“Non possiamo rinchiuderci nelle sagrestie, non possiamo certamente nemmeno perderci nelle vie del mondo. Siamo chiamati, avendo chiara la nostra identità e appartenenza, ad andare nella vita del mondo per portare con il nostro stile, con le nostre modalità, un nuovo modo di fare conoscere il Vangelo attraverso un linguaggio che l’uomo oggi possa comprendere”. Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, in un video messaggio inviato alla cerimonia di premiazione, che si è tenuta oggi ad Agrigento, del “Premio internazionale Empedocle” in memoria di Paolo Borsellino, giunto alla XXX edizione. “Il mondo – ha detto il patriarca, che è stato tra i premiati – ha un linguaggio sempre diverso, ma si ritrova su alcune parole comuni come giustizia, pace, dignità, uguaglianza. Termini nei quali, anche qui in Medio Oriente, tutti si riconoscono”. Ed è in queste parole, ha sottolineato il cardinale, che “noi cristiani dobbiamo cominciare a portare il nostro stile, la nostra visione e il nostro modo di vivere perché, se dovessimo cominciare, visto che si parla tanto di evangelizzazione, dagli aspetti morali o teologici resteremmo forse in pochi”. “Ritrovarsi intorno a queste parole”, per il patriarca, non vuol dire “subirle, o seguire lo stream, ma portare il nostro stile cristiano, vivere quei valori che hanno un fondamento nel Vangelo e che devono diventare caratteristica costitutiva della nostra identità cristiana”. “Essere cristiani al mondo oggi – ha ribadito – significa essere testimoni di giustizia, sapere coniugare insieme la giustizia e il perdono, che non è sempre facile” specialmente nei “nostri contesti di guerra. Come si fa – ha detto – a perdonare chi ti sta ammazzando, padre, madre, figlio”. “Il rapporto tra giustizia e verità, il perdono, l’idea di dignità, i diritti, il rispetto dell’ambiente sono temi oggi centrali nella vita della Chiesa. E sono la forma – ha concluso – attraverso la quale oggi la Chiesa può dare la sua testimonianza positiva, costruttiva, dialettica, necessaria nella vita del mondo”.

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