“Tutti – e non solo i candidati al sacerdozio – abbiamo bisogno di rinnovare la nostra sensibilità storica”. Ne è convinto il Papa, che nella lettera sul rinnovamento dello studio della storia nella Chiesa spiega come funzionano le “ideologie di tutti i colori, che distruggono (o de-costruiscono) tutto ciò che è diverso e in questo modo possono dominare senza opposizioni”.

A tale scopo, “hanno bisogno di giovani che disprezzino la storia, che rifiutino la ricchezza spirituale e umana che è stata tramandata attraverso le generazioni, che ignorino tutto ciò che li ha preceduti”. Per comprendere la realtà, invece, “c’è bisogno di inquadrarla nella diacronia, laddove la tendenza imperante è quella di affidarsi a letture dei fenomeni che li appiattiscono sulla sincronia: insomma, su una sorta di presente senza passato”. “Eludere la storia appare molto spesso una forma di cecità che ci spinge a occuparci e sprecare energie per un mondo che non esiste, ponendoci falsi problemi e indirizzandoci verso soluzioni inadeguate”, la denuncia di Francesco, che avverte: “Alcune di queste letture possono risultare utili a piccoli gruppi ma non certamente alla totalità dell’umanità e della comunità cristiana”.

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