ASCOLI PICENO – Venerdì 13 Dicembre 2024, alle ore 16:00, la suggestiva cornice della Bottega del Terzo Settore di Ascoli Piceno ospiterà un convegno dal titolo “Sanità Pubblica e Aree Interne – Il contributo delle imprese sociali e del no-profit”, un evento organizzato dal Consorzio di Cooperative Sociali Cattoliche “Il Picchio” per analizzare le sfide e le opportunità delle aree interne, in un momento storico di profonda trasformazione per la sanità pubblica e il welfare locale.
Ad aprire l’incontro saranno i saluti istituzionali di alcune delle principali autorità della Regione Marche. Saranno presenti infatti il Sindaco di Ascoli Piceno, il dott. Marco Fioravanti, il Vescovo delle due Diocesi del Piceno, mons. Gianpiero Palmieri, l’Assessore regionale alla Sanità, Monica Acciarri, presidente della commissione della Regione Marche di ambiente e territorio, il dott. Filippo Saltamartini, e il Presidente di UNCEM Marche (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), il dott. Giuseppe Amici.
Programma convegno “Sanità Pubblica e Aree Interne – Il contributo delle imprese sociali e del no-profit”
Di seguito il programma del convegno “Sanità Pubblica e Aree Interne – Il contributo delle imprese sociali e del no-profit”, che sarà moderato da Eugenia Scotti, nota autrice e conduttrice di TV2000.
Primo Panel: Sfide e soluzioni per la sanità nelle aree interne
Il primo panel esplorerà la crisi del sistema sanitario nelle aree interne, i bisogni emergenti della popolazione e le possibili soluzioni innovative. Questi i relatori di spicco che interverranno:
- Guido Castelli, Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall’evento sismico del 24 Agosto 2016;
- Elena Leonardi, Segretario della 10ª Commissione permanente Affari Sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale;
- Luigino Bruni, Economista e storico del pensiero economico, con interessi in filosofia e teologia, Ordinario di Economia Politica alla LUMSA di Roma, direttore scientifico di “The Economy of Francesco” e presidente di SEC (Scuola di Economia Civile);
- Giuseppe M. Milanese, Presidente nazionale di Confcooperative Sanità.
Secondo Panel: Innovazione e buone pratiche
Il secondo panel si concentrerà sulle buone pratiche già attuate in alcune realtà territoriali, ponendo l’accento su innovazione e modelli virtuosi. Gli interventi vedranno protagonisti:
- Maurizio Conte, Presidente della Cooperativa Sociale Stamira;
- Domenico Panichi, Presidente del Consorzio di Cooperative Sociali Cattoliche “Il Picchio” e specialista in Assistenza 4.0;
- Giuseppe M. Milanese, Presidente nazionale di Confcooperative Sanità.
Al termine dei lavori è previsto un momento di convivialità con un gustoso aperitivo.
Questo convegno rappresenta un’importante occasione di confronto per delineare il futuro delle aree interne, attraverso il contributo insostituibile del no-profit e delle imprese sociali. Partecipare significa contribuire attivamente a un dibattito di rilievo per il benessere delle nostre comunità. Non è un caso che l’evento abbia ricevuto il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, della Regione Marche, di Confcooperative – Confederazione delle Cooperative Italiane e all’Unione Montana del Tronto e Valfluvione.
