ASCOLI PICENO – Un fine settimana come tanti per chi, ogni giorno, dedica parte del proprio tempo ad aiutare gli altri, ma al tempo stesso un weekend decisamente diverso dal solito per le centinaia di visitatori che tra sabato 16 e domenica 17 novembre hanno preso parte a “Caritas a porte aperte”, la tradizionale iniziativa che anche quest’anno la Caritas diocesana di Ascoli Piceno ha scelto di promuovere in corrispondenza dell’ottava Giornata mondiale dei Poveri.
Per l’occasione, famiglie, comitive, gruppi parrocchiali, bambini e ragazzi prossimi a ricevere il Sacramento della Prima Comunione o della Cresima hanno partecipato a delle visite guidate nei luoghi della solidarietà gestiti dalla Caritas diocesana nel cuore del centro storico di Ascoli, conoscendo più da vicino una realtà fatta di ascolto, accoglienza e, soprattutto, risposte concrete.
A proposito di accoglienza, ad accompagnarci da perfetto Cicerone alla scoperta del Polo Accoglienza e Solidarietà di viale De Gasperi, quartier generale in cui confluiscono numerose realtà associative della Diocesi, è Stefano Felice, operatore Caritas del Centro di Ascolto diocesano e referente per i colloqui che, giornalmente, coinvolgono tutti coloro che vivono una condizione di disagio e hanno bisogno di aiuto in un autentico cammino di rinascita.
«Abbiamo riflettuto attentamente sull’importanza di queste due giornate, che da tempo scegliamo di promuovere per aprirci alla comunità – spiega Stefano – Ci siamo resi conto, infatti, che nonostante l’attività portata negli anni, alcune realtà sono ancora poco conosciute sul territorio, e per questo motivo abbiamo deciso di aprire le porte e condividere i nostri servizi».
Il punto di partenza del nostro viaggio è lo stesso di chiunque si rechi al Pas per chiedere aiuto, il Centro di Ascolto diocesano di cui Stefano è referente.
«La Caritas ha la funzione di ascoltare il prossimo per realizzare un progetto individuale attraverso l’attivazione dei diversi servizi necessari per rispondere ai bisogni del momento, lavorando a stretto contatto con le realtà istituzionali del territorio per offrire un aiuto concreto.
Proponiamo anche corsi di avviamento al lavoro e di apprendimento della lingua italiana, seguendo da vicino tutte le problematiche relative all’indebitamento tramite il contributo di volontari e specialisti del settore».
Un’assistenza a 360 gradi, che non trascura le esigenze dei cittadini in difficoltà anche sul piano sanitario. Si spiega in questo senso la volontà di realizzare, al primo piano e a poca distanza dagli uffici del Centro di Ascolto, un’ala interamente dedicata a uno ambulatorio medico e dentistico, da attivare con urgenza in caso di necessità.
Assistenza sanitaria da un lato, ascolto e presa di coscienza sul piano psicologico ed etico dall’altro. Nella vita i bisogni del corpo vanno di pari passo con quelli dello spirito, come confermano i 45 anni di attività ad Ascoli del Centro Accoglienza Vita (Cav), realtà che offre a tutti i cittadini in difficoltà di ricevere un sostegno, di natura psicologica ma anche economica, con particolare attenzione al tema della maternità e del diritto alla vita.
Come raccontano Silvana, Barbara e Letizia, il Cav tende una mano alle mamme in difficoltà, che grazie alla generosità e alla disponibilità di donne e uomini di buon cuore possono avere accesso a latte, pannolini, vestiario, carrozzine e tutto l’occorrente per bimbi da 0 a 3 anni. Inoltre, anche grazie al progetto Gemma, il Cav sostiene economicamente le mamme con problemi di natura economica e tutte le donne incerte nell’affrontare gravidanze talvolta indesiderate, attraverso l’erogazione di un contributo per 18 mesi.
«Abbiamo un nostro centro di distribuzione aperto due volte a settimana, nel quale stiliamo delle schede dedicate e diamo ad ogni mamma ciò di cui ha bisogno – spiegano – Inoltre, il Cav ospita e offre accoglienza a tutte le ragazze madri, alle donne e ai loro bambini che hanno necessità nella casa di accoglienza “Maria Ausiliatrice”, all’interno del Villaggio Santa Marta di Ascoli».
Dopo aver salutato Silvana, Barbara e Letizia, il nostro viaggio prosegue al piano inferiore, nelle sale della mensa gestita dall’associazione di volontariato Zarepta, che quotidianamente offre a chi ha fame un pasto caldo, un tetto e un piccolo momento di serenità da trascorrere a tavola. Ad oggi, come puntualmente spiegato da Stefano, grazie alla generosità e alla disponibilità degli associati, la struttura accoglie circa 80 persone al giorno, offrendo anche un servizio da asporto per chi è impossibilitato a recarsi di persona a mensa. Non ci sono festività, impegni o contrattempi che tengano: la porta della mensa è aperta dal lunedì alla domenica, 365 giorni all’anno, con il servizio di cena sospeso solo nel weekend.
Mentre proseguiamo il tour della struttura insieme a Stefano, i volontari della Caritas diocesana continuano ad accogliere i visitatori accorsi per toccare con mano lo spirito di solidarietà e carità della comunità cristiana, scoprendo una splendida realtà “nascosta” in piena vista.
È il caso del Pas, ma anche dell’Emporio diocesano “Madonna delle Grazie”, la struttura di largo Cattaneo, a due passi dal Polo Accoglienza e Solidarietà, che fornisce generi alimentari e prodotti per l’igiene intima e la pulizia della casa a chi fatica a sostenere i costi della spesa in supermercato.
«Dopo un’attenta valutazione da parte del Centro servizi, a ogni persona viene consegnata una tessera che consente l’accesso all’Emporio per sei mesi e che ogni mese viene ricaricata in base al budget stanziato per ciascun caso – ci spiega Stefano passeggiando verso l’Emporio – Poi, al termine dei sei mesi, ci si riunisce per fare il punto della situazione e valutare un’eventuale estensione».
Arrivati all’ingresso dell’Emporio, basta scansionare la propria tessera per entrare e fare la spesa, proprio come in tutti i supermercati. All’interno, scaffali ordinati con grande cura e regolarmente riforniti ogni mattina attendono l’arrivo delle persone colmi di prodotti e articoli di utilità quotidiana, disponibili nel pomeriggio grazie alla distribuzione di Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e ai fondi dell’8×1000, che spaziano dal cibo alla cura della persona e degli ambienti.
Il nostro viaggio si avvia ormai alla conclusione, proprio come quello dei numerosissimi visitatori che, specie in questa edizione 2024, hanno scelto di visitare il Pas e l’Emporio della Carità, come anche il Passamano di via Dino Angelini e la Casa Accoglienza Sant’Emidio di largo Manzoni.
«Quest’anno abbiamo riscontrato una notevole affluenza, superiore a quella degli altri anni» commenta Stefano con una certa soddisfazione, quella di chi sceglie consapevolmente di donarsi all’altro e ne raccoglie i frutti sul piano umano e spirituale. Visitando i luoghi della solidarietà, incontrando i sorrisi di persone come Stefano, Silvana, Barbara e Letizia, si sente più vivo che mai il battito del grande cuore del volontariato ascolano e piceno.
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