Paolo Morocutti
“Il Cuore di Cristo, che simboleggia il suo centro personale da cui sgorga il suo amore per noi, è il nucleo vivo del primo annuncio. Lì è l’origine della nostra fede, la sorgente che mantiene vive le convinzioni cristiane (Dilexit nos, 32)”. Queste parole contenute nella nuova Enciclica di Papa Francesco sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù sono la perfetta sintesi di tutto l’annuncio cristiano e rappresentano un programma da seguire per la Chiesa del nostro tempo.
Il Cuore di Gesù, per Francesco è: il nucleo vivo del primo annuncio, l’origine della nostra fede e la sorgente che mantiene vivo il cristianesimo. Attraverso il Cuore di Cristo si realizza la vera teofania, la vera e piena manifestazione di Dio. Quello che Dio deve dire all’uomo lo dice attraverso il Cuore del Figlio. Il Figlio eterno di Dio, che ci trascende senza limiti, ha voluto amarci anche con un cuore umano. I suoi sentimenti umani diventano sacramento di un amore infinito e definitivo. Il suo cuore non è dunque un simbolo fisico che esprime soltanto una realtà spirituale o separata dalla materia. Lo sguardo rivolto al Cuore del Signore contempla una realtà fisica, la sua carne umana, e questa rende possibile che Cristo abbia emozioni e sentimenti umani, come noi, benché pienamente trasformati dal suo amore divino. (Dilexit nos, 60). Questo Cuore per Francesco è allo stesso tempo il “luogo” della manifestazione e il “modo” con cui Egli si manifesta. All’inizio dell’Enciclica il Papa ci ricorda proprio queste due inseparabili realtà, il “luogo” e il “modo”. Il luogo afferma Francesco è il suo cuore aperto che ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza pretendere alcun requisito previo per poterci amare e per offrirci la sua amicizia. Il modo è il suo amore; “Ci ha amati, dice San Paolo riferendosi a Cristo, per farci scoprire che da questo amore nulla potrà mai separarci”. (Dilexit nos, 1). Il Cuore di Gesù per Francesco è anche la vera fonte di riconciliazione tra gli uomini, solo a partire dal cuore, afferma il Papa, le nostre comunità riusciranno a unire le diverse intelligenze e volontà e a pacificarle affinché lo Spirito ci guidi come rete di fratelli, perché anche la pacificazione è compito del cuore. In Lui diventiamo capaci di relazionarci in modo sano e felice e di costruire in questo mondo il Regno d’amore e di giustizia. Il nostro cuore unito a quello di Cristo è capace di questo miracolo sociale. Ma più di ogni altra cosa Francesco ci ricorda che la devozione al Cuore di Gesù è essenziale per la nostra vita cristiana in quanto significa l’apertura piena di fede e di adorazione al mistero dell’amore divino e umano del Signore, tanto che possiamo affermare ancora una volta che il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo. Anche la Chiesa, dice Francesco, ha bisogno di questo Sacratissimo Cuore, per non sostituire l’amore di Cristo con strutture caduche, ossessioni di altri tempi, adorazione della propria mentalità, fanatismi di ogni genere che finiscono per prendere il posto dell’amore gratuito di Dio che libera, vivifica, fa gioire il cuore e nutre le comunità. Dalla ferita del costato di Cristo continua a sgorgare quel fiume che non si esaurisce mai, che non passa, che si offre sempre di nuovo a chi vuole amare. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità. (Dilexit nos 219)