Di Stefania Mistichelli
DIOCESI – Le persone che nel 2023 si sono rivolte ai centri di ascolto e servizi Caritas in Italia sono state quasi 270mila, individui che possono essere assimilati ad altrettanti nuclei familiari, dato che la presa in carico risponde quasi sempre ad esigenze di tipo familiare. Si tratta di dati che corrispondono, in proporzione, a quelli forniti dalle Caritas del Piceno, che riferiscono che una persona una persona su dieci versa in condizioni di povertà assoluta, con un aggravio dei fenomeni di disagio sociale sia tra gli anziani sia tra i bambini.
Questo il tema affrontato questa settimana da radio Ascoli nel corso dello speciale Realtà Locali Focus, condotto da Pina Calisti, che ha intervistato – per inquadrare il fenomeno delle nuove povertà – il direttore della Caritas di Ascoli Piceno Giorgio Rocchi, il vicedirettore della Caritas di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Fernando Palestini e il referente dell’associazione Betania Mimmo Bianchini.
«Se solo quindici anni fa il fenomeno della povertà assoluta riguardava il tre per cento della popolazione, oggi parliamo del 9,4 per cento – spiega Giorgio Rocchi direttore della Caritas di Ascoli Piceno – ma prima ancora dei numeri a Caritas interessano le persone, con le loro storie, relazioni, problemi, aspettative, sogni e bisogni. Si tratta di intrecciare possibilità di intervento materiale anche con le istituzioni pubbliche, per cogliere nei fondi pubblici le occasioni che possono rappresentare la soluzione per le persone che si rivolgono a noi e ai servizi sociali».
Tra i servizi offerti dalla Caritas di Ascoli, un grande ruolo viene svolto dall’Emporio della Carità, con 400 famiglie che si accostano mensilmente alla spesa gratuita, corrispondenti a circa 1.200 persone, per 7 tonnellate di derrate alimentari distribuite ogni mese. Presso il Polo di Accoglienza di solidarietà, sono stati venticinque mila i pasti erogati nel 2023, 6mila le colazioni, oltre mille le docce nel servizio diurno.
Cuore delle attività è il Centro di Ascolto. «Il centro di ascolto – continua Rocchi – è il luogo dove gli operatori e i volontari di Caritas si mettono a disposizione delle persone che sono in difficoltà, che può essere la richiesta di un supporto economico per il pagamento di una bolletta, per sostenere spese mediche o altro. Spesso, dietro alla richiesta di aiuto materiale, si celano infatti situazioni più profonde, legate a diversi tipi di disagio. Nel 2023, sono stati 1.565 gli ascolti presso il Polo di Accoglienza e Solidarietà, dove il centro di ascolto è operativo. I problemi emersi sono stati per il 12% quelli legati a problemi della casa, 13% familiari in genere, 16,7% problemi di occupazione, 26,8 % economici in generale, 11% legati alla salute».
Betania, braccio operativo della Caritas di Ascoli, eroga servizi alla persona attraverso il centro diurno, che si trova presso il Polo di Accoglienza e Solidarietà in viale De Gasperi.
«Presso il PAS – spiega il referente dell’associazione Mimmo Bianchini – eroghiamo servizi di cura alla persona. Qui, chi è in difficoltà può curare la propria igiene personale ed usufruire del servizio di ristorazione, con anche la colazione gratuita. Attraverso il centro di ascolto si può accedere, anche, all’ambulatorio dentistico. Ad Ascoli c’è poi Passamano, in via Dino Angelini, nella ex chiesa di Santa Croce, dove i cittadini possono portare oggetti o indumenti che possono avere una seconda vita e prelevarne altri, che possono essere ancora utilizzati. Inoltre, da più di un anno gestiamo un centro di accoglienza straordinaria per gli immigrati. Si tratta dell’ultima frontiera che abbiamo affrontato: ospitare presso strutture messe a disposizione della diocesi i richiedenti asilo e qualche richiedente protezione umanitaria».
Nel novero dei nuovi poveri, in constante aumento, si contano anche tanti bambini.
«Le povertà educative che nascono da altre fragilità – continua Bianchini – ricadono sui minori. In questo momento, ne abbiamo un centinaio. Sono pochi gli adolescenti, ma sono tantissimi i ragazzi e le ragazze in età scolare. Anche per un problema di dignità, laddove necessario provvediamo all’acquisto diretto di quello che serve, dotando questi ragazzi di tutto il necessario per la scuola e per la vita di tutti i giorni».
Anche nella Diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto si sente fortemente il problema dei minori che versano in condizioni di povertà.
«Sì, questo è dato molto vero, che racconta la realtà dei fatti – racconta Fernando Palestini, vice direttore di Caritas di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto – e che emerge dai tanti servizi che noi svolgiamo. Per esempio, le persone che si rivolgono alla mensa stanno cambiando: aumentano gli italiani, le persone anziane e i genitori con bambini».
Tanti i volontari che prestano il proprio servizio per la Caritas diocesana. «I volontari sono fondamentali per noi – continua Palestini – nel poliambulatorio, ad esempio, abbiamo molti medici; a mensa, dove forniamo almeno cinquanta pasti tutti i giorni, ci sono tutti i cuochi, chi serve a tavola, chi si occupa della distribuzione dei viveri. Poi, c’è la raccolta e distribuzione del vestiario. Anche il centro d’ascolto, dove si svolge un servizio molto delicato durante il quale si cercano di capire le vere esigenze delle persone, è gestito da volontari».
Fondamentale, anche a San Benedetto, la collaborazione con le istituzioni locali.
«A San Benedetto, ad esempio, abbiamo il problema enorme delle abitazioni – spiega Palestini – le persone che noi accompagniamo nei percorsi di autonomia hanno difficoltà a trovare casa, anche in affitto. Inoltre, altra questione che riguarda la nostra costa, ora che si avvicina la stagione fredda, è quella dei senza dimora: occorrono sicuramente delle risposte e su questo la sollecitazione all’assessorato servizi sociali del comune di San Benedetto è forte. Noi, infatti, ci troviamo a supplire alle difficoltà cui l’amministrazione comunale a volte non riesce a dare risposte».
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