MONTEGALLO – I fedeli di San Bernardino a Balzo, San Savino ad Uscerno e Santa Maria in Lapide, hanno dato il benvenuto al nuovo parroco don Rodolfo De Santis e al diacono cooperatore Luca Antonini.
L’ingresso dei due rappresentanti del clero, che accompagneranno la comunità cristiana di Montegallo, è avvenuto nel pomeriggio di Sabato 14 Dicembre, alle ore 15:30 presso la chiesa San Bernardino da Siena, dove ad attendere il parroco ed il diacono, accompagnati dal vescovo Gianpiero Palmieri, c’era anche il primo cittadino Sante Capanna.
Nell’edificio sacro, costruito nel XVII secolo in stile romanico, il vescovo Gianpiero ha presieduto la Santa Messa, che è stata concelebrata dal parroco don Rodolfo, dal diacono Luca e da tutto il popolo di Dio riunito.
I gesti più significativi della Messa d’ingresso
L’arrivo di don Rodolfo e del diacono Luca
Don Rodolfo e il diacono Luca sono giunti con mons. Palmieri, il quale li ha accompagnati con la sua auto. Il gesto ha un significato importante: è infatti il vescovo che dona ed affida alla comunità i due nuovi membri del clero.
In auto, inoltre, c’erano anche la moglie ed il figlio del diacono Luca, Giovanna ed Alessio. Anche questo non è casuale: quando un uomo diventa diacono, infatti, la moglie deve dare il suo consenso e quindi anche tutta la famiglia viene coinvolta nel servizio alla comunità.
Lettura del decreto vescovile di nomina
Proponiamo di seguito il video della lettura della bolla di nomina, con cui il vescovo Gianpiero ha costituito una nuova zona pastorale, ovvero una circoscrizione ecclesiastica che comprende più parrocchie vicine fra loro e omogenee dal punto di vista sociale e pastorale. In questo caso la zona pastorale è territorialmente molto vasta ed è composta da quattro parrocchie: le tre ricadenti sul territorio di Montegallo e la comunità di Santo Stefano in Roccafluvione. Nel decreto vescovile mons. Palmieri la affida a don Rodolfo, il quale sarà aiutato nel suo servizio pastorale dal diacono cooperatore Luca.
Invocazione dello Spirito Santo sul parroco don Rodolfo e sul diacono Luca
Come previsto dal rito d’ingresso, su don De Santis e sul diacono Antonini è stato invocato l’aiuto dello Spirito Santo, affinché il parroco ed i parrocchiani formino una sola famiglia, riunita nella fede, nella speranza e nella carità.
Aspersione dell’assemblea con l’Acqua Santa e venerazione dell’altare
Poi il nuovo parroco, attraversando la navata della chiesa, ha asperso i fedeli presenti in assemblea ed infine ha venerato l’altare con il bacio, segno dell’amore che lega la Chiesa a Dio. Come spiegato infatti dal vescovo Gianpiero, nella liturgia della Chiesa, l’altare è il talamo nuziale in cui lo sposo, il Signore, dà il corpo e il sangue per la sua sposa, ovvero la Chiesa. Il gesto del bacio, dunque, sottolinea il mistero nuziale che si realizza sull’altare.
Rinnovo solenne della professione di fede
Dopo l’omelia, la Celebrazione Eucaristica è proseguita come di consueto, anche se con una piccola variazione: il Credo, che normalmente viene detto dall’intera assemblea, in questo caso è stato è stato professato da don Rodolfo e dal diacono Luca. Il vescovo Palmieri, infatti, ha invitato il nuovo parroco ed il nuovo diacono a portarsi davanti all’altare per rinnovare la loro professione di fede.
Scambio della pace
Al rito di pace, don Rodolfo e il diacono Luca, dopo aver abbracciato il vescovo Gianpiero, si sono recati tra i banchi per scambiare con i fedeli il segno di pace.
Le parole da ricordare
L’omelia del vescovo Gianpiero Palmieri
Queste le parole del vescovo Palmieri durante l’omelia: «Giovanni Battista è colui che annuncia l’arrivo del Messia. Israele attendeva un Messia politico e militare che avrebbe liberato il popolo dai Romani; Giovanni Battista ha compreso bene che invece Gesù è il Messia in un altro senso, ovvero colui che è “unto dallo Spirito Santo” e, allo stesso tempo, battezzerà in Spirito Santo, nel senso che immergerà il popolo nello Spirito Santo, perché vivrà da figlio di Dio, guidato dallo Spirito, e darà al popolo una nuova esistenza».
Rivolgendosi poi direttamente al nuovo parroco De Santis, ha proseguito: «Allora, carissimo Rodolfo, c’è poco da dire: Giovanni Battista sei tu. Sei tu che sei invitato ad indicare il Signore. E Gesù Risorto, per mezzo di te, battezzerà in Spirito Santo, donerà lo Spirito Santo, ogni volta che battezzerai bambini ed adulti, ogni volta che confesserai, ogni volta che celebrerai l’Eucaristia, ogni volta che unirai in matrimonio, ogni volta che ungerai un malato.
Caro Rodolfo, il Signore ti chiede di essere segno del suo essere sposo, del suo essere Messia che dona lo Spirito Santo, che purifica, che dona salvezza. Questo è il compito di un parroco, di un vescovo, di chiunque: preparare la strada al Signore nel cuore delle persone. Ad un prete si chiede tanto, tutto: l’amicizia, la vicinanza, la capacità di comprensione, suggerimenti e consigli. Ma il suo ministero principale è quello di preparare la strada al Signore».
