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Imprese artigiane in calo: l’impegno della CNA al fianco delle piccole realtà del territorio

PROVINCIA -Le difficoltà del fare impresa sono ogni giorno più evidenti, ma per poter restare competitivo nel confronto con gli altri mercati nazionali e internazionali il Piceno deve puntare sul saper fare che da sempre caratterizza i maestri artigiani del territorio.

Gli ultimi numeri forniti da Ebam – l’Ente Bilaterale Artigianato Marche – a questo proposito confermano il calo di imprese a cui da diversi mesi si assiste nel panorama provinciale e regionale. In particolare, lo scorso maggio le imprese artigiane iscritte ad Ebam erano 10.470, 311 in meno rispetto alle 10.781 del luglio 2023, a loro volta in calo del 2% nel confronto con le 11.002 del 2022.

Se da un lato i dati testimoniano la crisi dell’imprenditoria locale, dall’altro evidenziano un autentico valore aggiunto per il tessuto imprenditoriale marchigiano. A fronte di 10.470 imprese artigiane attive, infatti, il numero di lavoratori si attesta sulle 49.350 unità, confermando una fortissima vocazione del territorio nei confronti della piccola e media impresa.

È dalle piccole realtà imprenditoriali e dagli antichi mestieri artigiani che il territorio deve ripartire, contrastando una crisi che ad oggi mette molte imprese nella condizione di non poter fare investimenti a lungo termine per via di un’annosa carenza di manodopera, e che tra qualche anno rischia di far scomparire del tutto un sapere artigiano estremamente prezioso nell’economia locale.

Da colonna portante dell’economia locale, gli antichi mestieri artigiani sono stati messi in discussione da un sistema produttivo che premia sempre più la quantità e la rapidità, a scapito della qualità e della cura del dettaglio. Fabbri, meccanici artigianali, autotrasportatori, saldatori e lattonieri e operai calzaturieri rappresentano ormai figure professionali irreperibili nell’odierno mercato del lavoro.

Se da un lato alcune aziende non possono rispondere adeguatamente alle richieste della propria clientela a causa della mancanza di personale specializzato, dall’altro molte realtà convivono con un preoccupante calo in termini di volume di affari. Lo confermano i dati Ebam, che ad agosto 2024 evidenziano la presentazione di 128 domande di assegno di integrazione sociale (Ais), con oltre 456.000 euro rendicontati e 451.000 erogati. In tutto il 2023 sono state presentate 152 domande, con più di 448.000 euro rendicontati (circa 8.000 in meno del 2024) e 435.000 erogati.

In un quadro indubbiamente preoccupante, con i suoi servizi rivolti alle imprese e alla cittadinanza, la CNA di Ascoli Piceno continua a rappresentare un punto di riferimento qualificato per le piccole imprese artigiane, eredi di una tradizione senza tempo che l’associazione territoriale di Ascoli punta a preservare e tramandare attraverso un ventaglio di proposte che spaziano dalla consulenza all’assistenza fiscale, senza dimenticare la privacy, il patronato, la sicurezza e la formazione.

In particolare, come già evidenziato a più riprese dalla CNA, i bandi attivi e in uscita nelle prossime settimane in ambito regionale rappresentano delle ottime opportunità di finanziamento e accesso al credito, consentendo alle aziende di compiere investimenti di ampia portata anche in assenza della liquidità necessaria.

A questo proposito, l’associazione ribadisce la necessità di scaricare a terra in maniera efficace tutte le risorse stanziate nell’ambito del programma NextAppennino, che nell’ambito della Macromisura B ha già concesso oltre 500 milioni di euro sui 700 complessivi, e del bando regionale “Borgo accogliente”, nell’ambito del quale anche i comuni del territorio saranno chiamati a contribuire attivamente al ripopolamento delle aree maggiormente a rischio desertificazione in termini di abitanti e servizi.

In un momento storico in cui sono attive diverse misure dedicate al sostegno alle attività produttive, sarà inoltre indispensabile porre la dovuta attenzione nei confronti di due temi chiave per lo sviluppo del territorio: l’estensione della Zes unica al Piceno e l’applicazione del decreto Coesione, misure indubbiamente utili ma da rendere operative nel minor tempo possibile.

«Sul nostro sito Internet e nei nostri uffici imprenditori e cittadini troveranno tutte le informazioni necessarie per sfruttare al meglio le opportunità del momento, aprire una nuova attività o consolidare il proprio progetto imprenditoriale – commentano il direttore Francesco Balloni e la presidente Arianna Trillini – La CNA è la casa delle aziende artigiane, che pur vivendo un momento di difficoltà sul piano del ricambio generazionale continuano a rappresentare l’essenza dell’imprenditoria picena e marchigiana».

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