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FOTO La testimonianza di Suor Smitha in missione in Mauritania e Senegal

DIOCESI – Nel cuore della missione della Chiesa, troviamo donne e uomini che dedicano la propria vita al servizio dei più vulnerabili, portando il messaggio del Vangelo ovunque vi sia bisogno. Una di queste voci è quella di Suor Smitha, della comunità Piccola Fiore di Betania, che quotidianamente presta il proprio servizio presso la Caritas della diocesi di San Benedetto del Tronto E che ci racconta la sua recente esperienza missionaria in Mauritania e Senegal.

In un discorso toccante, condiviso in particolare con la comunità della Parrocchia di San Filippo Neri di San Benedetto del Tronto, in occasione della giornata Missionaria, Suor Smitha ha raccontato come Dio stia operando in questi luoghi e ha ricordato che tutti i cristiani, non solo chi ha scelto la vita religiosa, sono chiamati a far parte della missione di Dio.

“La missione non è riservata alla vita religiosa: ognuno di noi è invitato a partecipare alla missione di Dio, sia localmente che all’estero,” ha affermato. Questa missione, continua Suor Smitha, è un invito a raggiungere gli altri, condividere il Vangelo e divenire strumenti di amore e misericordia in un mondo spesso segnato da divisioni e sofferenza.

Testimonianze di Fede in Mauritania e Senegal

Durante il suo viaggio in Mauritania e Senegal, Suor Smitha ha potuto constatare la fede profonda che abita le piccole comunità cristiane, che convivono pacificamente all’interno di paesi a maggioranza musulmana. In Mauritania, una Repubblica Islamica, la fede cristiana è una questione privata e la comunità cristiana è composta esclusivamente da stranieri. In Senegal, dove i cristiani costituiscono circa il 3% della popolazione, la fede viene vissuta con grande devozione, nonostante la Chiesa sia una minoranza. La presenza dei cristiani è paragonabile a un piccolo seme di senape, che porta testimonianza dell’amore di Dio con discrezione ma grande forza.

Il Sostegno della Chiesa Globale: Un Aiuto Concreto

Il servizio missionario non sarebbe possibile senza la generosità e il sostegno della Chiesa universale. “Ho visto come la generosità della Chiesa globale aiuta a costruire scuole, fornire assistenza sanitaria e sostenere comunità di fede in aree con risorse limitate,” racconta Suor Smitha. Grazie alle donazioni, bambini senegalesi possono frequentare la scuola e donne ricevono cure mediche che altrimenti sarebbero loro precluse. Questo supporto, anche se spesso invisibile, è sentito profondamente nelle comunità locali.

L’Impatto delle Religiose nelle Comunità Locali

Suor Smitha sottolinea il ruolo fondamentale che le sue consorelle svolgono nel migliorare la vita delle persone. Nelle scuole, offrono istruzione ai bambini, aprendo loro possibilità per un futuro migliore; negli ospedali e nelle cliniche, prestano assistenza sanitaria ai malati. Una delle sorelle è impegnata nella sezione femminile di un carcere, mentre altre, lavorando con la Caritas, si occupano di sostenere coloro che vivono situazioni di povertà estrema.

Un esempio di questa leadership è una sorella, direttrice della Caritas, che coordina un team di 83 persone e si dedica a progetti che spaziano dall’agricoltura ai cambiamenti climatici, dall’empowerment giovanile al supporto dei migranti e alla riabilitazione dei detenuti. In ogni aspetto della loro missione, queste donne rappresentano le mani e i piedi di Cristo, portando speranza, guarigione e istruzione dove ce n’è più bisogno.

La Missione è di Tutti

Suor Smitha ha infine richiamato le parole di Papa Francesco: “Andate e invitate tutti” (Mt 22,9). Ogni cristiano, ovunque si trovi, è chiamato a diffondere il Vangelo e a essere missionario nel proprio quotidiano. La missione, come ci ricorda Suor Smitha, è un compito che ci coinvolge tutti. Può essere vissuta in tanti modi: attraverso la preghiera per coloro che sono in missione, il sostegno ai progetti che promuovono istruzione e salute nelle aree più remote, o anche attraverso semplici gesti di amore e gentilezza verso chi ci circonda.

Concludendo, Suor Smitha invita tutti i fedeli a riflettere su come ognuno possa rispondere alla chiamata a essere missionari di Cristo. “Chiediamoci: come posso testimoniare l’amore di Dio nella mia vita e oltre?”, propone Suor Smitha, ricordandoci che siamo tutti parte della missione di Dio.

La preghiera finale di Suor Smitha è per il popolo della Mauritania e del Senegal, per tutti i missionari e per noi stessi, affinché rimaniamo aperti alla chiamata di Dio a diffondere il Suo amore.