RIPATRANSONE – Laureato in Medicina, Sindaco a soli 28 anni e dopo una lunga carriera come medico di famiglia, da ben 23 anni il dott. Michelino Michetti è il presidente della Banca di Ripatransone e del Fermano.
Quando e come è venuto a contatto con la Banca di Ripatransone e del Fermano?
Nel 1995, in occasione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Banca, un gruppo di amici mi ha invitato a partecipare alle elezioni per il rinnovo. Sono entrato in veste di consigliere.
Da presidente, dal 2001 ad oggi, ha dovuto gestire uno dei periodi di crisi forse più difficili degli ultimi tempi. Come questo ha influito sull’andamento della Banca di Ripatransone e del Fermano?
Tra crisi finanziarie, sisma e pandemia, la nostra Banca, come tutte le altre, ha risentito di un rallentamento dell’economia nazionale. Ma fortunatamente la maggioranza dei clienti, che sono anche soci, ha continuato a credere nella nostra Banca , consentendoci di superare i momenti di crisi e di avviarci verso un continuo sviluppo che ancora prosegue.
Quali passi in avanti avete fatto durante la sua presidenza?
Quando sono stato eletto presidente, la Banca di Ripatransone aveva 2 sportelli, uno a Ripatransone (la sede storica) e uno a Grottammare, con poco più di 20 dipendenti. Poi con le filiali aperte a San Benedetto (di cui una a Porto d’Ascoli, ai confini con l’Abruzzo) e l’unione con la Banca del Fermano, i dipendenti sono diventati 60 e gli sportelli in totale 7. Anche quest’anno abbiamo confermato il nostro primato di banca di comunità, ovvero di banca che serve la comunità in cui è insediata. Siamo soddisfatti di poter garantire dei servizi a tutte le persone che si rivolgono a noi. Parlo al plurale, perché questo successo non è merito mio – o comunque non solo – bensì della meravigliosa e valida squadra di collaboratori.
Qual è l’obiettivo nel medio e lungo periodo?
Dopo l’unione con il Fermano, abbiamo grosse opportunità di sviluppo nella zona Nord di competenza. Nessuno può leggere il futuro, però il nostro obiettivo è di espanderci in quella zona, senza andare a sovrapporci ad altre consorelle.
Perché la Banca di Ripatransone e del Fermano ha un’attenzione speciale verso i giovani?
Prima di svolgere la mia professione di medico, sono stato eletto sindaco all’età di 28 anni, un mese dopo la laurea. Per qualche tempo ho avuto anche il primato di essere il sindaco più giovane delle Marche! Quell’esperienza mi ha fatto comprendere quanto sia importante il contributo dei giovani. Per tale ragione, nella nostra Banca abbiamo dipendenti che sono mediamente molto giovani e, all’interno del Consiglio di Amministrazione, ci siamo dati la regola che, ad ogni rinnovo, ci debba essere almeno un nuovo consigliere. Se nessuno si ritira volontariamente, esce il più anziano di carica. Questo consente un rinnovo graduale, senza dare un taglio netto al passato, ma stando al passo con i tempi.
Da quest’anno la banca di Ripatransone e del Fermano è entrata a far parte della rete dei partner dei musei Sistini del Piceno. Come è avvenuto l’incontro tra questi due importanti realtà del territorio?
L’ingresso della nostra Banca nella rete museale sistina risponde concretamente alla funzione che svolge l’azienda di credito sul territorio e per il territorio, quindi a vantaggio della collettività che vi abita. Una funzione perfettamente coerente anche con gli scopi dei Musei Sistini, che hanno come idea fondante proprio quella di non accentrare in un unico contenitore i manufatti e le opere d’arte realizzate per le chiese locali, ma conservarle e renderle godibili esponendole nei luoghi per i quali esse furono pensate e realizzate.