“Siamo devastati e indignati nell’apprendere che un medico dell’ospedale Al-Awda nel nord di Gaza, gestito dal nostro partner Al-Awda, è stato ucciso dall’esercito israeliano. Un portavoce di Al-Awda ha confermato che il membro dello staff è stato colpito mentre si recava al lavoro presso l’ospedale ed è deceduto a causa delle ferite, nonostante i disperati tentativi dei colleghi di salvarlo”. Lo denuncia oggi ActionAid, chiedendo “un’indagine completa sull’accaduto e che i responsabili vengano chiamati a rispondere delle loro azioni. Gli operatori sanitari sono protetti dal diritto umanitario internazionale e non dovrebbero mai, in nessun caso, essere presi di mira”. “Da oltre due mesi – ricordano -, il nord di Gaza è sotto assedio da parte dell’esercito israeliano, costringendo i medici dell’ospedale Al-Awda e di altre strutture sanitarie a lavorare in condizioni impossibili. Il personale e i pazienti affrontano costantemente il pericolo di raid aerei e attacchi, mentre sono quasi completamente isolati dalle forniture di medicinali, cibo e carburante. La situazione è catastrofica: il mondo deve agire ora per impedire che il nord di Gaza venga completamente cancellato. È necessario un cessate il fuoco permanente immediato”.
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