SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo la riflessione di Don Gian Luca Rosati, parroco della Parrocchia Cristo Re di Porto d’Ascoli.
Il nemico del cristianesimo non è il 31 ottobre,
né la convivenza con altre religioni,
né le frazioni di tradizionalisti e progressisti.
Il nemico del cristianesimo
è la mancanza d’amore per il Vangelo,
un tesoro così bello,
così santo,
così buono,
così eterno,
così dolce!
L’innamorato parla solo della sua amata e ne parla con entusiasmo, scegliendo le parole e le immagini più belle, più preziose, più pure, più delicate!
E agli occhi degli altri pare un pazzo pazzo d’amore!
In questi giorni si parla tanto per contrastare zucche e zucchine
e non si trovano parole per raccontare la bellezza dei Santi
e delle anime sante,
bisnonni, nonni,
padri, madri,
figli, figlie,
fratelli, sorelle,
zii, zie,
amici,
uomini e donne che occorre ringraziare perché ci siamo,
perché abitiamo le case che hanno costruito,
perché professiamo la fede che ci hanno trasmesso,
perché ci hanno insegnato
a parlare, a camminare, a guardare, a contemplare,… ad amare,
perché hanno studiato, inventato, composto sinfonie, canzoni, poesie,…
perché hanno coltivato la loro zolla di terra
facendone con la grazia di Dio un giardino
pieno di fiori colorati e di alberi da frutto!
Mi sono innamorato di Gesù e dei Suoi amici, i Santi.
Così è un gesto d’amore andare a messa il 1 novembre ed essere in comunione con tutti gli amici visibili, la Chiesa terrestre, e con tutti gli amici invisibili, la Chiesa celeste.
Così il 2 novembre è un gesto d’amore andare a messa e visitare i cimiteri per ricordare e ringraziare, e per sentirci parte di una storia, che non è iniziata con noi e non finirà con noi.