SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Conosciamo meglio la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, un istituto religioso femminile di diritto pontificio che fin dalla sua fondazione ha sempre avuto un carisma particolare per le attività educative.
Lo facciamo attraverso due volti luminosi della Congregazione, presenti nella Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto: Suor Bozena Maria Furtak, la Madre Superiora dell’Ordine, e Suor Jolanta Sadowska, Dirigente Scolastica dell’Istituto Paritario “San Giovanni Battista“, fondato a San Benedetto del Tronto ben novant’anni fa.
Dove e come siete presenti nelle due Diocesi del Piceno? E quali sono le caratteristiche principali della vostra Congregazione?
Suor Bozena e Suor Jolanta: La Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista è stata fondata dal sacerdote Sant’Alfonso Maria Fusco ad Angri (SA) nel 1878. Attualmente operiamo in diciotto Paesi del mondo. Il carisma apostolico dell’Istituto è quello dell’ evangelizzazione, dell’ educazione e della formazione umana della gioventù, prevalentemente povera e a rischio. Non per caso san Fusco è stato definito il “don Bosco del Sud“. Nella Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto svolgiamo la nostra missione da novant’anni. L’11 Novembre del 1934, infatti, venne aperto l’Asilo Infantile, seguito nell’anno successivo dalla Scuola Elementare. Successivamente, nacque l’Istituto Magistrale. Molte generazioni di cittadini rivieraschi si sono formati all’interno del nostro Istituto e ogni volta ci ricordano i bei momenti trascorsi presso i nostri ambienti scolastici, circondati da religiose e laici che li hanno amati e guidati lungo il loro cammino scolastico. Oggi il nostro Istituto Paritario “San Giovanni Battista” compie la sua missione in tre diversi gradi: nella Scuola dell’Infanzia, nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di Secondo Grado con il Liceo delle Scienze Umane. Le attività svolte sono conformi al nostro carisma educativo e promozionale per i bambini e i giovani. Oltre che dell’educazione, noi Suore Battistine offriamo anche il servizio nella pastorale parrocchiale.
Qual è il valore aggiunto della vostra Scuola e perché dei genitori dovrebbero iscrivere i loro figli al vostro Istituto Paritario?
Suor Bozena: Nella nostra identità di scuola cattolica, aperta a tutti, offriamo un’educazione e una formazione umano – cristiana (ciò che è umano è anche cristiano e ciò che è cristiano è umano), dando l’importanza ai veri principi e valori, cercando di creare un’atmosfera familiare che permetta ai nostri studenti di apprendere con serenità. La nostra vuole essere una scuola per la “persona”, che offra opportunità educative che conducano alla Verità e ai principi che danno vero valore alla Vita: curare l’istruzione e la formazione integrale della persona, accompagnare la famiglia nella “buona educazione dei figli”, iniziare il processo educativo del bambino fin dalla classe prima dell’Infanzia e orientare i giovani a vivere la propria esistenza con una personale risposta al progetto di Dio.
Suor Jolanta: Credo che ogni scuola permetta ai bambini e ai giovani di accedere ad una formazione di base fatta principalmente di nozioni ed informazioni. La nostra, oltre a fare tutto questo, secondo le indicazioni del nostro Santo Fondatore, forma anche dei bravi cittadini e dei buoni cristiani. La nostra, infatti, è una scuola cattolica, quindi i valori umani sono sempre al primo posto, prima di qualsiasi altra cosa.
Come è avvenuta la vostra vocazione?
Suor Bozena: “Sono tante le strade che portano a Dio, perché Dio ha per ciascuno la sua strada”: è così che il Signore ha preparato per me la strada. La mia vocazione è stato un Suo dono e, nello stresso tempo, un mistero conosciuto soltanto da Lui. Dio mi ha fatto crescere nella terra feconda della mia famiglia. Ero ragazza come tante altre, mi piaceva passare del tempo con i miei amici, sognavo di essere insegnante e speravo di avere una famiglia, ma spesso la Sua voce mi sussurrava un’altra strada. Mi sembrava tutto impossibile da conciliare. Mi rendevo conto, stando con gli amici, che nel profondo il mio cuore desiderava qualcosa o Qualcun altro. Nel frattempo i miei genitori si sono ammalati gravemente e quel momento di sofferenza è diventato anche il pretesto per non rispondere alla chiamata del Signore. Cercavo in tutti modi di respingere la voce di Dio, quasi volevo convincerLo delle mie ragioni. Finalmente ho deciso di affidarmi a Lui ed entrare nella Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista. La mia decisione è stata accolta dai miei genitori con le lacrime, ma nello stesso tempo con la gioia, offrendo al servizio di Dio la terza dei loro sei figli. Quest’anno sono passati 25 anni dell’avventura con il Signore: di ciò sono grata a Lui e felice di poter servire per la Sua gloria e il bene del prossimo .
