Foto Pasqualin/SIR

Giovanna Pasqualin Traversa

Da settembre 2023 sono stati 69 i crolli negli istituti scolastici del nostro Paese; numero mai raggiunto negli ultimi 7 anni. Lo rivela il XXII Rapporto sulla sicurezza a scuola, presentato il 25 settembre a Roma da Cittadinanzattiva. Si tratta di distacchi di intonaco; crolli di soffitti, controsoffitti, solai, tetti, ma anche di finestre, muri di recinzione ed alberi caduti all’interno degli edifici scolastici o in prossimità di essi. Di questi, 28 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole (40,5%), 28 in quelle del Nord (40,5%), 13 nelle regioni del Centro (19%). In molti casi eventi preannunciati da segnali visibili ma sottovalutati, che hanno provocato il ferimento di 9 studenti, 3 docenti, 2 collaboratori scolastici, 1 educatrice, 4 operai.

A rilento su rischio sismico. Gli edifici scolastici italiani attivi sono 40.133: il 32% concentrato in tre regioni: Lombardia (5.652), Campania (3.751), Sicilia (3.558); quelli costruiti prima del 1976 sono il 47%. In base all’Anagrafe dell’edilizia scolastica 2022, quasi il 60% degli istituti non è in possesso del certificato di agibilità (23.794), né di prevenzione incendi (23.199). Il 41,50% (19.983) è privo di collaudo statico. Piccoli passi in avanti – ma ancora insufficienti se si considera che 2.876 edifici sono collocati in zona a rischio sismico 1, e 14.467 in zona a rischio 2 – si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici che hanno riguardato solo poco più del 3% delle strutture.

Solo l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica.

Asili nido e atenei. Sulla base dei dati forniti da 51 Comuni capoluogo di provincia, riguardanti 887 nidi e 33.613 bambini, gli asili nido sono meglio manutenuti rispetto alle altre scuole ma peccano sul fronte adeguamento sismico: solo il 13% è a prova di rischio. L’accesso agli atenei – il monitoraggio è stato realizzato su un campione di 22 edifici universitari di Bologna, Pisa, Napoli, Salerno, Campobasso, Isernia, Cagliari – risulta praticabile alle persone con disabilità motoria in 19 delle strutture. L’ascensore è presente in 21 sedi, funzionante, adatto al trasporto di una carrozzina.

Tagli a Pnrr, obiettivi europei sempre più lontani. “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva – ha subìto tagli rilevanti per quanto riguarda gli asili nido”.

La spesa inizialmente prevista di 4,6 miliardi per 264.480 nuovi posti, dopo la revisione del Governo, “è scesa a 3,245 miliardi per 150.480 posti”; idem “per la costruzione di nuove scuole, da 195 a 166.

La causa principale di questa revisione è stata motivata con l’aumento dei costi di costruzione”. “Lo stesso – prosegue – è accaduto con la ristrutturazione, sostituzione/ricostruzione, messa in sicurezza, adeguamento o miglioramento sismico e riqualificazione energetica degli edifici; le risorse ammontano a 4,399 miliardi di euro, in questo caso quasi 500 milioni in più rispetto ai 3,900 miliardi iniziali, ma serviranno per sistemare meno edifici rispetto a quelle previsti inizialmente. Siamo molto preoccupati per la riduzione degli interventi, soprattutto sui nidi, che non riusciranno a colmare i gap esistenti nei territori, né a raggiungere gli obiettivi europei”. Da Bizzarri l’invito a “guardare al post Pnrr, con l’utilizzo di fondi ordinari nazionali ed europei, per garantire il funzionamento delle nuove strutture (in particolare nidi e scuole dell’infanzia), per investimenti mirati (ad esempio climatizzatori) e per assicurare continuità dei fondi all’edilizia scolastica”.

Scuole accessibili. Nell’anno scolastico 2024/25 sono 331.124 gli alunni con disabilità (4,68% dei 7.073.587 del totale studenti), tuttavia solo il 40% delle scuole risulta accessibile per quelli con disabilità motoria. Situazione ancora più grave per gli alunni con disabilità sensoriali, per i quali le segnalazioni visive sono presenti nel 17% delle scuole mentre mappe a rilievo e percorsi tattili sono presenti solo nell’1,2%. 

Cittadinanza non italiana per il 12% degli alunni. Nell’anno scolastico appena iniziato sono 864.425, ossia il 12,2% del totale, gli alunni stranieri. Di questi il 25,5% vive in Lombardia, seguita da Emilia Romagna (12,5%), Veneto (10,5%), Lazio e Piemonte (9,2%). La regione con meno studenti senza cittadinanza italiana è la Sardegna (appena lo 0,6%). Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, parla di “un fatto ormai strutturale che impone la revisione della legge sulla cittadinanza per dare pieno riconoscimento a bambini/e, ragazzi/e che nascono o arrivano da piccoli in Italia”. “È straordinario – prosegue esprimendo soddisfazione per il raggiungimento delle 500mila firme necessarie per il referendum che punta a dimezzare da 10 a 5 gli anni di residenza in Italia ad uno straniero – il numero di firme raggiunto in pochi giorni, ed è solo

il primo passo verso una legge più giusta che riconosca come italiano chi sceglie il nostro Paese per vivere, studiare, amare, crescere, immaginare il proprio futuro”.

Da Mandorino l’invito a continuare a firmare fino al 30 settembre “per proseguire un impegno che nasce con la nostra campagna ‘Obiettivo cittadinanza’”.

Scatti di sicurezza. E’ il contest fotografico promosso dall’associazione e rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado. A tema la sicurezza strutturale ed interna degli edifici scolastici e la prevenzione e gestione dei rischi naturali. Obiettivo, coinvolgere gli studenti, in piccoli gruppi o classi, sul tema rappresentandolo attraverso foto di denuncia, corredate da slogan-messaggio, di situazioni di insicurezza mai risolte, ma anche di buone pratiche o attività di prevenzione realizzate a scuola o sul territorio. Le foto possono essere inviate a: scuola@cittadinanzattiva.it entro e non oltre il 28 febbraio 2025, compilando la documentazione scaricabile dal sito www.cittadinanzattiva.it. Le foto vincitrici verranno premiate in occasione della XIX edizione del Premio Scafidi ad aprile 2025.

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