A Tolentino, un murale di 33 mq dell’artista Carlo Gentili è stato demolito con picconi nella stazione ferroviaria, suscitando indignazione tra cittadini e appassionati d’arte. Gentili, originario di Tolentino ma residente a Grottammare da 36 anni, è noto per opere pubbliche di forte impatto sociale come il murale contro le “bombe a grappolo” vicino al Ballarin e quello sul tema dei “fili spinati” presso il parcheggio del negozio “Globo”, entrambi dedicati alla memoria storica e alla pace.

La Storia del Murale
Nel 2008, a Tolentino fu commissionato a Gentili un murale di 11 metri di lunghezza, dedicato alla figura femminile e al tema del viaggio inteso non solo come percorso fisico ma anche spirituale, riflettendo sull’essere donna, sulla maternità e sulla femminilità. L’opera, inaugurata il 21 dicembre 2008 con grande partecipazione, era stata promossa dalle istituzioni locali e dalla Regione Marche, con rappresentanti delle Ferrovie dello Stato e Poste Italiane, che per l’occasione avevano emesso una cartolina commemorativa. Con il suo valore simbolico, la stazione era stata riconosciuta come la “Prima Stazione d’Italia dedicata alle donne”.

La Demolizione
Nel 2024, durante i lavori di consolidamento antisismico della stazione, Ferrovie dello Stato ha distrutto il murale. Né il Comune di Tolentino, rappresentato dal sindaco Mauro Sclavi, né l’artista sono stati informati della demolizione, un fatto che, secondo Gentili, costituisce una grave mancanza di rispetto. “Si sarebbe potuto salvare l’opera – ha dichiarato Gentili – magari riproducendola su un nuovo supporto o ridipingendola per adattarla alle nuove esigenze strutturali. Almeno si poteva cercare una soluzione che preservasse questo simbolo di femminilità”.

L’Appello dell’Artista
Gentili si è detto profondamente deluso e scioccato. “Domenica, quando ho scoperto l’accaduto, ho rischiato un malore. Mi sono sentito disorientato, incapace di credere che un’opera così grande e significativa fosse stata distrutta con tanta facilità.” Gentili ha chiesto di aprire un tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato e Comune, disponibile anche a ricreare un’opera simile, ma in un contesto di rispetto e collaborazione.

La Risposta delle Ferrovie dello Stato
Ferrovie dello Stato ha emesso un comunicato stringato, dichiarando: “Alla stazione di Tolentino è in corso un importante intervento di consolidamento sismico del fabbricato viaggiatori. Per l’applicazione dell’intonaco armato è stato necessario rimuovere il murale.” Una giustificazione ritenuta insufficiente da molti, poiché non è stato fatto alcun tentativo di dialogo con l’amministrazione o con l’artista.

Considerazioni e Reazioni
L’amministrazione comunale di Tolentino si è dichiarata “parte lesa” e ha manifestato l’intenzione di approfondire l’accaduto. In un periodo in cui la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne è fondamentale, l’indifferenza verso un’opera simbolica dedicata alla femminilità e al rispetto della donna appare ingiustificata. Il mancato coinvolgimento dell’artista e delle istituzioni locali è percepito come una ferita alla comunità e ai valori che il murale rappresentava.

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