Marco Fioravanti, Sindaco di Ascoli Piceno: “Questo convegno non solo è stato patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno, bensì dà forza alla visione politica e amministrativa del nostro Comune e di tutto il territorio Piceno. Per la prima volta nella storia degli ultimi anni, tutti e trentatré i Comuni del Piceno, seppur con qualche difficoltà, però anche con grande lungimiranza, stanno cercando di costruire una visione di territorio con una sanità organizzata su due plessi fissi e una sanità in uscita, anche in collaborazione con i privati e con le cooperative che portano valore anche pubblico e sociale. Questo convegno dunque accentua ancor di più questa visione e la rafforza, perché mette in primo piano esperienze che provengono anche da fuori, da chi ha non solo la competenza, ma anche la testimonianza, perché ha sperimentato e prodotto dei risultati positivi con una politica sanitaria in uscita, soprattutto nelle aree interne. Noi partiamo da un’analisi: nei prossimi cinque anni avremo una popolazione con un invecchiamento maggiore di quello attuale di oltre il 30% e una riduzione del 4% delle nascite. Quindi dobbiamo lavorare su due fronti: da una parte migliorare la vita delle persone anziane, dall’altra parte produrre speranza per favorire la natalità. Per fare questo, non basta solo l’economia; occorre anche ricreare un ambiente sociale e culturale nuovo, che può passare per le aree interne, perché nelle aree interne possiamo ricreare un modello di sviluppo economico nuovo. Abbiamo visto, durante il Covid, che il lavoro è importante, però la salute lo è ancora più. E la salute la possiamo garantire solo attraverso la prevenzione, che non si traduce solo nel partecipare ai convegni, bensì è anche uno stile di vita diverso, dove il ritmo è lento, dove le relazioni umane sono quelle autentiche e dove l’intelligenza artificiale serve a migliorare la vita e non a creare dipendenza. Questa è la nostra visione ed è per questo che non solo abbiamo sposato questo convegno, ma ci crediamo fortemente. Ed è sempre per questo motivo che non sarà solo un appuntamento, bensì seguirà anche un percorso di partecipazione e di coprogettazione tra privato pubblico”.
Domenico Panichi, Presidente del Consorzio di Cooperative Sociali Cattoliche “Il Picchio”, afferma: «Il convegno vuole stimolare l’opinione pubblica ad una riflessione sulla situazione dei servizi sanitari e welfare nei nostri territori dopo il sisma e dopo il Covid.
Tutti siamo testimoni dell’esodo che ha visto protagoniste in questi anni tantissime famiglie, la quali, per via dell’inagibilità degli immobili e per le problematiche sanitarie suscitate dal Covid, hanno abbandonato le aree interne e hanno trovato dimora nel capoluogo piceno e/o lungo la vallata del Tronto.
La ricostruzione sta procedendo speditamente, ma ciò nonostante si constata un difficile reinsediamento di chi, a causa degli eventi citati, abitava nelle aree montane e collinari. Tra i motivi di questo mancato ritorno c’è la rarefazione dei servizi di base, in modo specifico quelli sanitari e del welfare più in generale.
Dopo il Covid anche la Sanità Pubblica si è trasformata, sia per nuovi indirizzi normativi che strutturali (per esempio nel nostro territorio quasi un’intera generazione di MMG ha lasciato il servizio attivo per raggiunti limiti di età in pochi anni, avvicendati da giovani e coraggiosi medici in numero molto esiguo rispetto a chi li ha preceduti, in un contesto di welfare e condizioni socio economiche molto più stringenti e diversificate rispetto a qualche decennio fa).
Anche nel nostro territorio, come in tutta la nazione, assistiamo alle lunghe file per ottenere visite specialistiche e all’affollamento presso i pronto soccorso e, nonostante tutti i tentativi di risposta, sembra non si trovi ancora soluzione.
In questo contesto, come esponenti del Terzo Settore e, nello specifico, della cooperazione sociale, ci siamo resi conto della sfida a cui eravamo chiamati a rispondere. La cooperazione sociale nata negli anni 80 aveva per lo più specificato un ruolo come mero coadiutore dell’Ente Pubblico, prestando la propria opera solo a sostegno di azioni coordinate e dirette dall’Ente Pubblico. Oggi il Terzo Settore ha grandi potenzialità di flessibilità, innovazione gestionale e di servizio, come anche di innovazione tecnologica. Il convegno vuole fare emergere le best practice già in atto e sperimentate dalla cooperazione sociale e far riflettere la cittadinanza, la politica e gli enti istituzionali sanitari sulla possibilità di un cammino di condivisione e coprogettazione, sempre per perseguire il miglioramento sociale, sanitario ed umano della nostra popolazione».
Franco Bruni, Vice Presidente del Consorzio di Cooperative Sociali Cattoliche “Il Picchio”, dichiara: «Il convegno sarà di particolare interesse sia per i temi che verranno trattati sia per le figure professionali di alto valore che abbiamo invitato.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Marco Fioravanti, ci saranno anche quelli dell’arcivescovo Gianpiero Palmieri, sempre attento alla ricostruzione del tessuto sociale nei territori delle Diocesi del Piceno, soprattutto nelle aree montane. Un ulteriore saluto sarà dato anche dall’assessore della Regione Marche con delega alla Sanità, Filippo Saltamartini, che generalmente non partecipa a molti consessi di questo tipo, quindi la sua presenza ci onora particolarmente.
