MARCHE – E’ sempre altissima l’attenzione della Regione Marche sulla vicenda Beko. Dopo gli incontri di Fabriano e Comunanza e in attesa del vertice previsto al Mimit a Roma il 10 dicembre, appuntamento per cui la giunta ha deciso di posticipare anche la celebrazione della Giornata delle Marche, ieri pomeriggio il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha incontrato a Palazzo Raffaello i sindacati e le Rsu dei lavoratori degli stabilimenti.
“Abbiamo fatto il punto con le forze sindacali, in vista del tavolo del 10 al Ministero, per fare muro insieme rispetto al piano industriale inaccettabile proposto da Beko – ha detto Acquaroli al termine dell’incontro -. Riteniamo essenziali due aspetti: preservare la capacità produttiva dell’azienda, guardando anche in prospettiva e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. Senza queste garanzie, il nostro sistema produttivo regionale rischia di perdere una risorsa strategica, con gravi ripercussioni sul tessuto economico e sociale, specialmente in un’area già fragile e che non ha capacità di riassorbimento occupazionale. Non possiamo ignorare le difficoltà di un contesto complesso e sofferente. La situazione della Beko rappresenta per noi una sfida cruciale: è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere, perché in gioco c’è il destino del nostro territorio e di tante famiglie Quello delle sigle sindacali è stato un atteggiamento molto costruttivo e propositivo. Tutti noi abbiamo a cuore la tenuta dell’occupazione, la competitività di questi stabilimenti e della manifattura marchigiana che rappresenta un orgoglio e soprattutto rappresenta un valore irrinunciabile per tutte le nostre aree interne e per tutto l’indotto che coinvolge non solo Comunanza, Fabriano, Melano, ma anche le valli e un’area vasta molto più ampia di quanto si possa immaginare. La storia della manifattura industriale legata ad Indesit, a Whirpool e oggi a Beko – ha concluso il presidente – è una storia inscindibile dal futuro della nostra regione”.
“Abbiamo fatto il punto con le forze sindacali, in vista del tavolo del 10 al Ministero, per fare muro insieme rispetto al piano industriale inaccettabile proposto da Beko – ha detto Acquaroli al termine dell’incontro -. Riteniamo essenziali due aspetti: preservare la capacità produttiva dell’azienda, guardando anche in prospettiva e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. Senza queste garanzie, il nostro sistema produttivo regionale rischia di perdere una risorsa strategica, con gravi ripercussioni sul tessuto economico e sociale, specialmente in un’area già fragile e che non ha capacità di riassorbimento occupazionale. Non possiamo ignorare le difficoltà di un contesto complesso e sofferente. La situazione della Beko rappresenta per noi una sfida cruciale: è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere, perché in gioco c’è il destino del nostro territorio e di tante famiglie Quello delle sigle sindacali è stato un atteggiamento molto costruttivo e propositivo. Tutti noi abbiamo a cuore la tenuta dell’occupazione, la competitività di questi stabilimenti e della manifattura marchigiana che rappresenta un orgoglio e soprattutto rappresenta un valore irrinunciabile per tutte le nostre aree interne e per tutto l’indotto che coinvolge non solo Comunanza, Fabriano, Melano, ma anche le valli e un’area vasta molto più ampia di quanto si possa immaginare. La storia della manifattura industriale legata ad Indesit, a Whirpool e oggi a Beko – ha concluso il presidente – è una storia inscindibile dal futuro della nostra regione”.