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Essere disabili nel Piceno: le voci dei testimoni

Di Stefania Mistichelli

PROVINCIA – Quanto è accessibile il territorio Piceno alle persone con disabilità motoria? È facile spostarsi in autonomia, fare sport, trascorrere una giornata in spiaggia per le persone che si muovono in carrozzina nella nostra provincia?

Ne ha parlato questa settimana Radio Ascoli, nel contesto della trasmissione Realtà Locali Focus, intervistando tanti testimoni, che hanno raccontato la loro esperienza personale, parlato di progetti in corso, illustrato buone pratiche e auspicato miglioramenti per il futuro.

A partire dall’assistente allenatore della squadra di basket in carrozzina, che milita in serie A2, A2, Amicacci Abruzzo Andrea Accorsi. «La situazione è certamente migliorata rispetto a 19 anni fa – spiega Accorsi – anche se nel nostro territorio, e in Italia in generale, siamo molto indietro rispetto a tutta l’Europa. Quello che mi stupisce è che nel nostro territorio noto che, spesso, alcuni negozi di recente ristrutturazione non siano accessibili. Questo è sintomo di una mentalità che deve cambiare».

Accessibilità universale, infatti, riguarda la possibilità per tutti di accedere agevolmente ai servizi e di spostarsi in autonomia, anche utilizzando i mezzi pubblici. Ne sa qualcosa il giovane ascolano Lorenzo Orazi. «Prendo l’autobus tutti i giorni – racconta – sia per spostarmi in città, sia per andare fuori, e la verità è che bisogna adattarsi. Devo dire che io sono in carrozzina, ma riesco anche a percorrere piccoli tratti a piedi quindi, se incontro un ostacolo, posso alzarmi. Noto però che certi servizi non sono accessibili per chi non ha questa possibilità ed è grave perché lede l’autonomia delle persone, un’autonomia spesso difficilmente conquistata. Le cose stanno lentamente migliorando. Per esempio, noto con piacere che ultimamente tutti gli autobus che girano sono nuovi e permettono un’accessibilità più agevole rispetto a quelli vecchi, sui quali le persone in carrozzina non potevano proprio salire».

Dalla città alla collina al mare, la nostra provincia è fatta di tanti borghi antichi e centri storici spesso vincolati dalle belle arti e, quindi, per definizione, difficilmente percorribili da chi è in carrozzina. Nonostante questo, laddove c’è la buona volontà di amministrazioni, terzo settore e privati, si possono fare notevoli passi avanti. «Quando si incontrano amministratori che hanno voglia di fare, le soluzioni si trovano – spiega Primo Sprecacè, presidente dell’Associazione Paraplegici delle Marche – come, per esempio, la passerella avvolgibile che abbiamo utilizzato nelle spiagge di Fano e Porto San Giorgio per permettere a tutti l’accesso fino alla battigia. In altri contesti, in cui non c’è questa sensibilità, è tutto più difficile. Ora stiamo lavorando con il comune di San Benedetto e un’associazione locale per realizzare, dietro al porto, una spiaggia accessibile, anche se devo dire che a San Benedetto quasi tutti gli stabilimenti sono sensibili sul tema dell’accessibilità e hanno acquistato una o più sedie job, che permettono l’accesso in acqua anche alle persone con lesione midollare».

Parlando di buone pratiche e progetti ambiziosi, nati grazie alla collaborazione tra pubblico, terzo settore e privati, il progetto della Mirmidoni Piceni Wheel Chair Hockey è sicuramente da citare. Si tratta della squadra di hockey in carrozzina elettrica, nata ad Ascoli nel 2019, e che da allora si è distinta partecipando a campionati e tornei di livello nazionale. «Il nostro è uno sport molto inclusivo – spiega il dirigente Silvano Silvi – perché possono giocare persone di tutte le età e genere e con qualsiasi grado di disabilità. Devo dire che il nostro progetto è stato subito supportato dall’amministrazione comunale, che ci sostiene sia dandoci il palazzetto di Monterocco dove ci alleniamo il sabato pomeriggio, sia sostenendo alcune spese. Inoltre, riceviamo il sostegno della sezione locale dell’Associazione Sclerosi Multipla e della fondazione Carisap. Infatti, essendo uno sport non molto diffuso, quando partecipiamo ai tornei o ai campionati, gli spostamenti sono molto onerosi, in quanto dobbiamo spostare sette o otto ragazzi con le loro carrozzine, quella da partita e quella che usano per spostarsi quotidianamente, e prevedere il pernottamento». I Mirmidoni Piceni sono una squadra composta da giocatori ascolani e abruzzesi e cercano nuovi atleti che vogliano cimentarsi in questo spot. «Vorremmo allargare la rosa dei giocatori – spiega Silvi – per questo veniteci a guardare e contattateci (sulla nostra pagina Facebook ci sono anche i nostri numeri). Saremmo davvero lieti di accogliere nuovi tesserati».

Di accessibilità universale si parla molto anche in contesto diocesano, nell’ambito soprattutto delle iniziative intraprese dalla Pastorale delle Persone con Disabilità della Diocesi di Ascoli Piceno. «Il nostro impegno è continuare l’ascolto e il supporto delle famiglie con disabilità – spiega don Giorgio Del Vecchio – e il prossimo 3 dicembre, giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, organizzeremo una tavola rotonda estesa anche alla diocesi di San Benedetto – Ripatransone – Montalto, sul tema del “durante noi”. Si parla tanto del “dopo di noi”, ma spesso tante famiglie con figli, genitori o parenti con disabilità nel loro nucleo sono già allo stremo. Cosa possiamo fare per sostenerle? L’organizzazione della tavola rotonda vuole seguire i criteri di un’accessibilità universale: sarà in modalità mista, sia in presenza sia a distanza, l’orario sarà scelto in base alle disponibilità delle famiglie».