Entreremo poi nel vivo del convegno con alcune figure di spicco del mondo della politica, dell’economia e della sanità, sia tecnici sia esperti. Tra i tanti, ne cito quattro: Guido Castelli, Elena Leonardi, Luigino Bruni e Giuseppe M. Milanese. Il loro curriculum non ha bisogno di presentazioni. Sarà un privilegio poter ascoltare le loro riflessioni.
Nella seconda parte del pomeriggio riporteremo, dalla viva voce dei protagonisti, alcune esperienze concrete ed innovative che sono state realizzate nei territori montani in ambito sanitario: un’esperienza di telemedicina saggiata nelle aree interne, un modello di assistenza territoriale sperimentato in un borgo d’Abruzzo, l’assistenza domiciliare nelle aree interne nel nord delle Marche ed infine il progetto “Assistenza 4.0”, un’atra buona pratica per avvicinare la sanità al territorio.
Il convegno sarà quindi il nostro contributo alle sfide che ci attendono. Questa è la scommessa del Terzo Settore per diventare partner nella sanità pubblica».
Michela Arragoni, Responsabile del Progetto 4.0, illustra così l’iniziativa di cui è referente: «I temi trattati nel convegno avranno un impatto diretto su chi si occupa di sanità, sia dal punto di vista pratico che strategico. Verranno raccontate esperienze di successo nel campo della telemedicina e di modelli di assistenza sperimentati da cooperative operanti nelle aree interne di tutta Italia. Inoltre, il programma prevede contributi accademici e testimonianze pratiche per analizzare le crisi, i bisogni emergenti e le soluzioni innovative, volte a migliorare l’accesso ai servizi sanitari e a promuovere modelli di assistenza territoriali efficaci.
Un aspetto cruciale che approfondiremo riguarda il ruolo del personale sanitario afferente alle cooperative sociali, che si dimostra sempre più pronto a recepire le sfide che la sanità contemporanea sta affrontando. In particolare, l’adozione di tecnologie di sanità digitale, come la telemedicina, offre opportunità straordinarie, ma necessita di un governo responsabile. Queste innovazioni devono essere messe al servizio di chi eroga le cure, attraverso la predisposizione di specifici modelli assistenziali che rispondano alle reali esigenze dei territori e dei pazienti.
Questo evento rappresenta un’importante opportunità per approfondire le strategie e le buone pratiche sviluppate in contesti locali, evidenziando il potenziale della collaborazione tra istituzioni, territorio e organizzazioni del terzo settore. Siamo convinti che il dialogo tra questi attori possa generare soluzioni concrete e sostenibili per migliorare la qualità della vita nelle aree interne.
Durante il convegno avremo l’opportunità di presentare il progetto Assistenza 4.0, finanziato dalla Regione Marche, una realtà innovativa nata nel 2020 per rispondere alle esigenze sanitarie delle aree interne, con particolare attenzione ai territori colpiti dal terremoto. Il progetto si distingue per la capacità di offrire servizi di prossimità, attraverso strumenti avanzati come camper sanitari, telemedicina e radiologia mobile, garantendo equità di accesso e sostenibilità degli interventi.
Assistenza 4.0 rappresenta un modello integrato di assistenza, che coniuga innovazione tecnologica, flessibilità organizzativa e una presa in carico multidisciplinare. Attraverso più di 6.000 prestazioni erogate e oltre 3.200 utenti serviti, il progetto ha dimostrato come sia possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini, riducendo tempi di attesa e ospedalizzazioni inutili, grazie a strumenti come la telecardiologia, la tele refertazione e le piattaforme digitali interoperabili.
Questo modello non solo risponde alle necessità delle comunità locali, ma pone le basi per una sanità territoriale più accessibile, efficiente e tecnologicamente avanzata, offrendo una visione concreta di quello che può essere il futuro dell’assistenza sanitaria in Italia».