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Messa AMCI, Cardinale Menichelli ai medici: “La vostra professione sia un’incarnazione dell’amore di Dio”

DIOCESI – «Con questa celebrazione vogliamo porre sotto lo sguardo e la grazia di Cristo, che si fa presente nel mistero pasquale, i nostri passi congressuali. Questa Eucaristia ci purifichi e nutra la nostra vita spirituale, la Parola proclamata ci confermi e ci solleciti nel compito di evangelizzare il mistero della vita, lo Spirito Santo che invochiamo ci dia la sapienza per leggere i segni di questo tempo culturale nel quale viviamo e che sembra destinato più a voler godere della vita che ad amare la vita. Tutto ciò che la Celebrazione ci dona sia grazia per riconoscere e stare nella identità della nostra Associazione. Tutto ciò che celebriamo sia forza per un rinnovato impegno formativo. E ancora sia nutrimento per la coltivazione della vita spirituale, ma sia anche misura di qualità della testimonianza di verità alla quale siamo chiamati e alla quale vogliamo essere fedeli».
Si è aperto con queste parole del cardinale Edoardo Menichelli, pronunciate durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 16:30 di ieri, Giovedì 3 Ottobre 2024, presso la Basilica Cattedrale Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio in Ascoli Piceno, il 28° Congresso Nazionale dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani), dal titolo “Maestri di Umanità: I Medici di fronte alle Sfide Contemporanee“.

La Santa Messa, presieduta dal cardinale di origini marchigiane in veste di assistente spirituale nazionale dell’AMCI, è stata concelebrata dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, dall’arcivescovo Piero Coccia, vescovo emerito dell’Arcidiocesi di Pesaro, da don Tommaso Lerario, assistente AMCI Puglia, padre Bernard Jalkh, assistente maronita dell’AMCI di Piacenza, don Orlando Crocetti, consulente ecclesiastico AMCI per la Diocesi di Ascoli Piceno, don Lino Arcangeli, cancelliere vescovile, don Carlo Lupi, parroco della parrocchia di San Giacomo della Marca in Ascoli Piceno, dal diacono Giuseppe Golia e da tutto il popolo di Dio riunito, costituito principalmente dai circa duecento medici iscritti al Congresso e provenienti dalle diverse regioni d’Italia, a partire dall’ascolano Stefano Ojetti, segretario nazionale dell’AMCI.

Presenti anche le massime autorità militari: il generale Nicola Conforti, Comandante della Legione Carabinieri Marche; il colonnello Domenico Barone, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Ascoli Piceno; il dott. Sante Copponi, Prefetto della Provincia di Ascoli Piceno.

La Celebrazione Eucaristica, curata dal cerimoniere Giuseppe Persiani, è stata animata dal Coro della Parrocchia San Bartolomeo di Ascoli Piceno, diretto dalla M. Anna Piccioni e accompagnato dall’organista Valentina Maurizi.

Durante l’omelia il cardinale Menichelli, rivolgendosi direttamente ai numerosi medici presenti, ha voluto percorrere l’itinerario missionario proposto dalla Parola di Dio proclamata, tratta dal Vangelo di Luca (Lc 10,1-12): «Desidero fare questo percorso con voi, anche pensando al Congresso che richiede sapienza, comunione, equilibrio e capacità profetica non sognativa, ma illuminata ed illuminante, se accogliamo lo Spirito di Dio».
«Questo brano evangelico – ha proseguito il prelato – ci suggerisce passi di verità e compiti per noi delegati. Innanzitutto ci ricorda che l’impegno missionario non è riservato ai dodici Apostoli, ma al popolo dei discepoli, quindi, attualizzando, ad ogni battezzato. Tutto questo popolo di discepoli deve preparare la strada a Cristo, salvatore misericordioso. Il discepolo – quindi noi tutti – non annuncia il suo pensiero, la sua visione, la sua idea, bensì estrada alla Verità. L’ambito della vostra evangelizzazione è la vita, il suo mistero, il suo essere un dono da custodire, il suo soffrire da lenire, le sue ferite da curare, la sua sacralità intoccabile, la sua dignità da non manipolare mai, la sua unicità irripetibile da non offendere, la sua vocazione celebrata nella sua identità, dono di Dio, la sua destinazione di eternità, il suo passaggio doloroso, sottoposto al mistero della morte. Questo è il tema della vostra evangelizzazione. Tutto questo è Verità da conoscere, da servire. Tutto questo è corpo fragile a voi affidato. Tutto questo è anima che trova nella corporeità la via sublime della relazione» .

