Chiara Pellicci
Risale a ottobre 2019 l’ultimo Forum che il mondo missionario ha organizzato per ritrovarsi in uno spazio d’incontro, una sosta di riflessione e l’identificazione di strade da percorrere nel futuro. Quell’edizione, svoltasi a Sacrofano (Roma), era intitolata “La missione fa la Chiesa: battezzati e inviati per la vita del mondo”. Furono giorni importanti per comprendere che il lavoro più urgente era “quello di riuscire a dare consapevolezza del dono del battesimo, della sua grandezza e straordinarietà. Dobbiamo riscoprire – fu il commento di don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio – che tutti siamo chiamati a ricentrare la vita della Chiesa sul sacerdozio comune dei fedeli, di cui il Concilio Vaticano II ci ha parlato: tutti i battezzati sono titolari della testimonianza”.
Dopo cinque anni, alle soglie del Giubileo 2025 e in pieno svolgimento del Sinodo, ecco il Forum 2024.È in programma a Montesilvano (Pescara) dal 11 al 14 novembre con il titolo “Cantiere missione. Vivere nel mondo il dono e la cura”. L’evento è organizzato dalla Fondazione Missio per le équipe dei Centri missionari diocesani, le Commissioni missionarie regionali, i vescovi incaricati regionali e i vescovi componenti la Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione fra le Chiese, il Consiglio missionario nazionale, i rappresentanti della Conferenza istituti missionari in Italia (Cimi) e del Segretariato unitario di animazione missionaria (Suam).
Il titolo del Forum 2024 è “una sintesi degli obiettivi e del cammino che vogliamo percorrere insieme”, spiegano. “Cantiere missione”, infatti, sottolinea uno stretto legame al cammino sinodale che viene declinato nei suoi aspetti fondamentali nello svolgimento del Forum, con l’obiettivo di riarticolare le relazioni utilizzando dinamiche sinodali e comunicazione partecipativa. Il riferimento al “dono” esplicita il desiderio di proseguire il percorso a partire dal vissuto emerso durante il Festival della Missione 2022 a Milano: la missione come scambio di doni, reciprocità, cooperazione tra le Chiese. Infine l’attenzione alla “cura” vuole aprire nuove prospettive sul vivere in un mondo che cambia così velocemente: “Non significa attuare nuove tecniche – spiegano gli organizzatori – ma realizzare un nuovo stile di azione ecclesiale qualificato dall’incontro con il Vangelo”.
La modalità del Forum prevede di partire dalla vita, dall’ambito esperienziale:ciò permette di allargare lo sguardo e di ascoltare le riflessioni tematiche con un altro approccio.
Nel programma ampio spazio viene riservato ai laboratori, guidati da facilitatori che sono stati formati per l’obiettivo specifico. Ciò “permetterà di calare nella propria esperienza territoriale le suggestioni ascoltate”, fa notare la commissione preparatoria, che prosegue: “Anche durante i momenti informali si favorirà la reciproca conoscenza e si promuoveranno sinergie tra i partecipanti. Questo approccio è particolarmente significativo nel contesto del Forum, poiché l’attenzione è concentrata sulla promozione della ‘cura’, partendo proprio dalle persone che compongono i Centri missionari”.
Oltre 15 gli ospiti invitati ad intervenire: da padre Dario Bossi, missionario comboniano, da più di 15 anni in Brasile, a suor Rosemary Nyirjmbe, ugandese, ostetrica, che si dedica da anni alle vittime delle violenze dell’Lra, milizia che dagli anni Ottanta semina morte in Africa centrale; è stata nominata eroe dell’anno dalla Cnn nel 2007, e nel 2014 Time l’ha inserita fra le 100 personalità più influenti del mondo. E ancora: padre Alejandro Solalinde, sacerdote messicano, difensore dei diritti umani e direttore di Hermanos en el Camino, rifugio per i migranti latinoamericani che cercano di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti; Paola Caridi, saggista e giornalista, esperta di storia politica contemporanea del mondo arabo; Enrica Salsi, da molti anni in Madagascar come fidei donum laica della diocesi di Reggio Emilia; padre Filippo Ivardi, missionario comboniano, in Ciad per dieci anni; Giacomo e Silvia Crespi, famiglia fidei donum della diocesi di Milano, missionaria a Pucallpa (Perù) per vari anni e oggi rientrata in Italia.