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Don Vincenzo Catani ci racconta i primi due giorni a Lourdes: “Preghiamo per tutti voi”

Foto di Domenico Baldini

LOURDES – Prosegue il pellegrinaggio della sottosezione dell’Unitalsi della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto a Lourdes. Il gruppo, accompagnato da Mons. Vincenzo Catani, è composto da circa 120 pellegrini della diocesi.

Di seguito il racconto delle prime due giornate, a cura di Don Vincenzo.

Il racconto di martedì 24 settembre

Siamo circa 120 persone della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, partecipanti al Pellegrinaggio nazionale Unitalsi a Lourdes. Un po’ di stanchezza si fa sicuramente sentire. Ci siamo alzati molto presto e alcuni di noi hanno viaggiato in aereo, mentre altri sono arrivati in treno dopo un viaggio di 30 ore. Due aerei sono partiti da Ancona, e finalmente ci siamo tutti. Così, abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio alla grande, e tutti i giorni saranno altrettanto meravigliosi. Chi è venuto per la prima volta ha già potuto cogliere la bellezza di questa terra e la dolcezza di questo pezzo di cielo sceso in terra, che è Lourdes.

Oggi abbiamo formato vari gruppi, tra cui uno sui passi di Bernadette. Questa sera, abbiamo vissuto un momento intenso davanti alla grotta con la recita del Rosario e la processione eucaristica. In particolare, alle 21, abbiamo partecipato alla grande Messa di inizio pellegrinaggio, celebrata dall’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, assistente generale dell’Unitalsi. Siamo completamente immersi nell’atmosfera di Lourdes: nei suoi colori, nei suoi profumi, e in quell’aria impregnata di fede, preghiera, silenzio e ascolto della Parola di Dio.

In questo momento, vi sto raccontando questa prima giornata, mi trovo davanti alla grotta illuminata, dove, nella notte appena iniziata, si scorge la Vergine bianca nella sua nicchia, con le candele accese davanti a lei. Attorno a me, pellegrini recitano il Rosario sommessamente, alcuni gruppi con voce un po’ più alta. È un’esperienza bellissima, un clima di profonda grazia, e così sarà nei giorni a venire. Questi sono momenti di esercizio spirituale che viviamo giorno dopo giorno.

Concludo questo breve resoconto per fermarmi qui e continuare a pregare davanti alla grotta. Preghiamo per tutti, per voi che ci avete chiesto preghiere, per chi avrebbe voluto essere qui ma non ha potuto, e per tutti coloro che si sono affidati alla nostra intercessione. Mettiamo tutto nel cuore di Maria, nelle sue mani. Lo facciamo con grande gioia. Che il Signore ci benedica e che la Vergine ci sorrida sempre.

Il racconto di mercoledì 25 settembre

Eccoci al racconto della seconda giornata del pellegrinaggio. Oggi abbiamo vissuto due momenti particolarmente intensi. Il primo, ieri mattina, è stata la Messa internazionale, che si celebra ogni mercoledì. È una celebrazione in cui si percepisce l’universalità della Chiesa, concelebrata da 8 vescovi e circa 200 sacerdoti provenienti da tutto il mondo. Le letture sono state proclamate in italiano, francese, inglese, olandese, polacco e altre lingue che, lo ammetto, non sempre ho riconosciuto. Questa Messa internazionale ha suscitato una profonda emozione. Si avverte chiaramente di far parte di una grande famiglia, unita dalla stessa fede, espressa in lingue diverse ma con un unico “Padre nostro”. Durante la celebrazione, ho abbracciato persone provenienti da India, Filippine, Sud America e Corea. È un’esperienza straordinaria, che ti fa sentire davvero fratello di tutti. La Messa si è conclusa davanti alla grotta, con il saluto alla Vergine Maria e la recita dell’Angelus. Un lungo corteo di sacerdoti, vescovi e fedeli ha reso omaggio alla Vergine, ed è stato un momento di forte impatto emotivo.

Nel pomeriggio, il secondo momento significativo. Ho avuto personalmente la possibilità di guidare i pellegrini della nostra diocesi, muniti di radiolina, sui passi di Bernadette, nella vecchia Lourdes, quella del suo tempo. Alcune realtà sono rimaste intatte, come il mulino dove Bernadette nacque e il “Cachot”, la prigione umida e buia di 3 metri per 2, dove la sua famiglia, ridotta in estrema povertà, viveva in sei. Bernadette, a 14 anni, non sapeva leggere né scrivere, non aveva ancora fatto la prima Comunione e veniva soprannominata “la petite sotte”, la piccola sciocca. È davvero commovente riflettere su come il Signore scelga sempre le persone più umili e insignificanti per realizzare il Suo disegno. Questo percorso è stato un’occasione per meditare sulla semplicità della vita povera, che spesso dimentichiamo, distratti da eccessi materiali che ci allontanano dalla spiritualità.

Ieri sera abbiamo vissuto un terzo momento di forte intensità: la processione con i flambeaux, alla quale hanno partecipato 4000 o forse più pellegrini italiani, uniti da gruppi provenienti da Spagna, Irlanda e altri paesi. Probabilmente saremo stati in 7-8000 a pregare e meditare sul Rosario, ciascuno con una fiaccola che illumina sé stesso e chi gli sta vicino, simbolo della luce della fede che ci guida nell’oscurità della vita. Senza questa luce, cammineremmo nel buio senza sapere dove mettere i passi della nostra anima. Questi sono stati i tre grandi momenti della giornata.

Un caro saluto a tutti, un abbraccio. Continuiamo a pregare per voi, sempre. A domani!