Al termine dell’Angelus di ieri, il Papa torna a rilanciare l’appello a far tacere le armi, dare “spazio al dialogo” e affrontare le questioni “con diritto e negoziati”.
Il testo del suo intervento dopo l’Angelus:
Saluto le Suore Carmelitane Missionarie dello Spirito Santo, che celebrano i venticinque anni della loro Fraternità secolare; saluto i fedeli di Venezia, Pontassieve, Barberino del Mugello, Empoli e Palermo, e di Santa Maria alle Fornaci in Roma; come pure gli adolescenti di Catanzaro con i loro educatori parrocchiali.
Saluto i donatori di sangue di Coccaglio (Brescia); e il gruppo di Emergency Roma Sud, impegnato a ricordare l’Articolo 11 della Costituzione Italiana, che dice: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Ricordare questo articolo! Avanti!
E possa questo principio attuarsi in tutto il mondo: la guerra sia bandita e si affrontino le questioni con il diritto e i negoziati. Tacciano le armi e si dia spazio al dialogo. Preghiamo per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar, Sud Sudan.
E continuiamo a pregare per Valencia, e le altre comunità della Spagna, che soffrono tanto in questi giorni. Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda.
E auguro a tutti una buona domenica. E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.
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