Silvia Guzzetti
È composto da una prefazione, un’introduzione, una conclusione e quattro capitoli – intitolati “Giustizia e misericordia”, “Giusta punizione”, “Riabilitazione” e “Redenzione” – “Remember me”, “Ricordati di me”, l’ultimo documento della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles dedicato al tema della giustizia criminale e lungo una quarantina di pagine. È la terza volta che i vescovi inglesi intervengono sull’argomento dopo la pubblicazione, nel 2004, di “Un posto di redenzione. Un approccio cristiano alla punizione e alla prigione” e nel 2018 di “Un viaggio di speranza: un approccio cattolico alla riforma delle sentenze” del 2018.
Ricordando i principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa, costruiti attorno all’idea di “una giusta punizione che punta a ristabilire l’ordine personale e sociale rovinato dal crimine, offrendo al detenuto l’opportunità di essere riabilitato”, i vescovi inglesi analizzano le difficili condizioni nelle quali si trovano, in questo momento, le prigioni britanniche e suggeriscono alcune raccomandazioni.
“Inghilterra e Galles detengono il record, in Europa occidentale, per il numero di prigionieri e la popolazione carceraria è aumentata del 93% negli ultimi trent’anni”,si legge in “Ricordati di me”: “Non esiste un chiaro rapporto causale tra aumento dei prigionieri e riduzione della criminalità. Anzi il 33,9% degli adulti usciti dalle prigioni rioffendono entro un anno. Troppi detenuti rimangono confinati nelle loro celle troppo a lungo e i tassi di violenza e di autolesionismo sono preoccupanti”.
I vescovi ricordano anche il problema di una popolazione carceraria sempre più anziana e chiedono l’applicazione più frequente di sentenze da scontare in comunità e il monitoraggio dei detenuti attraverso sistemi elettronici che offrono la possibilità di scontare le sentenze a stretto contatto con familiari e società civile, due situazioni che rendono meno probabile che il criminale violi di nuovo la legge.“Si tratta di alternative migliori, rispetto alla costruzione di nuove prigioni, all’allungamento delle sentenze o alla messa in libertà troppo presto dei detenuti senza che questi ultimi possano essere seguiti in modo adeguato”, si legge in “Ricordati di me”.
Il documento contiene anche una serie di raccomandazioni fatte alla Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles e al governo britannico.
“Il governo dovrebbe migliorare il processo di denuncia dei criminali ed affrontare il problema persistente di detenuti che devono scontare sentenze indeterminate e introdurre una legislazione che porti ad evitare che chi viola la legge finisca in prigione per periodi molto brevi, trovando, nello stesso tempo, forme alternative di punizione”, scrivono i vescovi inglesi.
“Ricordati di me” si conclude con un invito ai fedeli cattolici perché si chiedano se hanno una vocazione a visitare i detenuti e a sostenere il lavoro fatto da “Pact”, la charity cattolica più importante ad operare nel settore della giustizia criminale.I vescovi inglesi chiedono anche a parrocchie e diocesi un nuovo impegno a favore della popolazione criminale anche in vista del Giubileo del 2025.