DIOCESI – «Credo che per la Marineria Sambenedettese sia stata un’esperienza entusiasmante e molto ricca. Per i nostri pescatori, ascoltare le parole di papa Francesco, che ha fatto riferimento alle caratteristiche della loro vita lavorativa, e sentirsi così profondamente compresi, credo sia stata un’esperienza veramente coinvolgente. L’entusiasmo in aula Nervi è stato molto grande, anche perché il papa ha voluto salutare i pescatori da vicino, direi quasi uno ad uno. In tanti gli hanno stretto la mano, in tanti gli hanno donato dei piccoli regali. Credo che questa empatia profonda rimarrà nel cuore di tutti. Grazie, papa Francesco, per questo bellissimo incontro!».
È con queste parole, colme di gioia e gratitudine, che mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle due Diocesi del Piceno, descrive l’udienza speciale che il pontefice ha riservato Sabato 23 Novembre 2024, alle ore 10:00, al numeroso mondo dei pescatori.
Per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, ha partecipato una delegazione di oltre duecento persone, costituita da comunità di pescatori della Marineria Sambenedettese, familiari e lavoratori del porto associati alla CNA Settore Nautica, accompagnati, oltre che dal vescovo Palmieri, anche da don Giuseppe Giudici, direttore dell’Ufficio diocesano dell’Apostolato del Mare, e Franco Veccia, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato. Tra i presenti anche l’armatore Pietro Ricci, presidente dell’Organizzazione di Produttori Marineria Sambenedettese Coop. A.R.L., e la dott.ssa commercialista Francesca Perotti, la quale ha avuto l’idea di costituire la neonata cooperativa, che per la prima volta riunisce la quasi totalità degli armatori del comparto ittico e permette loro di partecipare ai programmi di sviluppo comunitari, nazionali e regionali come ente unico e compatto.
La parole di incoraggiamento di papa Francesco ai pescatori
Il racconto di Filippo Del Zompo
L’incontro con papa Francesco è stata anche l’occasione per ricordare le dure condizioni di lavoro, la situazione di precarietà e le sfide che questo ambito del settore primario dell’economia deve affrontare ogni giorno.
Il Pontefice ha esordito ricordando le origini antichissime della pesca e come questa attività sia legata agli inizi della Chiesa, «affidata da Cristo a Pietro, che era pescatore in Galilea (cfr Lc 5,1-11)».
Ha poi suggerito qualche riflessione sul valore di ciò che i pescatori fanno e sulla missione che tale valore comporta: la costanza nella fatica, i sacrifici e la tenacia di fronte alle sfide vecchie e nuove che si pongono davanti a loro, come il difficile ricambio generazionale, i costi che continuano a crescere, la burocrazia che soffoca e la concorrenza sleale delle grandi multinazionali».
Filippo Del Zompo, un volto noto della Marineria Sambenedettese, racconta: «L’incontro con papa Francesco è stato davvero emozionante. Nonostante l’età e gli acciacchi, ha voluto fortemente salutare tutti noi, quasi uno ad uno, tanto che mio figlio è riuscito anche a regalargli un bracciale della Samb ed è felicissimo! Poi il pontefice si è avvicinato alla sua postazione da solo, sebbene claudicante e con il bastone, e vedere questo papa anziano che riesce ancora a trasmettere tanta forza interiore ci ha intenerito e commosso. Nel suo breve discorso, infatti, ha riconosciuto i problemi e le difficoltà che dobbiamo affrontare quotidianamente, ma non si è fermato a quello, bensì ci ha anche detto di non scoraggiarci, perché in mare non si va da soli: sulla barca, non siamo dei singoli, ma siamo un gruppo, una piccola famiglia, in cui, per ottenere un risultato, tutti devono collaborare. Nessuno riesce da solo. Solo uniti, ce la possiamo fare. Queste poche parole, ma profondamente vere, ci hanno dato molta speranza».
Queste le parole esatte del pontefice: «Per gettare le reti è necessario faticare insieme, come equipaggio, o – meglio ancora – come una comunità in cui, pur nella diversità dei ruoli, il successo del lavoro di ciascuno dipende dall’apporto di tutti. In questo modo la pesca diventa una scuola di vita, al punto che Gesù la usa come simbolo per indicare la vocazione degli apostoli: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”(Mc 1,17)».
L’attenzione di papa Francesco verso le famiglie dei pescatori
La testimonianza di una moglie, Laura Bastarelli
L’udienza in sala Nervi, come accennato, non si è limitata ai pescatori, ma anche ai loro familiari. Questo il racconto di Laura Bastarelli, moglie di Filippo Del Zompo: «Il pontefice, nonostante fosse provato dalla vecchiaia e della fatica, è riuscito a trasmetterci tanta serenità e molta forza. Ed è stato bello viverlo tutti insieme in famiglia, sia perché il papa ha ricordato che la famiglia è la cellula alla base della società, sia perché alla fine del suo discorso ha salutato tutti, i pescatori e le loro mogli, dicendo “care donne e cari uomini, voi del mare“. Questa espressione ci ha restituito importanza e ci ha fatto sentire finalmente considerate. La vita di ogni pescatore, infatti, non riguarda solo lui, ma anche il resto della famiglia che è a casa ad attendere con trepidazione il suo ritorno. Io personalmente l’ho fatto per molti anni e so di cosa sto parlando. Le parole di papa Francesco sono state un sussulto al cuore».
Le parole di don Giuseppe Giudici
Molto soddisfatto il direttore dell’Ufficio diocesano dell’Apostolato del Mare, don Giuseppe Giudici, il quale dichiara: «Le parole di papa Francesco sono state di grande incoraggiamento. Consapevole del momento difficile che stanno vivendo i pescatori, ci ha ribadito la necessità di essere uniti, prendendo spunto dalla parola equipaggio, tipica del gergo del mare, dove ognuno, seppur diverso, lavora insieme agli altri e contribuisce con le proprie capacità al raggiungimento di un obiettivo comune. L’udienza è stata anche l’occasione per vivere un momento di comunione fraterna tra i pescatori e le loro famiglie e mi pare che tutti siano tornati a casa con il cuore colmo di gioia e speranza».
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