“Prego per te affinché il titolo di ‘servo’ (diacono) offuschi sempre più quello di ’eminenza’”.
Si chiude così la lettera inviata da Papa Francesco ad ognuno dei 21 futuri cardinali che riceveranno la berretta nel Concistoro del prossimo 8 dicembre, diffusa dalla Sala stampa vaticana.
“Caro fratello – esordisce il Papa nel messaggio in spagnolo -, con la creazione a cardinale entrerai a far parte del clero di Roma. Benvenuto! Un’appartenenza che esprime l’unità della Chiesa e il legame di tutte le Chiese con questa di Roma. Ti incoraggio a far sì che il tuo cardinalato incarni quelle tre attitudini con cui un poeta argentino (Francisco Luis Bernárdez) descriveva San Giovanni della Croce, ma che si addicono anche a noi: ‘occhi alti, mani giunte, piedi nudi’”.
“Occhi alti – spiega Francesco -, perché il tuo servizio richiederà di ampliare lo sguardo e dilatare il cuore, per poter guardare più lontano e amare più universalmente con maggiore intensità. Entrare alla scuola del Suo sguardo (Benedetto XVI) che è il costato aperto di Cristo”. “Mani giunte”, perché “ciò di cui la Chiesa ha più bisogno – insieme all’annuncio – è la tua preghiera per pascere bene il gregge di Cristo. La preghiera, che è l’ambito del discernimento per aiutarmi a ricercare e trovare la volontà di Dio per il nostro popolo, e seguirla”. Infine “piedi nudi, toccando la durezza della realtà di tanti angoli del mondo frastornati dal dolore e dalla sofferenza per la guerra, la discriminazione, la persecuzione, la fame e molte forme di povertà che esigeranno da te – conclude il Papa – tanta compassione e misericordia”.