CENTOBUCHI – Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai giovani del territorio. Questa settimana abbiamo incontrato il quattordicenne Luigi Felicetti di Centobuchi giovane bridgista che rappresenterà l’Italia, insieme ai suoi colleghi Lorenz Tchumbu Didie ed Eleonora Giansante di Martinsicuro, ai Campionati europei di bridge.
Insieme ai suoi compagni fa parte dell’Asd Centobuchi Bridge. Come e quando si svolgono le attività?
Il bridge è molto impegnativo, abbiamo allenamenti quasi tutti i giorni, ma per ovvi motivi di studio, ci alleniamo tre volte alla settimana dalle 21 alle 22:30 presso il Centro Pacetti di Centobuchi, inoltre il venerdì sera siamo impegnati in un torneo on line che si tiene sulla piattaforma Real bridge, mentre il sabato in presenza.
Come si sta preparando ad affrontare questo importante appuntamento?
In questi giorni mi sto allenando molto. Insieme ai miei compagni stiamo studiano nuovi sistemi, e soprattutto ci stiamo concentrando sulle nostre emozioni per affrontare al meglio questo grande evento.
Il torneo è iniziato da qualche giorno. Dove si svolgono le partite?
Il torneo nazionale inizialmente doveva svolgersi a Catania, ma per problemi di gestione si tiene on line. Ci collegheremo sulla piattaforma di Real bridge. Durante la partita avremo costantemente i microfoni e telecamere accese: dunque saremo super controllati da diversi arbitri.
Quando ha iniziato ad avvicinarsi a questa disciplina?
Ero molto piccolo, frequentavo la terza elementare. La preside della scuola primaria di Centobuchi, Francesca Fraticelli accolse il progetto Bridge a scuola, presentato dal mio maestro Vincenzo Cucco. Era un progetto collegato alla matematica, praticamente imparavamo questa disciplina divertendoci. Poco dopo decisi, insieme ai miei genitori, di coltivare questa mia passione anche fuori dall’ambito scolastico.
Il bridge richiede molta concentrazione. Quanto aiuta questa attività anche nella vita di tutti i giorni?
Il bridge, anche se non sembra, ti cambia. A me ha insegnato a ragionare, a riflettere, a sapermi comportare e rispettare il prossimo. Richiede molta concentrazione, e questo mi aiuta molto anche nello studio e nelle altre attività che svolgo. Dopo tanti anni di allenamento e studio di questa disciplina, sono abituato a far fronte alle varie situazioni.