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Alluvioni Emilia-Romagna: torna l’incubo del maggio 2023

Cesenatico (Foto Matteo Gozzoli)

Di Daniele Rocchi

Ancora pioggia e ancora alluvioni in Emilia-Romagna, dopo quelle di maggio 2023 e del settembre scorso. Intense precipitazioni fino a 175 millimetri, si sono abbattute, tra il 19 e 20 ottobre, su Bologna e sul bolognese, dove si è registrato un morto, sulle province di Modena, Reggio Emilia (fino al parmense), Ferrara, Ravenna per arrivare alla riviera romagnola. Si stimano in almeno 3mila, ma il dato è provvisorio, le persone che in Emilia-Romagna siano state evacuate tra sabato e domenica per precauzione o perché le abitazioni non erano in condizioni di sicurezza. È tornato così l’incubo delle inondazioni del maggio 2023 che fecero 17 morti e diversi miliardi di danni.

Tunnel vicino Ospedale Maggiore (Bo)

I soccorsi. Volontari, Vigili del fuoco e Protezione civile sono impegnati nelle opere di soccorso. In azione nelle aree colpite dal maltempo anche la Croce Rossa Italiana che ha mobilitato 4 squadre in assetto alluvionale, 8 squadre con modulo idrovora a media capacità e 2 squadre con modulo idrovora ad alta capacità. La Cri sta inoltre incrementando la propria disponibilità a supporto dell’emergenza inviando sul posto 57 operatori unitamente a numerosi mezzi tra cui 10 macchine movimento terra, 14 fuoristrada, 7 autocarri, un posto di comando avanzato, 19 idrovore. Il totale degli operatori Cri attivati è di 101. Le previsioni meteo per oggi, 21 ottobre, danno il tempo in miglioramento e questo dovrebbe permettere di stimare i danni.

Cesenatico. Nella sola Cesenatico, nella giornata di sabato, sono arrivate oltre 100 segnalazioni di allagamenti di strutture private, un terzo delle quali sono ristoranti e attività commerciali. A confermare al Sir la situazione difficile nella cittadina romagnola è Lorenzo Casadei, un capo scout del gruppo di Budrio di Longiano, che vive a Cesenatico e che ha avuto la casa allagata.

(Foto Lorenzo Casadei)

“La giornata più critica è stata quella di sabato. Non avevo mai visto così tanta pioggia a Cesenatico. Nella mia abitazione sono entrati circa 20 cm. di acqua che abbiamo provveduto a buttare fuori con l’aiuto di un’idrovora – racconta il giovane -. Alcuni miei amici che abitano nella zona di Ponente di Cesenatico hanno avuto anche 1 metro di acqua in casa”. Segnalazioni sono arrivate anche da via Canale Bonificazione dove i canali dell’entroterra sono esondati allagando strade e campi, dove adesso stanno lavorando gli operai del Consorzio di Bonifica. In tutta la giornata di ieri si è lavorato per ripristinare la rete viaria e le abitazioni, garage e scantinati resi inagibili dall’acqua. Dalla sua pagina facebook, il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, alluvionato anche lui, parla di “150mm di pioggia caduti in poche ore, una quantità d’acqua mai registrata in così poco tempo. Ora sono in arrivo altre squadre per iniziare a pompare acqua dai tratti più critici”.

Nella tarda serata di ieri due sottopassi della città, quello di viale Trento e di viale Torino, erano stati quasi del tutto resi di nuovo praticabili. In azione anche i tecnici comunali che hanno effettuato sopralluoghi approfonditi in tutti gli edifici scolastici di Cesenatico senza registrare danni e situazioni di rischio. Per questo motivo oggi – lunedì 21 ottobre – le scuole sono regolarmente aperte. “Gli allagamenti sembrano siano dovuti anche alla mancanza di tenuta del sistema fognario e di quello di raccolta delle acque piovane – spiega Casadei -. La riapertura delle Porte Vinciane nel Porto Canale, che difendono il centro abitato dalle mareggiate, ha permesso un più rapido deflusso delle acque che arrivavano dai canali dell’entroterra evitando guai peggiori. La parrocchia di san Giacomo che guarda sul porto canale è parzialmente allagata. In tutta la zona – conclude il giovane – si lavora con le idrovore per drenare l’acqua dalle abitazioni, scantinati ed esercizi commerciali. Nel frattempo, il sistema fognario ha ripreso a tenere. Speriamo che il tempo ci dia una tregua per fare la conta dei danni. Dobbiamo rialzarci e ripartire”.

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