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RnS in Moldavia: quattro giorni in missione di prossimità

Sul confine ucraino, la presenza delle ong (Foto Sir)

Di Francesca Cipolloni

È stata una proposta fraterna e corale nel segno della prossimità quella che una delegazione del Rinnovamento nello Spirito Santo, dal 12 al 15 dicembre, ha compiuto in Moldavia, fazzoletto di terra da sempre al centro dell’attenzione solidale del Movimento. Dopo la recente visita del presidente nazionale, Giuseppe Contaldo, a Lampedusa e il suo precedente viaggio a Chișinău, ad ottobre,si consolida quello slancio missionario che vede, da anni, la realtà del RnS vicina ad una Repubblica particolarmente vulnerabile dato il contesto storico e sociale attuale.Iniziando dal Centro di accoglienza, nella capitale, che, attraverso la Fondazione Alleanza del RnS e la Fondazione“Regina Pacis”, ospita bambini, donne e anziani con progetti di solidarietà, di accompagnamento spirituale e di sostegno materiale alle tante povertà presenti e, in particolare, dal marzo 2022 alloggia diverse famiglie ucraine che lì trovano riparo lontano dalla follia della guerra. Nel periodo estivo, inoltre, sono riprese le attività missionarie nelle diverse parrocchie, con campi scuola rivolti ai giovani e iniziative pastorali.La finalità della partenza, questa volta, era l’avvio del seminario di vita nuova – in programma fino al 30 dicembre – pensato per gli ospiti della struttura “Optima fide”, diretta da padre Igor Plevschi e situata alla periferia di Chișinău, che si occupa dell’accoglienza e del recupero di persone con dipendenza da alcol e droga.A dettare gli insegnamenti sui temi “Amore di Dio”, “Peccato”, “Salvezza in Gesù”, “Fede” e “Conversione”, sviluppati nelle quattro giornate di missione, sono stati don Michele Leone, Consigliere spirituale nazionale del RnS, e Livio Giorgioni, Coordinatore regionale del RnS nel Lazio, che raccontano a caldo quanto vissuto in quella che rappresenta una periferia non solo geografica ma, soprattutto, umana.

“Abbiamo compiuto un’esperienza pastoralmente molto positiva – dichiara don Leone – e spiritualmente arricchente. Abbiamo incontrato giovani feriti dalle dipendenze da cui si stanno disintossicando, intristiti dalla sofferenza del male tuttavia fortemente desiderosi di una vita nuova riempita non solo della bellezza umana, ma anche dalla fede. Questi ragazzi sono decisamente motivati, sono in cammino, alla ricerca del divino, e al tempo stesso, hanno seguito questa occasione di formazione con scrupolo e attenzione: dotati di penna e quaderno, come studenti incuriositi ci interrogavano per capire di più, per approfondire l’azione e l’opera dello Spirito Santo. Torneremo nelle prossime settimane per concludere il Seminario e chiedere il dono dell’Effusione, affinché anche loro, per grazia di Dio, possano ricevere il battesimo nello Spirito”. Giorgioni da parte sua, ripercorrendo l’intensità comunionale di questi giorni particolari, cita poi un canto “che si imparava negli anni ’90 per i corsi di formazione all’evangelizzazione: ‘Quando vado ad evangelizzare, Gesù va davanti a me…’”, e “dopo questa esperienza missionaria in Moldavia, posso dire che non c’è nulla di più vero. Quando ho saputo infatti che avremmo incontrato ragazzi che provengono dal mondo della droga, dell’alcol e della violenza, pensavo che la missione, nel senso dell’annuncio del Vangelo, si sarebbe rivelata molto dura: immaginavo che avremmo trovato persone lontanissime da Dio e prive di ogni sensibilità religiosa.Invece, ed è questa la meraviglia, abbiamo trovato una decina di uomini e che hanno fatto del bisogno di Dio il loro principale motivo di esistere: a ciascuno di loro è chiaro che è il Signore che li ha salvati dalla strada e portati in questo luogo di salvezza.Quando abbiamo iniziato ad annunziare loro la parola di Dio, ci siamo stupiti di come fossero aperti e ricettivi come spugne, esprimendo un grande bisogno del Padre”. Il ricordo va, in particolare, ad Eugenio “un ragazzo moldavo che, per vari motivi, ha vissuto più di dieci anni in Italia; avendo dunque un’ottima conoscenza della nostra lingua, mi ha validamente supportato con la traduzione simultanea. Alla fine – prosegue il coordinatore regionale -, lui stesso ha ammesso che, dopo aver svolto questo servizio, si è sentito diverso, avvertendo davvero una forza e un aiuto che non venivano da lui. Siamo ritornati a casa con la gioia di aver seminato e termineremo l’opera che il Signore ha voluto iniziare in quei cuori attraverso di noi”.