Menichelli ha poi fatto un appassionato discorso sui benefici della preghiera, soffermandosi in particolare sul versetto 2 del brano evangelico: “Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2)”. «Si direbbe, parafrasando il brano del Vangelo, che anche in questo caso la messe è abbondante – ha continuato il cardinale –: una messe che va conosciuta, accompagnata, curata, servita nella sua unitotalità. Voi siete gli operai di questa messe, con compiti e responsabilità ben precise e a voi ben note. Ma nel brano evangelico c’è una parola che dobbiamo ricordare, una parola che incoraggia l’operaio a riconoscere i limiti e la necessità di richiesta di aiuto. Questa parola è pregare. Gesù dice ai suoi di pregare il signore della messe. Certamente ogni professione esercitata dal discepolo di Cristo va celebrata con competenza ed alta qualità, ma anche come testimonianza di servizio. La chiamerei un’incarnazione, una visibilità dell’amore di Dio. Si direbbe anche che tutto questo per voi debba diventare via di santità. La preghiera allora è necessaria per la qualità del vostro servizio, per oltrepassare la tentazione dell’onnipotenza e della vanità. Voi non potete dire: “Capisco tutto, so tutto”. Ma nessun discepolo di Cristo può dirlo! Sappiate che la preghiera dà illuminazione, dona aiuto, rende veri e pieni di speranza. Mi piace pensare che la preghiera renda Dio collaboratore del nostro fare. Noi lo convochiamo dentro le faccende che ci appartengono e Lui, pregato, diventa collaboratore. La preghiera convoca Dio a stare con noi. La preghiera certifica la compagnia di Dio sulla vostra alta professione. La preghiera diventa umiltà e forza nella riconosciuta debolezza, che appartiene a tutti noi» .

Il prelato ha proseguito, accennando agli asservimenti culturali e politici a cui purtroppo spesso la messe è sottoposta, «che vorrebbero confinare la vita nella circonferenza del dilettevole» . Ha detto il cardinale: «La vita, per essere amata e servita, non ha bisogno di aggettivi né di confini. È semplicemente ed unicamente vita. Allora qui il discepolo di Cristo, il professionista, che si qualifica e si ritiene di essere credente, deve essere capace, senza alcuna sudditanza culturale o fanatismo religioso, di servire innanzitutto la Verità Teologica: la vita è dono di Dio è c’è un rapporto stretto tra Dio e vita. Ma, oltre che servire la Verità Teologica, deve anche aiutare il progresso scientifico senza cedimenti di dipendenza e saper dialogare non come padroni della vita, ma come servi del mistero che essa è e di quanto essa tende per essere vita, nella sua unicità di corpo e di anima. Non ho alcuna difficoltà a suggerire che nei confronti della vita, si debba coltivare e testimoniare un sentire adorativo, una modalità verso la quale tocchiamo lo Spirito di Dio, perché la bellezza della vita – così la chiama la Genesi: era cosa molto buona – oltrepassi i nostri pur profondi ragionamenti. La bellezza e la bontà della vita si fidano di voi» .

Ecco dunque l’augurio finale con cui il cardinale Menichelli ha concluso la sua omelia: «Consapevoli della ricchezza, della bellezza e della bontà del vostro servire la vita, Vi affido all’intercessione di tutti i Santi medici, di San Giuseppe Moscato, di San Camillo De Lellis. Essi vi siano Patroni e testimonianza santa di come si custodisce e si cura la persona ferita nel corpo e nell’anima. La sapienza, dono dello Spirito di Dio, vi sia di sostegno e di illuminazione. Vi ringrazio».

Al termine della Celebrazione, alle ore 18:00, i congressisti si sono recati presso il Teatro Ventidio Basso per dare inizio ai lavori del Congresso con l’intervento del prof. Orazio Schillaci, Ministro della Salute, e con la  prolusione del cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica e gran cancelliere della Pontificia Università Gregoriana, il quale ha dato il suo contributo con un intervento dal titolo “La Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede Dignitas Infinita: Contenuti dottrinali e dialogo con la scienza”.

Il Congresso entrerà nel vivo oggi, 4 Ottobre 2024, alle ore 9:00, presso la Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica con tre sessioni di lavoro:
la prima dedicata ai diritti umani violati, nelle sue varie sfaccettature: dignità della persona e sviluppo sociale; fragilità, schiavitù e tratta degli adolescenti e delle donne; violenza e genere; nuove violenze e discriminazioni: bullismo e cyberbullismo; periferie esistenziali: per una reciprocità della non violenza; violenza digitale invasiva e nascosta: la criminalità informatica;
la seconda riguardante la relazione medico-paziente, nei suoi vari aspetti: il difficile ascolto del silenzio e la luce della cura; la responsabilità del medico e dei professionisti sanitari e
aspetti pastorali dell’assistenza; nuovi modelli nelle azioni di cura: coniugare alta
tecnologia ed etica delle relazioni in sanità;
la terza inerente l’organizzazione sanitaria in Italia, in particolare la diseguaglianza nelle
cure del Sistema Sanitario Nazionale Regionalizzato e la programmazione Sanitaria generativa di equità.
La giornata si chiuderà con una Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro vescovo Gianpiero Palmieri.

Nella giornata di domani, Sabato 5 Ottobre 2024, si svolgeranno le ultime due sessioni di lavoro:
una dedicata alla medicina ipertecnologica nel futuro dell’umano: le opportunità e di rischi dell’intelligenza artificiale; dalla rivoluzione genetica alla rivoluzione post-genomica; bios e technè nelle neuroscienze: l’impossibile reso possibile; le nanotecnologie e le superfici biofunzionalizzate per la diagnostica medica; l’epigenetica nei tumori; l’immunonanotecnologie: nuovi orizzonti nelle malattie del sistema immunitario;
l’altra riguardante le esperienze, le azioni e le cooperazioni di un associazionismo in rete.
Al termine si darà lettura della mozione conclusiva del Congresso e si proclamerà il Nuovo Consiglio Nazionale. Il Congresso si concluderà con la Santa Messa presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli.

 

 

Carletta Di Blasio: