“C’è il dovere del pastore di chiedere al Consiglio indicazioni, indirizzi, osservazioni, verifiche, suggerimenti, ma vi è anche il corrispettivo diritto-dovere di ogni membro dell’organismo di offrire il proprio parere su quanto posto alla attenzione e al discernimento”, si precisa nel documento, in cui si suggerisce di “prevedere una norma che garantisca che la maggioranza dei membri dei Consigli Pastorali siano laici con una presenza adeguata di donne, di giovani e di persone che vivono in condizioni di povertà o che sperimentano altre forme di emarginazione”, permettendo che “anche coloro che vivono situazioni personali o coniugali complesse possano partecipare a questi organismi”.