Suddivisa in 13 parrocchie e guidata dal suo sorgere dal vescovo Anton Coșa, la diocesi di Chișinău, di rito romano, è l’unica presente.L’apostolato del RnS nasce agli inizi del Duemila e punta, da subito, sull’organizzazione della vita catechistica della Diocesi stessa, sostenuta dalla presenza costante di una comunità residenziale di laici chiamati ad annunciare il Vangelo: una provvida intuizione che, nel tempo, ha permesso la nascita di Cenacoli e Gruppi di spiritualità carismatica.

Ripercorrendo ancora la storia, sono stati oltre 700 i missionari italiani si sono alternati dando seguito ad una vera e propria “fioritura” ecclesiale, attraverso Seminari di Vita nuova, due Convocazioni nazionali del RnS moldavo e convegni. In più, la diffusione della cultura di Pentecoste si è man mano concretizzata anche nell’animazione culturale in ospedali e Centri riabilitativi per bambini con disabilità, nella proposta di catechesi e riflessioni kerigmatiche con momenti esperienziali negli ambienti parrocchiali, nell’animazione di campiscuola estivi per ragazzi, ma anche nella formazione pastorale per i sacerdoti, nella creazione dell’Ufficio catechistico e nelle visite alle famiglie in difficoltà. Il viaggio della delegazione ha rappresentato inoltre l’opportunità di incontrare i Gruppi del Rinnovamento presenti nel territorio moldavo. Lo spiega Fulvio Dalpozzo, responsabile del RnS per i campi estivi, che pure consegna al Sir la sua personale testimonianza condivisa assieme ad altri referenti, tra cui Ludmila Militaru, storica figura di riferimento per il Movimento in Moldavia. “Presso la parrocchia greco-cattolica della capitale, presieduta da padre Plevschi, si è tenuto il Seminario di evangelizzazione: dopo la messa in rito Bizantino – precisa Dalpozzo -, sono stati i coniugi Giuseppe e Maura Casadei a portare la prima parte dell’annuncio kerigmatico del Risorto, il 28 dicembre ci sarà la seconda parte e il 29 la preghiera per una rinnovata Effusione dello Spirito, unitamente ai ragazzi del centro ‘Optima Fide’. C’è stata una partecipazione sentita, che ci auguriamo possa crescere ancor di più la prossima volta”.

Poi, la missione alla parrocchia di Bălți, dove lo stesso responsabile del RnS, assieme a Francesco Casadei e Ornella Pantano, ha trascorso una giornata di evangelizzazione con la comunità: “Ad accoglierci c’erano 20 dei bambini che questa estate hanno vissuto il campo estivo animato dal RnS con i volontari della parrocchia: è stata una gioia immensa. Grande affetto ci è stato dimostrato anche dal parroco, padre Jacek Puk, e naturalmente non poteva mancare don Vasili Cohanoski, che dalla parrocchia di Gregorauca si è unito a noi. Dopo un momento di dialogo e la riflessione sul Santo Natale, i piccoli hanno preparato dei giochi da fare insieme: è stato davvero emozionante. Hanno già manifestato tante idee per il campo del prossimo anno, sicuri di stare ancora insieme, e come RnS non vogliamo di certo deluderli”.Una missionarietà crescente e creativa, dunque, che fa memoria di quanto ebbe a dire san Giovanni XXIII: “Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci estraneo”.

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