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Ascoli Piceno, commemorazione dei defunti, Vescovo Gianpiero: “La vita vissuta nell’amore supera le barriere della morte

ASCOLI PICENO – Attimi di grande raccoglimento e intensa spiritualità al cimitero di Ascoli, dove nel pomeriggio di oggi, sabato 2 novembre, centinaia di ascolani e fedeli provenienti da tutta la Diocesi hanno preso parte alla tradizionale celebrazione dedicata ai cari defunti.

Come nel resto della provincia, nella giornata in cui tradizionalmente si onora la memoria di familiari e amici scomparsi la comunità diocesana si è unita nel ricordo delle persone amate venute a mancare, facendo sentire una forte vicinanza ai propri defunti con una preghiera e una visita al cimitero.

Un gesto significativo per chi non c’è più, ma anche e soprattutto per chi prosegue il proprio percorso in questa Terra, nella consapevolezza di dover guardare con fiducia a un futuro di vita eterna dopo la morte, come sottolineato dal Vescovo Gianpiero Palmieri durante l’omelia della Santa Messa celebrata al cimitero di Borgo Solestà.

«Il Vangelo ci dice che a tutti è possibile incontrare il Signore risorto, che cammina accanto a noi, ci viene incontro e nella sua tenerezza di fratello maggiore ci spinge ad amare, perché sa bene che una vita vissuta con amore è degna di essere vissuta – ricorda il Vescovo Gianpiero –

Ci troviamo qui, oggi, in questo luogo che ci parla non solo di morte. ma anche di vita. È un giardino con degli alberi che puntano verso il cielo, che ci spinge a non guardare a terra solo presi dal dolore e dalla disperazione, ma piuttosto a puntare il nostro sguardo verso l’alto, nella consapevolezza che la vita debba essere vissuta in questo modo.

Il Signore ci fa una promessa che non tradisce, di speranza e vita piena. Possiamo avere fiducia, come dice anche San Paolo, perché in noi è presente lo Spirito Santo, una scintilla di vita divina che ci fa sperare anche di fronte alla morte. La vita non termina, se vissuta nell’amore, bensì supera le barriere della morte».

Mentre la vita terrena scorre, i nostri defunti ci accompagnano e ci guidano in ogni tappa della nostra vita.

«Accade spesso di venire al cimitero e parlare con i nostri cari, un gesto che non avrebbe senso se tutto dovesse finire con la morte, ma che invece assume un grande significato quando siamo consapevoli che chi è morto cammina accanto a noi.

I nostri defunti sono per noi come Santi, pregano per noi e vivono in comunione con noi, conoscono i nostri pensieri e ci incoraggiano ad andare avanti. È Dio a spingerci ad avere fiducia nella vita anche nello smacco della morte: è una precisa promessa di Gesù.

Possiamo vivere nella fiducia di incontrare Gesù ovunque, non solo tra i poveri ma in ogni circostanza della vita, ovunque si soffra di fronte all’individualismo e laddove non si costruisce il bene.

Fra poco vivremo il momento dell’Eucarestia, con il pane e il vino presenti su questo altare a simboleggiare il banchetto di festa universale ed eterno che, per la Bibbia e Gesù, è il Paradiso. Ogni volta che celebriamo l’Eucarestia possiamo sentire tutti i fratelli defunti, di ogni luogo e ogni tempo, che si siedono intorno a noi».

Il momento delle letture

Federico Ameli: