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Papa Francesco: “La persona malata è spesso scartata in nome dell’efficienza”

Il Santo Padre ha voluto esprimere il proprio “grazie per quello che fate”. “Oltre a finanziare la ricerca per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma, e lo sviluppo di centri specializzati sul territorio, offrite accoglienza a pazienti e familiari, cure a domicilio e prossimità a tante persone con migliaia di volontari”, ha ricordato Francesco, osservando che “prossimità, è una delle qualità di Dio: prossimo, compassionevole e tenero. E voi fate lo stesso: essere prossimi con tanta compassione e tanta tenerezza. Prossimità, non dimenticatevi questo”. “La vostra – il tributo del Papa – è una testimonianza di solidarietà e di vicinanza, ancora più importante in un mondo segnato dall’individualismo”.

Dopo aver evidenziato che “la malattia spesso fa precipitare la persona e la sua famiglia nel buio del dolore e dell’angoscia, generando solitudine e chiusura”, Francesco ha elogiato “donatori” che “portano un po’ di luce”. “La logica del dono – ha spiegato – è il principale antidoto alla cultura dello scarto. Ogni volta che si dona, la cultura dello scarto viene indebolita, anzi, annullata; e il consumismo, che apparentemente vorrebbe impossessarsi anche delle nostre vite, viene sconfitto da questa logica virtuosa”. “Tra pochi giorni sarà Natale: guardiamo a quel Bimbo donato al mondo perché tutti possiamo essere salvati. Traiamo forza dalla sua fragilità, conforto dal suo pianto, coraggio dalla sua tenerezza. Ecco di nuovo la parola tenerezza: non dimenticatela!”, l’esortazione del Papa, che poi ha chiesto all’Ail di “non restare chiusi nel proprio orticello a coltivare solo i propri interessi, ma di animare il territorio, di essere segno tangibile, presenza visibile, mai invadente. Nella piazza si manifesta la volontà di stare con la gente, di condividere il dolore, di essere buoni samaritani. Questo è un dono che fate a tutta la società”. “Siete un tassello della costruzione di due speranze: speranza della cura, sempre, e speranza della terapia, nelle modalità più aggiornate”, l’omaggio conclusivo.

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