È passato quasi un anno da quando, a seguito degli attacchi del 7 ottobre, Israele ha dichiarato lo stato di guerra preparandosi a un conflitto di lunga durata. In questi mesi solo a Gaza sono morte oltre 41.000 persone – più di 16.000 bambini -, mentre in Cisgiordania oltre 700, fra cui 116 minori. “Una guerra caratterizzata da ripetuti attacchi anche a edifici protetti come scuole e ospedali, che costituiscono gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, e che ora rischia di allargarsi a un conflitto più ampio”. È quanto denuncia in un comunicato ActionAid, chiedendo “il cessate il fuoco immediato e la fine delle ostilità in tutta la regione”. In questi mesi ActionAid ha operato per portare sollievo e supporto alla popolazione civile di Gaza.
Grazie alla collaborazione con partner locali, sono state raggiunte oltre 230.000 persone con aiuti umanitari diretti. Più di 114.000 persone hanno beneficiato della distribuzione di cibo, incluso pollame, verdure fresche e pasti caldi già pronti. Particolare attenzione è stata rivolta alle famiglie più vulnerabili nelle aree di Khan Younis, Rafah e Deir al Balah. Oltre 27.000 persone hanno ricevuto servizi igienico-sanitari e acqua potabile, contribuendo a prevenire la diffusione di malattie legate alla scarsa igiene. È stata offerta protezione e supporto psicologico a oltre 4.000 donne e bambini, mentre più di 70.000 persone hanno ricevuto servizi medico-sanitari. ActionAid pone particolare attenzione alle donne palestinesi che come fa sapere Riham Jafari, Coordinatrice per l’advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina, “stanno vivendo una crisi devastante, esposte a violenza di genere e a un sistema sanitario al collasso che lascia molte senza cure essenziali. La loro situazione è insostenibile e richiede un’azione immediata”.
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