Suor Jolanta: Da quando ero piccola, mi affascinava l’insegnamento. Man mano che crescevo, mi rendevo conto di avere degli altri desideri, capivo che c’era qualcosa, o meglio Qualcuno, che mi affascinava più di tutto. Non voglio entrare nei particolari, perché ci sarebbero da scrivere parecchie pagine! Ma, riassumendo, posso dire che cercavo di sfuggire alla voce che dentro di me si faceva sentire sempre più forte e più marcata. Gli studi, la mia famiglia (che non era molto religiosa e praticante), gli amici e tutto ciò che appartiene alla vita di una giovane, non sono riusciti a soffocare la voce di quel Qualcuno! Così ho ceduto e mi sono interessata agli istituti religiosi, trovandone uno con il carisma che corrispondeva alla mia principale aspirazione, ovvero seguire Cristo con tutta me stessa, dedicandomi al mondo educativo.
Si parla spesso di crisi di vocazionale tanto per i preti quanto per le religiose. Anche voi risentite di questa crisi?
Suor Bozena: Oggi la Chiesa è in crisi, la famiglia è in crisi, anche la società, l’economia, tutto è in crisi a causa di una grande “anemia spirituale”. Le crisi sembrano qualcosa di preoccupante, invece esse sono una componente normale della vita e riguardano tutti. Padre Amedeo Cencini scrisse: “La crisi è l’ora provvidenziale di Dio, il momento nel quale la sua grazia è particolarmente e fortemente all’opera. Un’ora di Dio che diventa e deve diventare anche l’ora dell’uomo, un momento critico, certamente, ma provvidenziale, perché la sua libertà viene sollecitata in un modo unico e risvegliata”. Abbiamo quindi, una straordinaria risorsa nella crisi. Essa è sempre un’opportunità, un’occasione per ricominciare e per migliorare. Basta solo saperla gestire, ascoltando nel silenzio il Signore che parla e che chiama.
Suor Jolanta: Parlare di crisi vocazionale non mi piace affatto, perché non credo che la mancanza – la reale mancanza – di forze nuove, negli istituti religiosi e nei seminari, dovrebbe creare tante preoccupazioni. Forse siamo noi, a preoccuparci troppo! Conosco diverse realtà di questo stampo, dove non mancano i giovani desiderosi di consacrare la vita al servizio degli altri. Il Signore è pieno di sorprese e spesso, dove umanamente non si vedono le speranze, Lui mette in atto i suoi piani e i suoi progetti, che spesso sono sorprendenti e meravigliosi! La Chiesa sicuramente cerca nuove strade per arrivare a tutti gli uomini e a tutte le donne con il suo messaggio d’amore, ma il Signore trova continuamente i modi e gli strumenti (tra cui anche le persone disponibili) per portare il Suo Vangelo.
Perché una giovane oggi dovrebbe trovare attraente la proposta di farsi suora?
Suor Bozena: Ogni vocazione viene da Dio ed è un dono del Suo Amore. Tutte le proposte di scelta di vita, sia nella vita matrimoniale che nella vita consacrata o sacerdotale, possono essere attraenti, se sono fatte secondo la volontà di Dio e vissute con responsabilità e fedeltà. La società di oggi ha bisogno di brave mamme, bravi papà, santi sacerdoti e sante suore. Ciò che conta è il coraggio di dire il nostro “sì” alla chiamata del Signore – qualsiasi essa sia – e rimanere fedeli fino in fondo. Questo è il segreto della nostra felicità, il segreto di una vita realizzata.
Suor Jolanta: A me piace girare un po’ le parole e fare un’altra domanda: Chi è al primo posto nel tuo cuore, nella tua vita? Se la risposta riguarda Dio, allora è lecita la domanda: Vuoi seguirlo? Vuoi donare la tua vita al Suo servizio, mettendo al primo posto Lui e gli altri? Io la penso così: nel dono completo di sé stessi, si prova una vera felicità, che si rispecchia nelle beatitudini. Sono trentasei gli anni della mia vita consacrata. Facili? Non sempre. Ma mai mi sono sentita sola! perciò, se dovessi scegliere un’altra volta, non cambierei mai quella scelta fatta molto tempo fa. E quando tutto si fa più difficile, dico al Signore: mi hai voluto Tu, pensami! E Lui, puntualmente, si fa sempre e subito presente.
Papa Francesco sta riportando al centro del dibattito mondiale l’importanza della figura della donna nella società e anche nella Chiesa. Quali spazi pensate la donna possa e debba occupare nella Chiesa?
Suor Bozena: Nelle Sacre Scritture la donna è protagonista del messaggio dell’amore, dell’affabilità e dell’annuncio gioioso di custodire e promuovere con audacia i principali valori della vita. I Papi hanno più volte parlato delle donne, della loro forza rigeneratrice per l’umanità. “La donna – ha detto Papa Pio XII – è il coronamento della creazione, nelle cui delicate mani Dio sembra aver affidato in tanta parte l’avvenire del mondo”. Papa Giovanni Paolo II ha voluto esaltare la grande dignità della donna nella Lettera Apostolica “Mulieris dignitatem“, riconoscendo la sua importanza nella società e nella Chiesa, non solo come una madre di famiglia o come consacrata. Le donne hanno un posto speciale nel campo di educazione, della formazione, dell’animazione, della sanità e anche nella politica. Non si possono non ricordare poi le tante donne che, spinte dalla fede, hanno dato vita ad iniziative di straordinaria rilevanza sociale, a servizio specialmente dei più poveri, come ad esempio Madre Teresa di Calcutta. La donna, perciò, per sua vocazione, è generatrice di vita non solo fisicamente, ma anche spiritualmente e umanamente. Il sacerdozio delle donne? Questo è il dibattito dei nostri tempi …
Suor Jolanta: Certamente nella storia della Chiesa abbiamo visto le donne messe un po’ da parte, nonostante la Chiesa stessa abbia nominato Dottori della Chiesa Cattolica diverse Sante. Secondo il mio pensiero, non c’è bisogno di indicare “degli spazi nuovi” che le donne potrebbero occupare nella Chiesa. Oggi la situazione è molto cambiata e gli incarichi di ogni genere che vengono affidati alla donna, vanno vissuti in pienezza e nella bellezza femminile.
Quale messaggio volete dare ai lettori?
Suor Bozena: La vita di ogni persona è un dono di Dio e, per essere vissuta e realizzata in pienezza, deve essere donata agli altri. Il desiderio grande che porto nel cuore è che tutti riescano a cogliere, nel grigio della nostra quotidianità, il passaggio di Dio con le Sue sorprese divine, per trasmettere il Suo amore e la Sua bontà a ogni persona che incontriamo lungo il nostro cammino. In vista del prossimo Natale, auguro a tutti che la luce di Gesù illumini il nostro cuore di pace, di gioia, di amore e di speranza, perché possiamo essere nel mondo pescatori di umanità, testimoniando i veri valori che danno gusto e pienezza alla vita dell’Uomo. Buon Natale e che sia per tutti un anno giubilare ricco di Grazie divine!
Suor Jolanta: Fra pochi giorni vivremo il Natale. Il mio Augurio, allora, è molto semplice: vivere in pienezza questa festa d’amore, offrire agli altri noi stessi, dedicando un po’ di tempo e di attenzione alle persone care e anche a coloro che vivono nella solitudine. L’Amore si fa dono all’umanità. Diventiamo anche noi il dono per le persone che ci circondano; diventiamo “il Natale” tutte le volte che qualcuno ha bisogno di un piccolo dono. Sereno e felice Natale a tutti, nella gioia e nel dono di sè!
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