COLONNELLA – Si è svolta ieri, 2 Dicembre 2024, alle ore 18:00, presso l’Auditorium del “Parco della Scienza” a Teramo, la cerimonia di consegna delle Onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” e delle Medaglie d’Onore concesse ai cittadini italiani, militari e civili, che si sono distinti durante la Seconda Guerra Mondiale per gesta di coraggio ed eroismo.
Tra le ventuno Medaglie d’Onore consegnate alla memoria dei deportati nei lager nazisti, anche quella di Annibale Marinelli, carabiniere colonnellese che nel 1944, a soli ventidue anni, fu catturato dai Tedeschi, tenuto come prigioniero e poi fucilato sul greto del fiume Panaro, a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, insieme alla più nota partigiana Medaglia d’Oro al Valore Militare Gabriella Degli Esposti.
A ritirare la medaglia di bronzo, consegnata dal Prefetto Fabrizio Stelo, è stato il fratello di Annibale, Francesco Marinelli, visibilmente commosso, accompagnato dal sindaco del Comune di Colonnella, Biagio Massi.
«Sono onorato di aver ricevuto questa medaglia – dichiara Francesco Marinelli –, perché, anche se postuma, in qualche modo rende giustizia alla memoria di mio fratello Annibale, che ha perso la vita da giovanissimo per mano dei nazisti. Essere fucilati a soli ventidue anni, quando si ha tutto il futuro davanti, per difendere quella libertà sulla quale oggi noi Italiani possiamo contare, è veramente un atto eroico. Questa medaglia restituisce finalmente valore al sacrificio e alla vita di mio fratello Annibale».
Le Medaglie d’Onore consegnate sono state concesse con Decreto del Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei campi di concentramento nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Il riconoscimento si configura come risarcimento soprattutto morale che la Repubblica Italiana riconosce per il sacrificio patito dai propri cittadini. Come quello di Annibale Marinelli, che, da giovane carabiniere, subì la repressione nazista e donò la vita per gli ideali di giustizia e libertà.
Come infatti è riportato nel volume “Storia dei Carabinieri sul territorio della Compagnia di Alba Adriatica“, scritto a quattro mani dall’avvocato Bruno Massucci e dal dottore di ricerca Matteo Di Natale, il giovane Annibale nacque a Colonnella il 22 Gennaio del 1922 da Giuseppe Marinelli e Maria Marchetti, entrambi contadini. Al momento dell’arruolamento, risiedeva in contrada Civita. Sebbene soldato di leva della classe 1922, il 7 Febbraio del 1941 venne lasciato in congedo illimitato provvisorio. Divenne allievo carabiniere ausiliario a piedi presso la Legione Allievi di Roma il 7 Ottobre del 1941, con l’obbligo di servire per una ferma ordinaria di leva di 18 mesi. Il 15 Giugno del 1943 venne riammesso in servizio nella Legione di Ancona come carabiniere effettivo per la ferma di tre anni e con facoltà di chiedere, dopo un anno del compimento del triennio di servizio, la rafferma triennale. Una nota, scritta a matita sul foglio matricolare, attesta che, mentre era in forza alla Legione di Ancona e di stanza a Treviso, venne catturato dai soldati tedeschi e fu deportato in Germania. Giunto nel Dicembre del 1944 a Castelfranco Emilia dall’Ospedale militare di Pordenone, dove era ricoverato, venne ospitato da una famiglia amica per la convalescenza. Durante un rastrellamento tedesco, venne catturato all’interno del bar Arturo, insieme a tutti i presenti. Dopo essere stato trattenuto come prigioniero, fu fucilato sull’alveo del fiume Panaro il 17 Dicembre del 1944. Alcuni testimoni, scampati alla prigionia, dichiarano che il Carabiniere protestò più volte con il comandante tedesco e con i militi fascisti per il trattamento riservato ai prigionieri ritenuti partigiani e, per tali rimostranze, sarebbe stato ucciso. A Castelfranco Emilia, nel giro di pochi giorni, i Tedeschi uccisero dodici persone e ancora oggi una lapide su un monumento ricorda il loro sacrificio. Tra i nomi degli uomini e delle donne che si sacrificarono per la libertà e la patria, c’è anche quello di Annibale Marinelli.
«Tutte queste informazioni – afferma Francesco Marinelli – sono giunte a noi grazie all’impegno e alla passione del dott. Matteo di Natale, il quale, attraverso le sue ricerche storiche, è riuscito ad individuare la documentazione che facesse luce sulla vicenda, ha istruito la pratica e ha inoltrato l’istanza per la concessione della medaglia d’onore presso l’apposita commissione istituita in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A lui va la gratitudine nostra e dei familiari di altri otto premiati, uno di Tortoreto e sette di Controguerra».
Sentimenti di gioia e gratitudine hanno invaso il cuore dei Colonnellesi, a partire dal primo cittadino Biagio Massi, il quale dichiara: «Siamo orgogliosi di avere tra i nostri concittadini un altro eroe della Seconda Guerra Mondiale. L’onorificenza assegnata al nostro Annibale Marinelli è un riconoscimento di valore al suo estremo sacrificio ed è stata concessa al termine di un lunga cerimonia, durante la quale, oltre alla consegna delle Medaglie d’Onore, è stato anche firmato, da parte dei Sindaci della Provincia di Teramo, un protocollo di intesa per contrastare la violenza di genere. I due atti potrebbero sembrare apparentemente non collegati tra loro; invece, purtroppo sono profondamente legati: la guerra e i femminicidi sono infatti entrambi una forma di violenza e, analizzando i dati relativi alla violenza di genere, non possiamo considerarla una guerra meno dolorosa».
A Francesco Marinelli e ai suoi familiari vanno la riconoscenza e la gratitudine di tutti i Colonnellesi.