Infine, rivolgendosi al diacono Antonini, mons. Palmieri ha affermato: «Anche tu, caro Luca, assomigli proprio a Giovanni Battista, a cui la gente chiede “Ma noi che dobbiamo fare?”. Questo, per certi versi, è proprio quello che deve fare un diacono. Giovanni Battista dà consigli pratici alla gente, consigli che sanno di carità, come dare da mangiare a chi non ne ha; al pubblicano dice di non chiedere di più di quello che gli spetta; al soldato dice di accontentarsi della sua paga. Il diacono, allora, ha il compito di dare concretezza alla vita cristiana».
L’augurio del sindaco Sante Capanna
«A nome di tutti i miei concittadini, do il benvenuto al nuovo parroco don Rodolfo, augurandogli buon lavoro! Ne ha proprio bisogno, visto che la nostra comunità è una delle più colpite dal sisma del 2016, tanto che abbiamo più del 70% degli edifici non agibile e su 23 frazioni 9 sono state rase al suolo quasi totalmente. Fortunatamente non abbiamo avuto vittime, ma abbiamo la necessità di ricostruire sia gli edifici sia la comunità. Attualmente siamo 410 residenti e il bisogno di spiritualità è molto forte.
Il benvenuto si estende anche al diacono Luca, che è originario della nostra zona e conosce quindi molto bene il territorio e la sua gente. Anche a lui auguro buon lavoro, anzi buon servizio!
Colgo l’occasione anche per ringraziare don Riccardo (n.d.r. Patalano, parroco uscente), che ci è stato vicino nei quattro anni forse più critici della nostra storia recente, a causa del sisma prima e della pandemia poi. Eppure, nonostante le difficoltà, don Riccardo non ci ha mai abbandonato».
La visita alle altre due parrocchie di Montegallo
San Savino ad Uscerno
Al termine della Celebrazione Eucaristica, il vescovo Gianpiero, il parroco don Rodolfo e il diacono Luca si sono recati ad Uscerno, presso la chiesa di San Savino, che, stando ad un’iscrizione scolpita su un massello, risalirebbe al 1568, ma probabilmente eretta sui resti di un’altra chiesa molto più remota della quale non si conosce il periodo di costruzione. Dentro all’edificio sacro, recentemente ristrutturato a seguito dei danni provocati dal sisma del 2016, a dare il benvenuto al nuovo parroco e al diacono cooperatore sono stati alcuni fedeli che, insieme al vescovo, hanno pregato la Madonna davanti al prezioso simulacro della Vergine Maria.
Santa Maria in Lapide
Nessun passaggio, invece, nell’antichissima chiesa di Santa Maria in Lapide, appartenuta alla prestigiosa Abbazia dei monaci di Farfa, una congregazione di monaci benedettini che prende il nome dall’omonimo fiume, il Farfa appunto, un affluente del fiume Tevere. L’edificio sacro, infatti, risulta inagibile a causa dei danni provocati dal sisma del 2016. Ad ogni modo, due settimane fa, don De Santis e il diacono Antonini, accompagnati dal parroco uscente don Riccardo Patalano, avevano già visitato i luoghi della parrocchia.
Conosciamo meglio don Rodolfo e il diacono Luca
Don Rodolfo De Santis
Nato il 7 Febbraio del 1968 ed originario della parrocchia Sant’Agostino, ora annessa alla comunità di San Pietro Martire in Ascoli Piceno, don Rodolfo De Santis, dopo aver frequentato il Liceo Classico “Francesco Stabili” nella sua città natale, è poi entrato al Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” ad Ancona. Dopo aver conseguito il Baccalaureato in Teologia presso l’Istituto Teologico Marchigiano nel capoluogo della regione Marche, ha ottenuto la Licenza in Teologia Spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma.
Ordinato presbitero il 22 Aprile del 2017, don Rodolfo ha svolto il suo primo incarico pastorale come vicario parrocchiale delle comunità Sacro Cuore di Gesù e Santi Pietro e Paolo di Ascoli Piceno, fino al 25 Settembre del 2023, quando è stato nominato parroco in solido delle comunità San Giovanni Battista, Santissimo Crocifisso in f.ne Santa Maria, Santa Maria in f.ne Quintodecimo, San Sebastiano in f.ne Umito e San Lorenzo in Paggese, tutte in Acquasanta Terme.
Dal 19 Aprile 2021 è sacerdote collaboratore – cappellano militare del 235° Reggimento Addestramento Volontari “Piceno”, con incarico ancora in corso. Don Rodolfo è, infine, anche confessore della Basilica Cattedrale Santa Madre di Dio in Ascoli Piceno.
Diacono Luca Antonini
Nato ad Ascoli Piceno il 6 Agosto del 1971, Luca Antonini è originario di Montegallo, ma vive ad Ascoli Piceno. Svolge la professione di informatico e webmaster per la Diocesi di Ascoli Piceno e, all’interno dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, si occupa della cura del sito web e dei social diocesani.
Dopo aver frequentato l’ISSR (Istituto Superiore di Scienze Religiose) “Redemptoris Mater” in Ancona, è stato ordinato diacono lo scorso anno, precisamente l’8 Ottobre del 2023. Ha svolto il suo primo servizio pastorale nella parrocchia San Giovanni Battista in Poggio di Bretta ad Ascoli Piceno. È anche vicedirettore del Sovvenire per la Diocesi di Ascoli Piceno.
Il diacono Antonini è sposato con Giovanna Cosenza, con la quale ha avuto un figlio, Alessio, che ha 13 anni.