre, alle ore 18:00, animata dal Coro Mater Gratiae;
Domenica 29 Settembre, alle ore 9:00, animata dal Coro Armonico;
Domenica 29 Settembre, alle ore 11:00, animata dal Coro Parrocchiale;
Domenica 29 Settembre, alle ore 18:00, la solenne Messa Pontificale, presieduta da S.E. Mons. Giampiero Palmieri e animata dal Coro Diocesano.
Chiuderà i festeggiamenti la processione per le vie cittadine con l’icona della Madonna delle Grazie.
La devozione mariana e le origini della festa
La devozione alla Vergine Maria in territorio ascolano ha radici che affondano in un tempo molto lontano. Già Sant’Emidio, intrepido messaggero del Vangelo di Cristo, lo fu anche della devozione alla Madre di Dio. Negli anni, aumentando il numero dei fedeli cristiani, sorsero dovunque luoghi sacri dedicati a Maria e la devozione popolare fu sempre maggiore. La svolta ci fu alla fine degli Anni 50, con il vescovo di origini abruzzesi Marcello Morgante.
Don Lino Arcangeli, cancelliere e moderatore della Curia della Diocesi di Ascoli Piceno, spiega: “La festa della Madonna delle Grazie è nata con mons. Marcello Morgante, nostro vescovo per 34 anni, il quale raccontava che, quando era giunto nella Diocesi di Ascoli Piceno nel 1957, aveva trovato, oltre ad una forte devozione a Sant’Emidio, già patrono della Città e della Diocesi, anche un grande culto in onore della Madonna. Numerose erano le immagini mariane contemplate dai fedeli, ma ne mancava una in cui tutti potessero ritrovarsi. Il prelato allora individuò un’icona conservata nella chiesa di Santa Maria della Carità, in piazza Roma, che aveva una storia molto particolare e che forse avrebbe fatto al suo caso. Si narrava, infatti, che l’originale fosse stata dipinta da San Luca, l’evangelista. Di certo sappiamo solo che fu donata al clero ascolano alla fine del 1200 da papa Nicolò IV, che, originario della frazione ascolana di Lisciano, fu pontefice dal 1288 al 1292. L’immagine originale, però, era andata distrutta in un incendio ed era stata sostituita con una copia del XV secolo, dipinta da Pietro Alemanno, allievo del celebre Carlo Crivelli. Vari sono gli appellativi che nei secoli erano stati attribuiti alla Maria rappresentata in quell’icona: ricordiamo in particolare quelli di ‘Madonna del Clero’, perché al clero fu donata, e di ‘Madonna del Giro’, così chiamata perché ogni anno, dal Mercoledì dopo Pasqua in poi, veniva portata in processione per le varie parrocchie della città. Fu proprio quest’ultima caratteristica a far pensare al vescovo Morgante che quell’icona, che già da tempo peregrinava per le varie contrade cittadine, potesse riunire tutti i fedeli. E fu così che nel 1958 la trasferì nella Cappella della Cattedrale, dove, per le numerose grazie dispensate al popolo ascolano, fu acclamata con il titolo di ‘Madonna delle Grazie‘“.
Da qui in poi è storia più recente. “Nel 1960 il vescovo Morgante – prosegue don Arcangeli – fece incoronare il capo della Madonna con un diadema aureo benedetto da papa Giovanni XXIII e, per l’occasione, la Cappella in cui era custodita l’icona fu elevata alla dignità di Santuario Diocesano dedicato proprio alla Madonna delle Grazie.
L’anno successivo lo stesso Pontefice accolse la richiesta di mons. Morgante e proclamò la Madonna delle Grazie patrona della Città e della Diocesi di Ascoli Piceno, come lo era già da molto tempo Sant’Emidio. Ma il contributo, che il vescovo Morgante ha lasciato al popolo ascolano, non termina qui: infatti, per rendere immortale la memoria delle vicende che avevano portato alla proclamazione della Madonna delle Grazie a patrona della Comunità Ascolana, mons. Morgante commissionò alla Bottega del Mosaico di Ravenna il rivestimento dell’intera Cappella. Il prelato, che aveva trascorso alcuni anni come seminarista proprio nella città romagnola, conosceva ed apprezzava molto la bellezza della tecnica policroma utilizzata per decorare gli edifici sacri della città di Ravenna, che fanno parte oggi del ricco patrimonio dell’Unesco. Pertanto volle riportare quella bellezza anche ad Ascoli e fu così che, su disegno del parmense Carlo Mattioli, il lavoro fu eseguito nel giro di pochi mesi.
Tutti i vescovi che si sono succeduti dopo mons. Morgante hanno valorizzato il culto alla Madonna delle Grazie. Mons. Silvano Montevecchi, vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno dal 1997 al 2013, ad esempio, regalò la magnifica opera dell’artista faentino Goffredo Gaeta, “I martiri del ‘900”, interamente in ceramica, che consiste in un bassorilievo che occupa tutta la parete di sinistra della Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie. Nel 2011, sotto il suo ministero episcopale, in occasione del 50° anniversario della proclamazione della Madonna delle Grazie come patrona della Comunità Ascolana, una nuova corona fu benedetta da papa Ratzinger“.
“Negli anni la devozione mariana degli Ascolani è rimasta sempre viva – conclude don Arcangeli -, grazie anche al contributo che tutti vescovi hanno dato, in un modo o nell’altro, nel far crescere il culto alla Madonna delle Grazie. Da ultimo, anche quello di mons. Gianpiero Palmieri (nostro vescovo dal 2021), che ha voluto estendere la perigrinatio dell’icona mariana, che prima avveniva solo in Città, in tutte le parrocchie della Diocesi di Ascoli Piceno. Ogni anno la festa registra la partecipazione di molti fedeli, non ancora numerosi come quelli della festa di Sant’Emidio, ma certamente molto credenti, i quali si affidano, con preghiere sincere e fede salda, alla Madonna delle Grazie, che continua ad elargire copiose grazie e benedizioni”.