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VIDEO Il messaggio del Vescovo Palmieri per la Solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti

DIOCESI – In prossimità delle celebrazioni del primo e del due novembre, giorni di profonda riflessione per tutti i fedeli, il Vescovo Gianpiero Palmieri ci invita a vivere questi momenti dedicati alla Solennità di Tutti i Santi e alla Commemorazione dei Defunti con uno sguardo rivolto alla speranza e alla Resurrezione.

Il messaggio è un richiamo a riscoprire la nostra fede e a vivere intensamente la promessa della vita eterna, come simbolicamente espresso dalla luce del cero pasquale nella liturgia della notte di Pasqua.

Il simbolo della Resurrezione nella notte di Pasqua
Il Vescovo ricorda come, durante la Veglia Pasquale, il cero pasquale entri nella Chiesa buia, portando con sé la luce che rappresenta Cristo risorto. Nel silenzio del buio, la luce si fa strada e tutti i presenti accendono una candela, illuminando gradualmente la Chiesa fino a raggiungere un’esplosione di luce. Questo gesto simbolico racconta ciò che avviene nel sepolcro di Gesù: nel buio esplode la luce della Resurrezione, la vita divina e eterna che si diffonde da Cristo risorto a tutto il creato.

Un richiamo alla vita eterna e alla santità
Ogni domenica, prosegue il Vescovo, viviamo una piccola Pasqua, celebrando la vittoria di Cristo sulla morte, ma è in questi giorni di novembre che la nostra attenzione si focalizza su coloro che hanno già vissuto l’esperienza della morte e su quella promessa di vita eterna che la fede ci porta a confidare per loro e per noi. La solennità del primo novembre è dedicata ai Santi, coloro che hanno risposto con pienezza alla chiamata dello Spirito Santo, lasciandosi trasformare dal suo amore e divenendo esempio di vicinanza a Gesù risorto. “Ognuno di noi è potenzialmente Santo,” ricorda il Vescovo Palmieri, poiché lo Spirito Santo dimora in tutti noi e ci guida a divenire immagine di Gesù.

Nel messaggio, il Vescovo Palmieri offre uno sguardo su diversi esempi di santità: Sant’Emidio, che ha dedicato la vita alla diffusione del Vangelo; San Francesco, che ha abbracciato la povertà; San Benedetto, che ha vissuto nel silenzio, nella solitudine e nella preghiera. Essi rappresentano vie differenti, ma unite dal desiderio comune di somigliare a Cristo e di realizzare il Vangelo nella propria esistenza. “La santità è una vocazione che riguarda ciascuno di noi”, afferma il Vescovo, e ogni vita è una potenziale testimonianza di questa somiglianza con il Cristo risorto.

La Commemorazione dei Defunti: la speranza di riabbracciare i propri cari
La celebrazione del due novembre è dedicata alla memoria di coloro che hanno lasciato questo mondo, ma che sono vivi nella nostra fede, poiché crediamo che la vita non termina con la morte. È una speranza che risiede profondamente nel cuore umano, la certezza che il legame d’amore non venga interrotto e che un giorno potremo riabbracciare i nostri cari. “Dentro di noi tutto si ribella alla morte,” sottolinea il Vescovo, perché la nostra stessa natura anela alla vita, alla bellezza delle relazioni e alla promessa di un’esistenza che non termina.

In questi giorni, prosegue il Vescovo, siamo invitati a vivere con uno sguardo di speranza rivolto a Cristo e a stringerci attorno a chi soffre, ricordando che la fede e la preghiera possono alleviare il dolore e rendere meno solitario il cammino di chi ha perso una persona cara. La Chiesa intera si unisce nella preghiera per i defunti e nella speranza della Resurrezione, cercando consolazione e offrendo il proprio sostegno a coloro che attraversano un momento di dolore e di solitudine.

Conclusione: un augurio di speranza e di fede
Buona festa dei Santi e buona commemorazione dei Defunti a tutti“, conclude il Vescovo Palmieri, esortando i fedeli a rinnovare la fede nella vita eterna e a celebrare la promessa di resurrezione che Cristo ci ha donato. Attraverso l’esempio dei Santi e il ricordo dei nostri cari, siamo chiamati a riscoprire la forza della fede, la bellezza della vita e la speranza che nessuna promessa di vita verrà delusa.