“Siamo custodi, non despoti” della nostra casa comune, nei confronti della quale dobbiamo assumerci le nostre “responsabilità”. Lo ha sottolineato il Papa, nel suo secondo e ultimo discorso pubblico in Lussemburgo, rivolto alla comunità cattolica, incontrata nella cattedrale di Notre Dame. “La Chiesa, in una società secolarizzata, evolve, matura, cresce”, la tesi di Francesco: “Non si ripiega su sé stessa, triste, rassegnata, risentita; accetta piuttosto la sfida, nella fedeltà ai valori di sempre, di riscoprire e rivalorizzare in modo nuovo le vie di evangelizzazione, passando sempre più da un semplice approccio di cura pastorale a quello di annuncio missionario. Ci vuole coraggio! E per fare questo è pronta ad evolvere, ad esempio nella condivisione di responsabilità e ministeri, camminando insieme come comunità che annuncia e facendo della sinodalità un modo duraturo di relazionarsi tra i suoi membri”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *