Pax Christi International esprime “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenza in Sudan, in particolare nello stato di Gezira e intorno a El Fasher, la capitale del Nord Darfur.
La violenza, si legge in un comunicato dell’organismo, ha provocato migliaia di sfollati e gravi vittime civili, colpendo in modo sproporzionato donne e bambini.
La situazione, sostiene Pax Christi International, richiede “un’azione internazionale urgente per affrontare sia i bisogni umanitari immediati che le cause profonde del conflitto”. Da qui l’appello alla Comunità Internazionale e agli attori coinvolti nel conflitto per “proteggere i civili e fornire un passaggio sicuro a coloro che fuggono dalle zone di conflitto. Fornire aiuti umanitari a chi ne ha urgente bisogno. Attuare un processo di pace inclusivo che coinvolga la società civile, sottolineando il ruolo delle donne nella costruzione della pace. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’Unione africana devono guidare gli sforzi per prevenire ulteriori atrocità e proteggere i civili”. Urgente, conclude, “far rispettare l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite contro il Darfur e fermare tutti i trasferimenti di armi alle fazioni in guerra ed esortare gli alleati internazionali a porre fine alle violazioni dell’embargo sulle armi e a rinnovare l’impegno per la pace e la giustizia per il popolo sudanese”.