“C’è uno squilibrio nel mondo e il Giubileo dovrebbe far sentire la necessità di ridimensionare questo divario”.

Lo dice Ambrogio Bongiovanni, presidente della Fondazione Magis, opera missionaria della Provincia euro-mediterranea dei Gesuiti, a proposito dell’impegno delle organizzazioni missionarie per il Giubileo. “Le richieste che noi abbiamo sono di gran lunga superiori alle risorse di cui disponiamo”, spiega: “Le risorse che vengono messe in campo nella cooperazione sono ancora insufficienti e al di sotto di quello che è l’obiettivo internazionale del famoso 0,7% del Reddito nazionale lordo, fissato dall’Agenda 2030. E questo purtroppo mentre si continua ad investire in spese militari”. Le aree di intervento della Fondazione Magis sono varie: soprattutto l’educazione, ma poi c’è il tema dei diritti, della pace e del dialogo. “Negli ultimi anni – spiega Bongiovanni – abbiamo sviluppato anche il settore della salute. In Africa siamo esposti con progetti di intervento sanitario specie nell’Africa sub-sahariana, sia con interventi di salute di prossimità sia nella formazione medico-ospedaliera”. “Ovviamente, lavorando sempre non solo per i cristiani ma per tutte le popolazioni indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa – sottolinea Bongiovanni, che è anche direttore del Centro studi interreligiosi della Pontifica Università Gregoriana –, il tema del dialogo interreligioso e interculturale è centrale. Siamo presenti in circa 20 Paesi con una cinquantina di progetti in America Latina, Africa, Asia, e da tempo anche in Europa, in Albania”.

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