Di Veruska Cestarelli

DIOCESI – La Diocesi di Ascoli Piceno ha un nuovo diacono. Si tratta di Fra Brice Patchassi originario del Togo, in Africa, e frate cappuccino della Custodia del Benin. A presiedere il rito, che si è svolto oggi alle 18.00 presso il Santuario di San Serafino da Montegranaro ad Ascoli Piceno, è stato il Vescovo Gianpiero Palmieri che ha detto: “Oggi ricevi il dono più bello, quello dello Spirito Santo. Un dono grande, che ti rende capace di servire i tuoi fratelli e la tua comunità”.

Di fronte ad una chiesa gremita di fedeli, che hanno voluto partecipare e condividere questo momento di gioia con i Frati Cappuccini, il Vescovo Palmieri si è rivolto a Fra Brice ricordando che “siamo nulla, ma che se viviamo con gioia affidandoci a Dio possiamo vivere liberi. Troppo spesso noi uomini crediamo di essere qualcuno o qualcosa.
Sono caricature dell’umano coloro che pensano di essere grandi, ma che si rivelano come poca cosa. Solo quando ci scopriamo piccoli come San Serafino o San Francesco, quando sentiamo che l’unica nostra dignità è essere figli di Dio e che non abbiamo talenti da esibire, ecco, che il Signore ci sceglie. Tutta la nostra sostanza, tutto il nostro spessore è solo nell’essere figli di Dio. Il nostro cuore invece si attacca sempre al possesso delle cose, al nostro ruolo e al nostro prestigio. E allora ci allontaniamo da Dio e perdiamo la nostra libertà
”.

Nel corso della solenne celebrazione Fra Brice ha manifestato davanti al popolo la volontà di assumere un impegno preciso: essere consacrato ed esercitare il ministero del diaconato con umiltà e carità, in aiuto dell’ordine sacerdotale e al servizio del popolo cristiano.

Il frate ha promesso di custodire in una coscienza pura il mistero della fede per annunciarla con parole e opere.

Nato in Togo, un piccolo paese dell’Africa occidentale, nel 1984, Fra Brice che doveva intraprendere la carriera militare ha incontrato Gesù grazie alla scuola cattolica che ha frequentato. Ha conosciuto i frati partecipando ad un cammino ‘la route de l’Evangile’, durante il quale ha sentito più chiaramente la chiamata del Signore. Affascinato dalla figura di San Francesco di Assisi, ha frequentato il noviziato cappuccino nel 2014 per arrivare a professare in modo perpetuo i voti di povertà, castità e obbedienza nel 2022.

Da oggi il mio impegno diventa ancora più grande – ha affermato ai microfoni di Radio Ascoli poco prima dell’ordinazione – Resto al servizio dei miei confratelli per proclamare il Vangelo. Come San Francesco voglio andare dagli ultimi e dai più fragili per testimoniare la parola di Dio con la mia vita. Ringrazio tutta la comunità e il Vescovo Palmieri per avermi accolto come un figlio”.

 

 

 

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